Baremboim : la mia mano per la pace


1 suonerà in Egitto
da Misna:
"Sono molto preoccupato e dispiaciuto per il fatto che ci sia così poca curiosità in Israele sulla vita nei paesi vicini. I diversi governi israeliani, che ho spesso criticato per molte ragioni, non hanno capito che una vera sicurezza di Israele non può venire da altro che dall'accettazione da parte di tutti i suoi vicini, a cominciare dal popolo palestinese…Se mi si permette una piccola critica verso il mondo arabo, mettere tutti gli israeliani insieme e dire 'boicottiamo, non vogliamo avere nulla a che fare con loro, chiunque vada li' è un nemicò’ non è bene. Sarebbe molto meglio se egiziani, siriani, palestinesi, giordani, libanesi andassero a Tel Aviv e spiegassero il loro punto di vista"


Commento: gli stessi che strumentalmente si stracciavano le vesti "inventando " la versione che a Ramallah non aveva potuto suonare( al fine di demonizzare i palestinesi) , ora lo attaccano per aver osato dire che Gerusalemme deve essere capitale di due Stati. Gli stessi che da sempre lo hanno definito traditore..


3 Daniel Barenboim: la mia mano per la pace La Repubblica sovrana indipendente dell´Orchestra Ovest-Orientale del Divano, come mi piace denominarla, ha iniziato il suo imprevedibile esperimento nel 1999. Nel corso degli anni è cresciuta e si è ampliata.Diventando un esempio concreto di come la società mediorientale potrebbe funzionare in circostanze migliori. I nostri musicisti sono passati attraverso il faticoso e impegnativo processo di imparare a esprimersi e al contempo ascoltare ciò che esprimono i loro interlocutori. Non riesco a immaginare un modo migliore per concretizzare il primo e più importante articolo della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, quello in virtù del quale tutti gli esseri umani nascono liberi, e hanno pari dignità e diritti, hanno il dono della ragione e della coscienza e dovrebbero agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.Purtroppo oggi in Medio Oriente non tutti gli esseri umani godono della stessa libertà né di dignità e diritti uguali. L´Orchestra Ovest-Orientale del Divano è un´organizzazione musicale, non politica, ma per le sei settimane circa della sua durata annuale è in grado di soddisfare per i membri che la compongono qualcosa di importante e fondamentale, l´eguaglianza. Si tratta di un´utopia realistica. Gli stessi due giovani che possono incontrarsi a un checkpoint nel ruolo della guardia di frontiera e del cittadino sotto occupazione siedono gli uni accanto agli altri in questa orchestra, suonano una medesima musica, ambiscono entrambi ed egualmente alla perfezione dell´espressione musicale e sono responsabili del risultato in modo eguale.Davanti a una sinfonia di Beethoven siamo tutti uguali: indipendentemente dal fatto di essere originari di Israele, Libano, Palestina, Egitto, Giordania, Iran, Turchia o Siria, dobbiamo tutti accostarci alla musica con una medesima umiltà, con curiosità, con cultura e con passione. L´atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti della musica ci costringe a sviluppare la ragione e la coscienza giustamente illustrate dal primo articolo della Dichiarazione delle Nazioni Unite come qualcosa di innato nel genere umano. La musica rende possibile a tutti i membri israeliani di un´orchestra di sostenere l´oboista egiziano nel suo assolo, e a tutti i membri arabi dell´orchestra di sostenere il flautista israeliano nel suo, perché la musica dà vita a un vero spirito di creatività e fratellanza che non fa avvertire lo sforzo.Mi è stato conferito il titolo di messaggero di pace delle Nazioni Unite e credo che questo mi dia il diritto e la responsabilità di adoperarmi affinché l´ignoranza sia bandita, e di contribuire in qualsiasi modo, anche modesto, per far affermare la vera eguaglianza. Senza eguaglianza non può esservi giustizia, senza giustizia non c´è pace.L´uomo non ama dipendere dagli altri, ma sa che l´indipendenza totale è irrealizzabile. Pertanto l´unico modo costruttivo di vivere è l´interdipendenza. Questo è perfettamente logico nel mondo della musica, ma purtroppo è molto lontano da ciò che così sconsideratamente vediamo accadere in Medio Oriente ogni giorno. Da Repubblica

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