Video: IDF spara proiettili veri sui civili a Nabi Saleh



Questa settimana l'esercito ha ripreso le incursioni notturne a Nabi Saleh. Durante la manifestazione settimanale del Venerdì, il villaggio è stato attaccato con un'enorme quantità di proiettili e gas lacrimogeni. È stato proclamato un coprifuoco che vieta ai residenti di lasciare le loro case per un periodo di ventiquattro ore. Nonostante il riconoscimento delle manifestazioni disarmate come una forma legittima di protesta da parte dei paesi europei, Israele sta perseverando con la sua campagna di dura repressione militareLo scorso Venerdì l'esercito era nelle vie del villaggio di Nabi Saleh, nella West Bank, molto tempo prima che si fossero riuniti per la manifestazione settimanale contro l'occupazione sessanta palestinesi, insieme a sostenitori israeliani e internazionali,. La mattina di venerdì di buon ora, jeep dell'esercito sono state viste guidare su e giù per le vie del piccolo borgo per informare i residenti che, nel pomeriggio, sarebbe entrato in vigore il coprifuoco e che chiunque si fosse trovato per le strade sarebbe stato oggetto di arresti o di peggio. All'inizio di questa settimana, l'esercito ha fatto irruzione a Nabi Saleh due volte nel bel mezzo della notte. Questo è parte di una strategia di repressione che è molto aumentata nei giorni scorsi. Alle 09:00, l’esercito ha chiuso tutti gli ingressi del villaggio. Alle 12.30, non appena la manifestazione ha cominciato a marciare sulle terre confiscate del paese, l'esercito ha semplicemente aperto il fuoco sui manifestanti disarmati. Un attivista che era presente sul campo ha dichiarato che "da quel momento in poi nel villaggio ci sono sempre 50-60 soldati, che pattugliano e occupano le case" Nel corso del pomeriggio, i soldati hanno fatto irruzione in una casa, si sono chiusi dentro e hanno cacciato fuori la famiglia. Qualcuno che stava camminando per strada è stato colpito con munizioni vere. Inoltre, nel villaggio i soldati hanno fatto ricorso a una quantità eccessiva di gas lacrimogeni. Hanno sparato ripetutamente con il "Ringo” che lancia 64 proiettili di gas lacrimogeni in circa 8 secondi. L' ”effetto Ringo” ha lasciato il paese intero in una nuvola di gas lacrimogeni. Questa dura forma di punizione collettiva non era più stata utilizzata dai tempi della costruzione del muro a Ni'ilin nel 2008/2009. Sono stati segnalati tre feriti lievi tra i manifestanti a Nabi Saleh. Tuttavia, l'esercito ha affermato che un soldato è stato colpito da un sasso, mentre le prove video (riportate sopra) mostrano chiaramente che il soldato è semplicemente inciampato nel terreno mentre sparava contro i manifestanti. Nessun media straniero o nazionale era presente alla dimostrazione, il che porta molti dimostranti a credere che la violenta escalation della campagna di repressione dell'esercito sia dovuta proprio al vuoto dei media. Dal dicembre 2009, Nabi Saleh è stato preso di mira dalla repressione violenta dell'esercito israeliano nei confronti dei suoi dimostranti disarmati contro l'occupazione. Gli eventi delle ultime settimane, le incursioni notturne e l'eccessivo uso di munizioni per soffocare la manifestazione, rappresentano un nuovo livello di repressione contro il villaggio. Tuttavia, gli abitanti del villaggio hanno in programma di continuare con le loro dimostrazioni finché la loro terra non sarà liberata e l'occupazione non terminerà. A partire dalle 06:14 minuti, si è visto un attivista israeliano parlare con i soldati che sono appostati sui tetti. L'attivista li contesta chiedendo loro di pensare a quello che stanno facendo a Nabi Saleh e a fare una riflessione di tipo morale. I soldati rispondono lanciandogli un candelotto lacrimogeno. Da questo episodio e dalle immagini di tutto il paese inghiottito dai gas lacrimogeni e dai proiettili fischianti, si ha il senso di quello che sta a significare la repressione militare israeliana per il villaggio di Nabi Saleh. (tradotto da barbara gagliardi)

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