Roma : manifestazione del 7 ottobre per Israele


1 Bruno Segre 
E' proprio vero che se sei ‘amico di Israele’ sei anche ‘amico degli ebrei’ e quindi ti puoi dire scevro da pregiudizi antisemiti e considerare arruolato fra coloro che si battono contro l’antisemitismo?Per dare a Silvio quel che è di Silvio, dobbiamo riconoscere a Berlusconi, nonché al suo fedelissimo Ciarrapico, il merito di avere dimostrato che quella equazione non si regge su solidi fondamenti (anche se occorre ammettere che talvolta possa essere valida). Con le loro recenti esternazioni, i due citati esponenti politici hanno reso esplicito ciò che i meno sprovveduti avevano visto e compreso da lungo tempo.Quando Berlusconi dichiara di “amare Israele”, anzi, di “essere israeliano”, è difficile pensare che non sia in buona fede. Ma nel contempo, quando si intrattiene con il profanum vulgus di casa nostra ― al quale certe facezie triviali vanno a genio ― per raccontare turpi storielle che si prendono gioco delle vittime della Shoah, nessuno di coloro che, in Italia e in Israele, sono sintonizzati con lui e con la sua logica fanno mostra di impermalirsi. Non è forse vero che, semel in anno, arriverà pur sempre un 27 gennaio che consentirà anche al razzista più incallito e intollerante di celebrare con parole di circostanza la memoria dei morti nei Lager?Berlusconi, dunque, è uno dei migliori amici e sostenitori di Israele, ma è tale non perché Israele sia o si definisca “lo Stato degli ebrei”. E allora, quali sono gli aspetti di Israele e della sua immagine che tanto affascinano il nostro primo ministro e i suoi sodali?Vale la pena di ricordare che in un’Europa alle prese con il problema di ‘gestire’ le nuove minoranze di immigrati che dal sud e dall’est vi si stanno insediando, i vari Paesi mostrano di proporre soluzioni di segno diverso. Nella Germania federale, per esempio, che pure non ha un governo di sinistra, numerose prese di posizione del Cancelliere Angela Merkel e del ministro delle Finanze Wolfgang Schauble, nonché le recentissime dichiarazioni sull’Islam del presidente Christian Wulff, lasciano intendere che il sistema politico tedesco, guidato da una classe di governo che sa guardare avanti, nel futuro, è chiaramente orientato a integrare le minoranze, accettando di favorire la nascita di una società multietnica e aperta alla pluralità delle fedi e delle culture.Per contro l’Italia berlusconiana fa parte ― assieme alla Francia di Sarkozy, all’Olanda e alla Danimarca ― di un nucleo di Paesi che reagiscono alle ‘infiltrazioni aliene’ con le espulsioni, con i respingimenti e con vari altri strumenti che la cultura dell’intolleranza li induce a utilizzare. Agli occhi (forse un po’ invidiosi) di Berlusconi, Israele appare non già come lo Stato pensato e creato in Palestina da ebrei in fuga dall’Europa razzista, bensì come il simbolico avamposto dell’“Occidente” alle prese con l’“accerchiamento islamico”: una sorta di efficiente sentinella avanzata, chiusa a riccio in difesa della propria integrità, impavida nel suo isolamento e capace, quando il caso lo richieda, di ricorrere senza troppi scrupoli a politiche muscolari e a rispondere al nemico colpo su colpo.E sull’altro versante non v’è dubbio che i principali esponenti politici della destra nazional-religiosa che stanno attualmente guidando Israele, preoccupati come sono di conservarsi la “profonda amicizia” di Berlusconi, guardino alla xenofobia, al disprezzo per le minoranze e anche a eventuali concessioni all’antisemitismo dell’Italia berlusconiana con benevola indifferenza.Queste sono alcune delle cose che le recenti sortite di Berlusconi e Ciarrapico hanno avuto il pregio di portare allo scoperto. Oggi, però, a riproporre in termini plateali la discutibilissima equazione tra sostegno a Israele e lotta contro l’antisemitismo, e quindi a rendere ancora una volta poco limpide le acque nelle quali stiamo cercando di nuotare, si terrà a Roma la manifestazione “Per la verità, per Israele” promossa da Fiamma Nirenstein e Giuliano Ferrara. A essa prenderanno parte anche alcuni nostri amici e persone per le quali nutro personalmente il massimo rispetto.Anche se in quella sede verranno espresse opinioni varie e forse contrastanti, dubito fieramente che l’odierna maratona verbale possa dissipare le nebbie e il disorientamento che aleggiano in Italia attorno a Israele e al conflitto nel Vicino Oriente. Quando, su queste tematiche, mi accade di leggere i testi che Nirenstein e Ferrara producono con eroico furore, le loro parole mi appaiono involucri vuoti, contenenti un pesantissimo nulla.Temo che, alla fine della maratona, nessun serio passo in avanti sarà stato compiuto, né a vantaggio della verità, né a vantaggio di Israele.
Bruno Segre 


2  Giorgio Forti, Paola Canarutto, Carla Ortona, Ornella Terracini e Miryam Marino: manifestazione del 7 Ottobre a Roma  Alla  manifestazione pro-Israele, indetta da Fiamma Nirenstein, parlamentare del PDL e ”colona” a Gerusalemme Est, ha dichiarato la propria adesione uno schieramento bipartisan, di cui fanno parte parlamentari del PD (Furio Colombo, Walter Veltroni, Umberto Veronesi), giornalisti rinomati ed accademici usi alla divulgazione sui quotidiani. Questa promiscuità politica richiede spiegazione.


