Sintesi personale Leggendo i giornali in questi giorni si prova un senso di deja vu ,come se fossimo nel 2002 e l'iniziativa di pace saudita venisse presentato per la prima volta: tutti gli stati arabi avevano offerto a Israele la piena normalizzazione delle relazioni "nel contesto di pace ", in cambio di uno Stato palestinese indipendente con i confini del 1967 e una giusta soluzione al problema dei profughi. Un'iniziativa sorprendente e importante storicamente ,ma il regime israeliano non si degnò di rispondere .
I media israeliani , spaventosamente istituzionalizzati, (come è sempre stato ) hanno quasi completamente ignorato l'iniziativa saudita. Conseguentemente la stragrande maggioranza dei cittadini israeliani non ne sa nulla .Nel 2007 l'iniziativa saudita fu nuovamente approvata dalla Lega Araba e ancora una vota nessuno rispose.L'iniziativa venne anche ratificata dall'Organizzazione della Conferenza Islamica, ma Israele non prese nemmeno in considerazione la possibilità di avviare negoziati .E ora, in tempo reale, sta accadendo di nuovo: Hamas sta rinunciando al terrorismo , optando per la resistenza popolare. E' disposto a riconoscere uno stato palestinese lungo i confini del 1967 e dichiara, ,perfino, di aderire all' OLP , l'organizzazione autorizzata a condurre negoziati con Israele . Gli islamisti non lo dicono apertamente, ma questo significa anche accettare gli accordi firmati con Israele e, conseguentemente, il riconoscimento di Israele. Anche questo è un evento veramente storico. Certo Ismail Haniyeh ha incontrato i Fratelli Musulmani e fatto dichiarazioni sulla distruzione di Israele, ma è l'uomo che non è stata consultata vis-a-vis , che sta per perdere la sua carica di primo ministro. Il suo urlare non è rivolto a noi, ma a Khaled Meshal.D'altra parte l'Autorità palestinese ha chiesto ad Israele il rilascia 100 prigionieri in cambio della ripresa dei colloqui. Ma da Israele ancora una volta nessuna risposta.Un portavoce di Netanyahu spiega perché questa ipotesi non è positiva per Israele e pertanto è inutile prenderla in considerazione . I media , ancora una volta, si adeguano dedicando poche colonne a quanto sta avvenendo. Invece di dedicare la nostra attenzione alle nuove opportunità, i media e i politici continuano a distrarci con il loro ossessivo ricordare l''Olocausto . Perché non dare la possibilità a qualcosa che ci può far uscire da questo schema di vittima ? E intanto spuntano nuovi insediamenti , gli avamposti sono autorizzati, il ministro Yisrael Katz sta portando avanti velocemente la linea ferroviaria , garantendo la sovranità di Israele da Ariel al Junction Tapuah impedendo, così, la soluzione dei due stati . Il governo israeliano non vuole la pace, non c'è nulla di nuovo in questo. E 'stato così fin dalla costituzione dello Stato.Ma la gente vuole la pace, vuole un accordo. Chi se ne frega dell'opinione della gente? Dopo tutto, non ci sono attacchi terroristici, pertanto non vediamo i palestinesi, neanche in televisione. Noi non vediamo gli insediamenti. Chi può ricordare i particolari di Migron e Ramat Gilad quando siamo preocupati per il costo della vita ? I nostri nasi sono otturati dalla puzza del marciume politico e sociale che continua ad aumentare ogni giorno che passa.
2 Michaeli Merav :quello che il Presidente Obama non capisce della realtà israeliana "Il presidente Obama non capisce la realtà" ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu. Non si può dare torto a Obama: è 'impossibile capire perché un popolo continua a rifiutare di fare la cosa giusta, preferendo,come impazzito, sbattere la testa contro il muro fino a far scorrere il sangue, senza alcuna logica. E 'difficile comprendere un primo ministro che , contrariamente ad ogni logica e ad ogni codice di comportamento, tratta con arroganza il suo ospite, il presidente degli Stati Uniti.E 'difficile comprendere un primo ministro che ,alla vigilia della partenza per gli Usa, fa un annuncio che equivale a uno sputo in faccia. La realtà , nel reality show recitato proprio del primo ministro, è questa: egli è "il leader di un popolo perseguitato" e vuole essere "il leader di un popolo perseguitato". Questo è il motivo per cui i nostri leader non smettono di essere leader di un popolo perseguitato.Anche Abe Foxman, il presidente della Anti-Defamation League, che non può essere accusato di essere uno di sinistra, dichiara che il discorso di Obama non è contro Israele e non danneggia Israele , ma questo non fa alcuna impressione su Bibi Netanyahu e sui suoi amici.Ma non è solo lei, signor Presidente a non capire. Nove anni fa, 22 paesi della Lega Araba proposero un piano per porre fine al conflitto con i palestinesi e per normalizzare i rapporti con Israele . I capi del popolo perseguitato semplicemente ignorarono questa iniziativa . Ecco perchè il 15 per cento dell'opinione pubblica israeliana non ne sa nulla. Così quando noi ,membri della delegazione israeliana per un'iniziativa di pace, ci siamo presentati al ministro degli esteri egiziano per discutere il loro piano, giustamente ci è stato fatto notare : "Dopo nove anni solo ora vi dimostrate interessati?" La realtà, signor Presidente Obama, è che il cambiamento fa paura. La realtà è che lo Stato di Israele si identifica con la situazione attuale ,caratterizzata dall'occupazione e dal non avere frontiere, e senza di essa non si riconosce. La realtà è che Netanyahu non ha voluto o pensato di avviare il cambiamento. Lui vuole gli insediamenti, vuole l'occupazione, vuole mantenere lo status quo e non considera ciò un problema
.And now, Netanyahu prefers confrontation. Confrontation with you, confrontation with the Palestinians, confrontation with anyone he sees as coming out against the persecuted people. The reality is simply that confrontation we already know, Mr. President, but peace we do not know at all.The Israeli reality that Obama doesn't understand
Commenti
Posta un commento