Territori Palestinesi: le elezioni sono il mezzo per giungere all'unità.



Da MIDEAST MIRROR – Alef Publishing LtdOpinione: le elezioni offrono una prospettiva alla riconciliazione e alla riunificazione nazionale: L’Accordo del 20 maggio [tra Fatah ed Hamas] di ciò che non sarebbe stato possibile, non aveva trovato corrispondenza in due fatti, scrive Atef Abu Seif sul quotidiano palestinese “al-Ayyam”

Il primo ha a che fare con la commissione palestinese per le elezioni che deve svolgere le sue mansioni a Gaza e il secondo riguarda l’inizio delle consultazioni per la costituzione di un nuovo governo. Questi fatti, come per magia, sono riusciti a risolvere un problema che avrebbe potuto creare ostacoli al processo di riconciliazione e a tutto ciò che questo aveva ottenuto fino ad ora, lo scorso anno [in aprile]  al Cairo e a Doha [nel febbraio 2012]

Territori Palestinesi: le elezioni sono il mezzo per giungere all’unità.di Alef Abu Seif

C’era la necessità di evidenziare che la sfida più grande, con la quale un nuovo governo di unità nazionale deve fare i conti, consisterebbe nello svolgere le elezioni legislative e presidenziali. In altre parole, il nuovo governo non è eterno in quanto si presuppone che esso trasmetta il potere ad un nuovo governo eletto. In altre parole il suo compito sarebbe quello di guidare il popolo sulla strada per l’unità, facendo sì che questo possa scegliere il programma politico di parte  che ritenga più conveniente.
                                abumazen-meshaal

Questo collegamento tra i tre fatti è stato essenziale per la comprensione del processo che porterà allo svolgimento delle elezioni. Non c’è dubbio che la commissione per le elezioni è stata in grado di dare inizio ai lavori a Gaza, ma che le parti ora  sono dedite alle elezioni in quanto rappresentano l’unica via per uscire dalla crisi – e che lo scopo di porre fine alla divisione non riguarda il modo in cui riuscirci, ma di come liberarsene una volta per tutte, accettando l’idea che è il popolo che ha il diritto di scegliere, per mezzo delle urne, chi lo governerà.

Un popolo potrebbe avere soluzioni migliori per scegliere i propri governanti che non siano le elezioni, e modi migliori di governare la vita della gente che non sia la democrazia. Tuttavia, la democrazia è la strada migliore escogitata dall’umanità per giungere a tali obiettivi. Nonostante la democrazia abbia i suoi difetti, alcuni molto gravi dal punto di vista morale. Per esempio, la democrazia rende possibile a una maggioranza ridotta di governare – per una manciata di voti – su un’ampia minoranza. Tuttavia, tali difetti sono tollerabili, proprio in quanto la democrazia si fonda su un contratto sociale tra le diverse forze politiche che trasformano tali difetti in uno stimolo a continuare piuttosto che rinunciare al sistema politico.

Perché? Perché i vincitori fatti di maggioranze ridotte sanno che se non accontentano il popolo, rischieranno di essere sconfitte nelle elezioni successive. Di conseguenza, dovranno fare del loro meglio per soddisfare le richieste del popolo se non vogliono cedere il potere per andare nei banchi dell’opposizione. Per la stessa ragione, i pochi voti che hanno decretato che una fazione si trovi all’opposizione dando ad altri il potere, fissano il diritto che regola le relazioni tra le diverse componenti politiche. E’ tale diritto che offre al partito che si trova all’opposizione l’opportunità di competere nuovamente una volta che abbia modificato le proprie linee politiche rendendole più interessanti per gli elettori.

Dunque, il segreto della democrazia sta nella competizione e di fatto il libero confronto ha sempre rappresentato il maggiore nemico dei regimi totalitari. La concorrenza è l’essenza della libertà, la massima espressione della libertà di scegliere nel caso in cui alla gente comune non è data la possibilità di esprimere preferenze secondo le proprie convinzioni. Una volta che un popolo ha fatto la propria scelta, è libero di farne un’altra in un secondo tempo. E questa è l’essenza del rapporto tra competizione e libertà di scelta. Si è creata così una simbiosi tra cittadini che desiderano vedere realizzate le loro aspirazioni da un lato, e politici che sanno che il loro futuro politico dipende dalla loro capacità di fornire ciò che la gente vuole, senza che lo stato lo trasformi in uno svantaggio, togliendo alla gente senza rendere nulla indietro,  defraudandola dell’essenza della propria libertà: la libertà di scegliere tra diversi programmi.

Lo si è potuto raggiungere solo in società sane che sono in grado di far valere la libertà. La libertà dall’occupazione non serve a nulla a meno che il popolo non sia libero di fare scelte nella quotidianità della propria vita. In realtà, il popolo dovrebbe essere libero di fare scelte tra programmi diversi anche nel caso in cui vedesse che la sua terra viene inghiottita pezzo dopo pezzo dagli israeliani.

La divisione [Fatah/Hamas, Gaza/West Bank] ha nullificato la nostra vita, paralizzato il nostro programma nazionale e ha fornito a Israele opportunità e  pretesti più di quanto questi se lo fosse mai aspettato. Mentre Israele non aveva alcuna necessità di fornire giustificazioni per portare a termine le sue politiche di aggressione, la divisione gli ha dato le opportunità di farlo liberamente.

Lo scopo della riconciliazione  è quello di rovesciare il senso della divisione per farlo divenire preludio per la realizzazione di elezioni legislative e presidenziali libere e irreprensibili che offrano al popolo l’opportunità di determinare il proprio futuro. Potrebbe risultare complesso indire le elezioni e potrebbero essere frapposti degli ostacoli sulla strada di queste, specie da parte di Israele. Ma non possiamo aspettare più a lungo. Solo coloro che hanno del tempo a loro disposizione possono aspettare, e i palestinesi non hanno in modo assoluto del tempo dalla loro parte.

Questo è il motivo per cui dobbiamo gettare le fondamenta per una nuova epoca della politica nella quale saremo capaci di far fronte ad astuzie che potrebbero esse utilizzate da Israele per impedire lo svolgimento delle elezioni. Nei prossimi dieci giorni, gli eventi previsti saranno solo i primi passi su una lunga strada, ma i palestinesi devono intraprendere quella strada al fine di ristabilire la loro unità.

Copyright Mideast Mirror – Alef Publishing Ltd

(tradotto da mariano mingarelli)

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

Video:Defamation - di Yoav Shamir Film

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele