Amira Hass: L’ennesimo autogol

Senso dell’umorismo, affabilità e franchezza: è l’impressione che mi hanno lasciato tre militanti di Hamas che ho incontrato per due ore a Gerusalemme.Mi hanno fatto tornare in mente quelli che incontravo a Gaza prima che il partito arrivasse al potere. Malgrado l’intransigenza politica e religiosa, erano sempre spiritosi e gentili. I cinque mesi passati a Gaza, nel 2009, mi hanno insegnato che il senso dell’umorismo è stato sostituito dalla prudenza, la franchezza dall’ambiguità, l’affabilità da una cortesia formale o dalla maleducazione. Chissà, forse è il potere a guastare il carattere.Comunque sia, l’incontro con Khaled Abu Arafeh, Mahmoud Atoun e Mohammad Totah è stato piacevole e interessante, anche se i tre rischiano di essere espulsi dalle loro case. Nel marzo del 2006 Abu Arafeh è stato nominato ministro per Gerusalemme dal premier di Hamas Ismail Haniyeh. Gli altri due sono stati eletti al consiglio legislativo palestinese.Il governo israeliano ha reagito con un ultimatum: i tre potevano scegliere se dimettersi o perdere la carta d’identità di Gerusalemme. Alla scadenza dell’ultimatum, i tre sono stati arrestati. Abu Arafeh è stato rilasciato due anni fa, gli altri due il mese scorso. Il 3 luglio saranno espulsi da Israele in quanto “visitatori illegali”.Ma loro sono nati a Gerusalemme e rifiutano di andarsene. Questa è solo una delle tante misure repressive d’Israe le che contribuiscono a rafforzare Hamas.L’ennesimo autogol Sleale con l’occupante