Operazione colomba : coloni attaccano bambini palestinesi


  Sabato con Marco abbiamo visitato gli amici dell’operazione colomba, che come sapete vivono stabilmente nel remoto villaggio di at-Tuwani, nelle colline a sud di Hebron per la condivisione e sostegno alle famiglie palestinesi in difficoltà, per la riduzione della violenza tramite l’accompagnamento delle persone e l’interposizione nonviolenta, e per il monitoraggio della situazione dal punto di vista del rispetto dei diritti umani (spulciate il sito ufficiale, per leggere cosa fanno e i report delle loro attività; ne ho parlato in qualche post nel blog).Le tre ragazze presenti – due volontarie appena arrivate (una di castelmaggiore! e una veterana che è lì da più di un anno – ci hanno accolto con tutti gli onori nella loro piccolissima casa, offrendoci una gustosa pastasciutta alle verdure e un italianissimo caffè. Abbiamo fatto un giro del villaggio e visto, da lontano, il percorso che quotidianamente percorrono per accompagnare i bambini che vanno a scuola. Agghiacciante!Alla fine degli anni 80, le colline vicine all’antico villaggio palestinese sono state occupate dai coloni che hanno costruito l’insediamento di Maon. La collina più alta, dalla fine degli anni 90, è abitata da altri coloni che hanno le loro abitazioni nascoste tra gli alberi che circondano la cima. Guardate la cartina per rendervi conto della topografia del posto (la parte più scura è quella del bosco).Visualizzazione ingrandita della mappa
ll villaggio palestinese, l’unico della zona ad avere la scuola, rimane a sinistra dell’insediamento. I bambini che abitano in queste colline, per raggiungere la scuola devono percorrere a piedi la strada che passa tra l’insediamento e il bosco. Grazie ad una sentenza della corte di giustizia israeliana (!!) una camionetta dell’esercito scorta i bambini in questo tratto. Due soldati dovrebbero camminare con loro. In realtà non sempre la pattuglia arriva, i soldati quasi mai camminano con i bambini… E allora possono sbucare i coloni nascosti tra gli alberi. Attaccano i bambini, bendati con dei foulard e ogni tanto armati di pietre o bastoni.Le ragazze dell’operazione colomba mattina e pomeriggio, controllano che la scorta arrivi e che faccia il suo dovere. In caso di necessità telefonano al comando militare, alla polizia, alle associazioni per i diritti umani e loro stesse cercano di raggiungere i bambini e di mettersi tra loro e i coloni. Leggete i report per capire con quanta frequenza questo accada!i ha fatto una grande impressione il loro coraggio e la loro determinazione. Fanno una vita molto sobria, eremitica, condividono le ristrettezze e la semplicità delle case dei palestinesi, cercando di non dare fastidio o disturbo alle usanze locali. Hanno a che fare con 15-20 bambini molto vivaci, per non dire selvaggi. Difficili da gestire! Anche con esercito e coloni non cercano lo scontro o la provocazione. Si mettono in mezzo e documentano con telecamere e macchine fotografiche. Veramente dei bei tipi!Marco con la sua famiglia si è da poco trasferito a Gerusalemme. Fa parte della comunità Papa Giovanni 23. Per il momento è alloggiato dalle suore in attesa di trovare casa. Tra le altre cose fa anche il fotografo (sue le foto qui sopra). Metà delle foto dell’album seguente sono sue



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