Giorgio Forti :L'USO DELLA COOPERAZIONE MILITARE




Leggo su il manifesto del 3/2 che la Rete Italiana per il Disarmo chiede la sospensione della cooperazione militare con i Paesi del Magreb e con l'Egitto. Giustamente, tanto più che quei regimi hanno usato ed usano le armi per imporre dittature militari ai loro popoli. Vorrei qui completare la lista delle cooperazioni militari da abolire: quella con Israele. La cooperazione con Israele è di gran lunga la più grossa, e riguarda non solo armi convenzionali, ma tecnologia avanzata come sistemi di guida per missili, elettronica per i droni e simili. A questo riguardo, sono stati conclusi accordi tra i due governi che impegnano, tra gli altri, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ed università italiane. La lettura dei bandi di concorso del Cnr rivela come le condizioni siano gravemente sbilanciate a favore di contraenti israeliani, e soprattutto del potere di controllo del governo israeliano sulle modalità di esecuzione ed utilizzazione, in Italia ed in Israele, dei risultati delle ricerche. I pacifisti che hanno, lodevolmente, chiesto la sospensione della cooperazione militare con i paesi retti da dittature dovrebbero tener presente che Israele usa il suo esercito, il più potente della regione mediterranea, fornito anche di armamento atomico, per l'occupazione militare del Territorio palestinese conquistato con la guerra del giugno 1967, e da allora tenuto con pugno di ferro. Recentemente, Israele è diventato sempre più una teocrazia antidemocratica dove i cittadini (arabi palestinesi) non ebrei non godono dei diritti di cittadinanza né dei più elementari diritti umani. L'uso delle armi a Gaza nella recente azione militare ha fatto 1.400 morti, nella maggior parte civili. Negli ultimi mesi, anche la libertà di stampa, di parola e di spostamenti degli israeliani ebrei ha cominciato a subire gravi limitazioni.



L'uso della cooperazione militare

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