L’oppressione contro i Palestinesi messa in atto da Israele con sempre maggiore intensità negli anni più recenti, appoggiata dalle amministrazioni che si sono succedute negli USA e favorita dai maggiori governi europei, ha provocato reazioni crescenti nell’opinione pubblica occidentale, alle quali l’establishment filoisraeliano ha reagito con un'abile politica di sbarramento mediatico, forte dell’appoggio sostanziale degli USA, e, salvo qualche debole critica limitata a parole diplomatiche, dei governi europei. I governi italiani, sia quelli di centrosinistra che l’attuale, si sono distinti come i più ossequiosi di Israele, qualunque azione lo Stato Ebraico intraprenda. Berlusconi, in più, era stato capace, transitando da Gerusalemme a Betlemme, di 'non vedere' il Muro; è quindi particolarmente caro ai neocon.Tuttavia, i recenti comportamenti del presidente Berlusconi e di alcuni dei suoi accoliti hanno suggerito all’establishment occidentale, dove hanno forte influenza le lobbies filoisraeliane, di buttar a mare il guitto impresentabile e sostituirlo con qualcuno più “di fiducia”. Riportiamo, ad esempio: a), l’intervento della sezione italiana di AVAAZ, la potente organizzazione USA di parte Obamiana, che ha lanciato una raccolta di firme contro la corruzione di Berlusconi; b), prima ancora, la forte riprovazione delle gerarchie cattoliche e della stampa cattolica più diffusa contro l’immoralità del presidente del consiglio; c), anche lor signori dirigenti della finanza e dell’industria italiana hanno espresso il loro disappunto per i comportamenti del primo ministro, e fatto capire che è giunto il momento di cambiarlo.
Ma perché gli ebrei italiani, che pure hanno avuto durante la Resistenza e dopo dei personaggi di tanto spicco nella ricostruzione civile del Paese, sono diventati ultranazionalisti israeliani, contro il meglio della loro tradizione culturale, tanto da associarsi con autentici fascisti? Saremmo lieti di vedere i politici come Furio Colombo e le persone di cultura come Amos Luzzatto usare la loro influenza per fermare questa stupida e suicida politica di Israele e degli Ebrei della diaspora che la appoggiano, che mette Israele in prima linea nello “scontro di civiltà” nella guerra al mondo arabo e islamico, (nel prossimo futuro, temiamo, all’Iran), e prevedibilmente porterà danni e tragedia per tutti. Simmetricamente, vorremo vedere certi militanti che si proclamano della sinistra radicale staccarsi nettamente dagli antisemiti e fascisti conclamati di certi gruppi e gruppetti a cui si sono associati.
http://rete-eco.it/it/gruppi-ebraici/rete-eco/16558-scontro-di-civilta.html

3  LETTERA APERTA ALLA STAMPA ITALIANA degli Amici della Mezzaluna rossa palestineseLETTERA APERTA ALLA STAMPA ITALIANA degli Amici della Mezzaluna rossa palestinese

JCALL critica la manifestazione del 7 ottobre per la verità, per Israele  ROMA, 5 OTT - Non si solidarizza cosi' con Israele
e soprattutto sottacendo le ''responsabilita' del governo
presieduto da Benjamin Netanhyau nei negoziati con la
controparte palestinese''. A criticare la manifestazione 'Per la
verita', per Israele', 'maratona oratoria' indetta
dall'onorevole Fiamma Nirenstein giovedi' 7 Ottobre e' la
sezione italiana di 'Jcall', nuovo movimento ebraico europeo, il
cui documento fondativo, l'Appello alla ragione, e' stato
sottoscritto da oltre 7000 ebrei di numerosi paesi europei.
L'organizzazione esorta il governo di Israele a porre fine
all'occupazione e a giungere a una soluzione negoziata di pace,
basata sul principio di 'due stati per due popoli'.
La manifestazione - dice Giorgio Gomel rappresentante della
sezione italiana del gruppo - e' condivisibile nella parte in
cui vuole attirare l'attenzione dell'opinione pubblica ''sui
tentativi di delegittimazione dello stato di Israele e sulle
persistenti correnti di antisemitismo che pervadono l'Europa e
il Medio Oriente'', tuttavia l'interruzione della moratoria e la
ripresa di nuove costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania
''compromette i negoziati in corso e fa dubitare dell'autentica
volontà di compromesso e di pace dell'attuale governo
israeliano''Dopo aver rilevato che la manifestazione del 7 Ottobre in
particolare ''tace circa le responsabilità di Israele
nell'impasse nei negoziati con Abu Mazen'', Jcall Italia
sostiene che l'iniziativa di giovedi' prossimo ''si presenta non
tanto come un'iniziativa pro-Israele, quanto come un intervento
a favore della coalizione di destra che governa quel paese. E ci
resta il dubbio, per non dire il timore, che aderirvi non sia il
modo migliore per esprimere solidarietà a Israele né
contribuisca a creare un clima propizio a una composizione del
conflitto''.
(ANSA).

