Siria :VIOLAZIONI E TORTURE SU MINORI, L’ONU DENUNCIA


Gravi violazioni sarebbero state commesse su oltre 1200 bambini dall’inizio del conflitto. Minori usati come scudi umani, torturati o uccisi: è la verità che emerge da un rapporto annuale dell’organismo Onu incaricato di monitorare la situazione dei bambini nei conflitti armati. Il documento riferisce di minori coinvolti nei combattimenti e persino utilizzati dai soldati dell’esercito regolare come scudi umani sui blindati per scoraggiare attacchi da parte dei gruppi armati.
Uno scenario – ha spiegato la rappresentante speciale Radhika Coomaraswamy – che supera di gran lunga le situazioni di abuso a cui i minori sono sottoposti solitamente in contesti di guerra e che rivelerebbe una “brutalità” inusuale. In un resoconto sull’assedio a Tall Kalakh, nel dicembre 2011, un disertore ha raccontato di aver ricevuto dai superiori l’ordine di sparare indiscriminatamente, nonostante nel villaggio ci fossero donne e bambini. Numerosi altri testimoni parlano di repressione violenta e uccisione di bambini durante le manifestazioni anti-regime ad Aleppo, Damasco e in altre città.
Un altro episodio “particolarmente grave” secondo “fonti credibili” citate dal rapporto sarebbe accaduto a Ayn l’Arouz, nell’area di Jabal Azzawiyah nella provincia di Idlib. Qui il 9 marzo scorso le Forze armate supportate da squadracce di ‘Shabbiha’ sono entrate uccidendo 11 persone tra cui tre ragazzi tra i 15 e i 17 anni. Alcuni bambini sarebbero stati prelevati dalle loro case e “usati come scudi umani davanti alle finestre e sugli autobus che trasportavano militari”. Due giorni dopo, il villaggio sarebbe stato bruciato mentre 34 persone, tra cui almeno due minori, uccisi e i loro copri carbonizzati.
I relatori dell’Onu denunciano inoltre violenze e la coscrizione di ragazzini da parte dell’Esercito libero siriano.
Intanto, sulla drammatica escalation di violenze nel paese, gli Stati Uniti hanno espresso timori su possibili “nuovi massacri” pianificati dal regime dopo che i carri armati dell’esercito hanno circondato le porte della città di Heffa. Un portavoce del mediatore internazionale Kofi Annan, autore del piano di pace per la Siria, ha riferito che i civili sono intrappolati nella città del nord-ovest del paese, chiedendo di consentire l’immediato ingresso degli osservatori dell’Onu.
Il portavoce del dipartimento di Stato americano ha ribadito tuttavia che gli Stati Uniti non pensano a un intervento militare: “Portare forze militari straniere in questo contesto – sull’orlo di una guerra civile – la renderebbe una guerra per delega”.
[AdL]
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