Siria :LASCIA IL PAESE PADRE DALL’OGLIO, GESUITA DEL DIALOGO
“Vado via ma il mio impegno per la pace resta intero, anche se avrei preferito restare in Siria, magari sottoterra, piuttosto che partire in esilio”: padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita fondatore della comunità monastica siro-cattolica di Deir Mar Musa, racconta così alla MISNA della scelta di lasciare il paese dopo 30 anni.
“Vado via dalla Siria – spiega padre Dall’Oglio – per evitare danni peggiori dovuti alla mia situazione personale. Ho creduto mio dovere esercitare una piena libertà di espressione sulla base degli impegni che il governo siriano ha preso lungo tutto il 2012, ufficialmente, ma questo ha creato una situazione che ha di fatto obbligato l’autorità ecclesiastica a chiedermi di lasciare il paese per evitare conseguenze peggiori”.
Cinquantasette anni, una vita per il dialogo tra l’Islam il mondo cristiano, padre Dall’Oglio partirà nei prossimi giorni. Parla con la MISNA mentre le agenzie di stampa rilanciano le testimonianze degli osservatori dell’Onu su nuovi bombardamenti che sarebbero in corso a nord di Homs, mentre in città forze ribelli avrebbero catturato soldati dell’esercito.
Padre Dall’Oglio non commenta questa o altre notizie ma si sofferma sulle “menzogne gravissime” che “anche media cattolici e cristiani hanno diffuso riducendo il movimento coraggioso per la libertà di tanti giovani di tutte le componenti della società siriana a un mero episodio di lotta al terrorismo”.
Dopo 15 mesi di violenza, sottolinea padre Dall’Oglio, il conflitto “non è ormai più risolvibile solo sulla base di soluzioni interne e richiede una piena, rinnovata e moltiplicata responsabilità internazionale”.
Le ultime parole sono uno sguardo al futuro, suo personale e di un paese unico. “La mia partenza – insiste il fondatore della comunità di Deir Mar Musa – non significa affatto che io non resti pienamente impegnato, culturalmente e spiritualmente, per il processo di soluzione di questo drammatico processo e di democratizzazione di questo magnifico paese”.
[VG]
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ASIA/SIRIA - Ultimatum ai cristiani: “Via da Qusayr”
La ragioni di questo ultimatum restano oscure. Secondo alcuni, esso serve a evitare ai fedeli nuove sofferenze; altre fonti rilevano “una continuità nelle discriminazioni e nella repressione mirata”. Altri ancora sostengono che i cristiani hanno manifestato apertamente la loro fedeltà allo stato e per questo l’esercito dell’opposizione li scaccia. Ora le famiglie cristiane di Qusayr hanno iniziato il loro esodo di sfollati verso le valli e le campagne circostanti. Alcuni si sono rifugiati da parenti e amici a Damasco. Alcune famiglie, pochissime, hanno voluto coraggiosamente restare nella loro città natale, ma non si sa a quale sorte potranno andare incontro. Fonti di Fides ribadiscono che gruppi di estremisti islamici salafiti, che sono nelle file dell’opposizione armata, considerano i cristiani “infedeli”, ne confiscano i beni, compiono esecuzioni sommarie e sono pronti ad avviare una “guerra confessionale”. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2012)
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=39272&lan=ita
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