Israele governo di estrema destra e opposizione 156 Israele opposizione civile e democratica 618 Sulla scia del colpo di stato giudiziario, le discussioni israeliane sul trasferimento all’estero non si fermano più ai gruppi di social media. In una lussureggiante valle dell’Italia nordoccidentale si stanno concretizzando idee di emigrazione collettiva – e iniziative simili stanno prendendo forma anche altrove Hilo Glazer 2 settembre 2023 1:19 IDT “Mentre il numero di ore di luce nella democrazia del loro paese continua a diminuire, sempre più israeliani arrivano nella valle montuosa alla ricerca di un nuovo inizio. Tra loro ci sono giovani con bambini nel marsupio, altri con bambini in età scolare, e ci sono persone con i capelli grigi come me. Un insegnante, un imprenditore tecnologico, uno psicologo, un toelettatore, un allenatore di basket. Alcuni dicono che stanno solo esplorando, ma si vergognano ancora di ammettere che stanno seriamente considerando l'opzione. Altri sembra
Ventiquattr’ore dopo, l’atmosfera è completamente cambiata. E dalla relativa tranquillità si è passati ai venti di guerra. Ieri Ehud Barak, ministro israeliano della Difesa, ha detto che il vuoto politico in Egitto non creava problemi di sicurezza per lo Stato ebraico. Oggi, nel più assoluto silenzio, due navi iraniane sono transitate lungo il canale di Suez in direzione Siria senza nessun problema. E a quel punto lo Stato ebraico è ripiombato nel terrore. La fregata Alvand e il cruiser (nave da guerra) Kharg, due vascelli appartenenti alla marina militare della repubblica islamica, stanno ora navigando verso le coste libanesi – ormai controllate da Hezbollah – per trasportare merce non meglio identificata verso la Siria. Iran, Libano, Siria. Se non è un incubo per Israele, poco ci manca. Gerusalemme ha alzato la voce e per bocca del ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, ha definito le manovre di Teheran «una provocazione». Da Beirut gli ha replicato il leader di Hezbollah, Ha
Di Amira Hass - 2 giugno 2021 - https://archive.is/nfPIe Amira Hass La Valle di Jezreel misura 350 chilometri quadrati, poco meno dell'area della Striscia di Gaza. Jezreel ospita 40.000 israeliani. I 365 chilometri quadrati di Gaza ospitano due milioni di palestinesi . Molti discendono da persone nate ad Ashkelon (Majdal) e Ashdod (Isdud), città appena a nord di Gaza, e nei villaggi che divennero le comunità ebraiche vicino al confine di Gaza. Facciamo un confronto con Israele. Ha una popolazione di 9,3 milioni di abitanti, compresi i coloni in Cisgiordania, Gerusalemme Est e sulle alture del Golan. Compreso il Golan e Gerusalemme Est, conquistati nel 1967, Israele ha una superficie di 22.000 chilometri quadrati. A ciò si aggiunge circa la metà della Cisgiordania occupata dai coloni e dalle loro milizie (l'IDF e la gioventù delle colline), e arriva a 25.000 chilometri. Quindi, una popolazione palestinese equivalente a un quinto della popolazione israeliana vive in un'area
By danielmenchaca on JUNE 12, 2020 “The memory of what was done in Lubya, like the memory of all the other heinous acts that preceded it, will shame its destructive perpetrators forever.” These damning words were published 81 years ago in the Davar daily of the Labor movement. A few weeks earlier, in the summer of 1939, members of the Haganah – the underground army of compulsory Palestinian Jews founded by the movement before independence – had murdered two men and a woman and injured a young girl and a toddler. All of them were innocent Arabs from the village of Lubya in Lower Galilee, who were shot at home in the middle of the night. The killings, which were described as revenge attacks for the murder of a Jew by villagers in Lubya, were carried out by members of the Haganah Special Forces. Every man who participated in the mission has a place of honor in local history books: the oldest was Yigal Allon, who later headed the Palmach (the Haganah’s elite strike force) and became gene
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