LC
05-OTT-10 15:09 NNNN
http://www.radioradicale.it/scheda/312483



5 Comunicato Ebrei contro l'occupazione per la manifestazione del 7 ottobre a Roma   Si terrà a Roma il 7 ottobre una manifestazione pro-Israele, promossa dalla deputata del PdL, e colona, Fiamma Nirenstein. Vi parteciperanno politici di destra come J.M. Aznar, ex premier spagnolo, il deputato berlusconiano G. Quagliariello, insieme a deputati e dirigenti del PD come W. Veltroni e Furio Colombo, senatori come U. Veronesi, giornalisti di destra come Giuliano Ferrara e Mario Sechi, insieme a quelli di “sinistra” come Barbara Palombelli, il presidente della Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici, universitari “mediatici”, artisti del varietà ed altriCi colpisce come particolarmente incongrua la partecipazione bipartisan di politici e parlamentari del governo e dell’opposizione, in nome di una mal intesa solidarietà con Israele che si esprime con l’appoggio incondizionato al governo israeliano, qualsiasi cosa esso faccia in dispregio dei diritti civili, politici ed umani dei Palestinesi, siano essi cittadini israeliani o abitanti dei Territori occupati dal 1967. Giorno dopo giorno viene sottratta loro la terra di sotto i piedi, distrutte le case per costruirvi quelle dei coloni Ebrei, tolta l’acqua per darla ai coloni, tolta la libertà di circolazione nel loro Paese e la libertà personale: circa 6000 persone sono in prigione, compresi giovanissimi dai 14 anni in su. Sotto il governo Netanyahu è stata ribadita la validità attuale di una legge ignobile votata anni fa come 'temporanea', che di fatto vieta a coniugi israeliani Arabi, di convivere in Israele o nei Territori occupati con il coniuge non prima residente. La stessa separazione viene imposta ai palestinesi di Gaza rispetto a quelli di Cisgiordania. Un provvedimento, quest’ultimo, che neppure il regime fascista mussoliniano avrebbe osato prendere. L'assedio di Gaza, che impedisce ogni attività produttiva e crea fame, continua. E' di meno di due anni fa l'attacco che ha causato la morte di quasi 1.400 abitanti, la maggior parte dei quali non aveva preso parte alle ostilità. Quando una flottilla di pacifisti ha cercato di rompere l'assedio, prima dell'estate, l'esercito israeliano non ha esitato a compiere assassinii a sangue freddo, per fermarla. Così il report recentemente diffuso dall'ONU. Ci sembra veramente che questa manifestazione sia una vergogna per chiunque abbia ancora stima per le libertà civili e democratiche, e si voglia opporre alla avanzata del nazionalismo razzista, in Italia come in Israele. Il razzismo oggi si manifesta soprattutto contro il mondo arabo e contro gli immigranti di ogni etnia, Rom, Africani e Slavi. La politica di Israele e l’appoggio che riceve dalla grande maggioranza degli ebrei della diaspora han dato fiato anche all'antisemitismo fascista ed a quello di una certa pseudosinistra.

 Il 2 ottobre – quando era ormai nota a tutti la ripugnante storiella antisemita raccontata dal nostro premier – l'organizzatrice della manifestazione pro-Israele ha scritto: “Berlusconi (…) ha dichiarato il suo consueto e sincero attaccamento al mondo ebraico”. Altri, di coloro che hanno dichiarato il sostegno attivo all'evento, tacciono. Noi Ebrei di queste amicizie e di queste colpevoli connivenze facciamo volentieri a meno.Agli Ebrei italiani che vogliano esser fedeli alla tradizione universalista ed antinazionalista che ha caratterizzato la cultura ebraica da molti secoli, e alla Memoria dei morti, chiediamo di rinunciare al nazionalismo sciovinista per Israele, prevedibilmente portatore di colpevoli sventure per tutti.Comunicato ECO Ebrei contro l'occupazione   

6  Lettera aperta agli amici di Israele che vanno a manifestare il 7 ottobre  di Miryam Marino

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