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UNIFIL E IL CIMITERO DEI MERKAVA ISRAELIANI


UNIFIL E IL CIMITERO DEI MERKAVA ISRAELIANI

Roma, 06 luglio 2010, Nena News – E’ tornata la calma nel Libano del sud, teatro nei giorni scorsi di una improvvisa «ribellione» della popolazione di numerosi villaggi contro le manovre militari dell’Unifil (12mila uomini tra i quali oltre 2mila soldati italiani), la forza dell’Onu incaricata di garantire il rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza che nell’agosto 2006 mise fine all’offensiva israeliana in Libano e stabilì le condizioni per la tregua tra lo Stato ebraico e i guerriglieri del movimento sciita Hezbollah. Ora si cerca di capire i motivi dietro la rabbia degli abitanti che sembra andare oltre la disapprovazione di esercitazioni militari dell’Unifil di una ampiezza mai vista dall’inizio del mandato assegnato ai caschi blu.Non è stato casuale il fatto che ad essere presi di mira siano stati in modo particolare i militari del contigente francese, uno dei quali è stato ferito seriamente dai sassi lanciati da gruppi di giovani contro il suo veicolo. A sostenerlo è il quotidiano progressista di Beirut al-Akhbar secondo il quale la tensione avrebbe avuto inizio circa due settimana fa, quando una unità del contigente francese è stata vista ispezionare e riprendere con telecamere sofisticate – collegate secondo al-Akhbar ad un sistema di comunicazione satellitare – la zona di Wadi al Hajir, non lontana dal fiume Litani. Quest’area del Libano del sud è famosa come il «cimitero dei Merkava», dal nome dei numerosi carri armati israeliani che nel 2006 vi furono distrutti dal fuoco della guerriglia di Hezbollah. L’attività dei francesi, in aggiunta qualche giorno dopo alle manovre militari dell’intero contigente della Unifil, avrebbero convinto la popolazione – e Hezbollah che nel sud ha la sua principale roccaforte – di un «complotto» da parte delle truppe internazionali a favore del «nemico», Israele.E’ difficile valutare quanto siano accurate le informazioni pubblicate da al-Akhbar e quanto giustificate le preoccupazioni della popolazione sudlibanese. Tuttavia Wadi al Hajir è realmente una regione molto particolare, di fatto impenetrabile per le strette misure di sicurezza attuate da Hezbollah. E il fatto che i militari francesi abbiano svolto attività mai viste in passato ha immediatamente fatto scattare l’allarme in Libano, dove da mesi si ripetono voci di un nuovo attacco israeliano e di recente sono state arrestate altre spie dello Stato ebraico.La rilevanza della ribellione popolare avvenuta nel sud e il coinvolgimento di Hezbollah, sono stati confermati due giorni fa dal capogruppo del movimento sciita in Parlamento, Mohammed Raad. «Unifil non ha il mandato e l’autorità per fare come crede in Libano del sud, ma deve riferirsi sempre alla risoluzione 1701 e coordinarsi con l’esercito libanese», ha detto Raad all’agenzia di stampa nazionale NNA, in riferimento alla mancata partecipazione alle manovre Unifil della scorsa settimana di unità delle Forze Armate regolari del Paese dei Cedri. (red) Nena News

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