Arafat avvelenato? Sempre più probabile


1Roma, 04luglio 2012, Nena News - Sono passati quasi otto anni dalla morte di Yasser Arafat e si riapre il giallo sulla sua morte. Il leader palestinese sarebbe stato avvelenato. Una ipotesi che si e' affacciata piu' volte in questi anni ma ora a dirlo sono le analisi eseguite da un laboratorio di Losanna, in Svizzera, su alcuni effetti personali di Arafat.

Infatti una quantità eccezionalmente elevata di polonio 210 è stata rinvenuta sugli indumenti intimi, uno spazzolino da denti, la sua keffieh che erano stati forniti al laboratorio da Suha Tawill, la vedova dell'ex Presidente dell'Anp. Ora la donna ha chiesto la riesumazione del corpo per compiere ulteriori test. 

Nel 2004 Arafat aveva lasciato la Muqata di Ramallah per essere curato in Francia, visto il rapido deterioramento delle sue condizioni di salute. La sua morte era rimasta un mistero e i palestinesi avevano accusato Israele di aver avvelenato il loro leader. Il polonio fu scoperto nel 1898 da Marie Curie e la figlia di quest'ultima, Irene, fu anche la prima vittima di questo elemento radioattivo quando mori' di leucemia per l'eccessiva esposizione in laboratorio. Fu ucciso dal polonio anche Alexander Litvinenko, ex spia russa diventato dissidente, deceduto a Londra nel 2006 dopo una strana malattia. Le autorita' britanniche stabilirono che era stato avvelenato con l'isotopo messo dentro un the in un ristorante di sushi. Nena News


2   FONTE ISRAELIANA


Thanks to Al-Jazeera, the mystery of Arafat's death may finally be cracked        

No small number of the people with whom we spoke about the matter last night negated the report and claimed "Arafat died of AIDS", even though there's not a grain of proof backing that.


Report: Arafat was poisoned by radioactive substance         
The final days of Yasser Arafat
 Palestinian Authority agrees to exhume Arafat's body over new poison claims 



3   Abbas contro Dahlan, accuse e controaccuse. Dahlan coinvolto nell'avvelenamento di Arafat



4    Umberto De Giovannangeli

Scoprire la verità sulle cause del decesso del raìs (avvelenato col polonio?)
 sarebbe una iattura per Israele e per l'Anp. 

Il passato c’entra poco o niente con questa vicenda che sembra uscita dalle pagine di un giallo internazionale. Tanto meno c’entra la volontà, inesistente, di fare luce sulla morte dell’uomo - Yasser Arafat - che per decenni ha impersonato, nel bene e nel male, la “Questione palestinese”. Perché scoprire la verità sulle cause del suo decesso sarebbe una iattura per molti. Troppi.

Israele, certo, ma anche i tanti che nella nomenklatura dell’Anp, all’interno stesso di Fatah, il movimento fondato da Arafat, puntavano, e forse operavano, per l’uscita di scena del raìs. È un triste segno dei tempi che i palestinesi tornino a fare notizia per un passato che non passa, e per una vicenda volutamente mai chiarita. Riemerge dal sepolcro la salma di Yasser Arafat, prossima a essere riesumata dall'Autorità nazionale palestinese (Anp) sull'onda di una nuova raffica di sospetti sulla sua morte e dell'ipotesi di un presunto avvelenamento radioattivo a base di polonio.

Ad agitare le acque sono stati questa volta i risultati di una ricerca svizzera,
diffusi l’altro ieri con enfasi da un documentario della tv panaraba Aljazeera, che accreditano la presenza di tracce anomale di polonio (la micidiale sostanza che avrebbe ucciso nel 2006 l'ex spia russa Aleksandr Litvinenko, transfuga a Londra), sullo spazzolino, fra i vestiti e sulla celeberrima kefiah di “Abu Ammar” - il nome di battaglia di Yasser Arafat, deceduto nell'ospedale militare francese di Percy (sud di Parigi), nel 2004, dopo una misteriosa infermità sfociata in un repentino e per molti inspiegabile deperimento.

La “rivelazione” è detonata come una bomba a Ramallah e nei Territori palestinesi, dove la morte del «presidente martire Arafat» è da sempre denunciata come un omicidio: frutto d'un avvelenamento ordito da Israele (secondo quanto affermato pubblicamente appena pochi mesi fa dal nipote ed ex ambasciatore palestinese all'Onu, Nasser al-Qidwa), magari in combutta con traditori interni dell'Anp. Dalla Muqata - sede della presidenza palestinese ai tempi di Arafat e oggi residenza del suo successore, Mahmud Abbas (Abu Mazen) - è riecheggiato l'impegno a «fare chiarezza», anche a costo di disseppellire il cadavere del defunto per un accurato esame dei resti.

«L'Anp, come sempre, è pronta a collaborare con chiunque per indagare le vere cause che condussero al martirio di Yasser Arafat», dichiara il portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeinah, annunciando il via libera all'esumazione della salma - a patto che i familiari l'autorizzino - dopo un incontro con Tafuq Tirawi, responsabile di un organismo d'inchiesta locale. Saeb Erekat, capo negoziatore dell'Anp, si è spinto da parte sua a lanciare un appello alla «formazione di una commissione d'indagine internazionale, sul modello di quella creata per far luce sull'assassinio dell'ex premier libanese Rafik Hariri».

La sollecitazione a riesumare il cadavere - custodito solennemente dalla stessa Anp nel mausoleo della Muqata - era rimbalzata già ieri, non senza accenti polemici, dalla vedova del raìs, Suha Arafat, che vive in una sorta di esilio di fatto a Malta da dove nei mesi scorsi aveva provveduto in prima persona a mettere a disposizione dei laboratori elvetici citati da Aljazeera oggetti personali del marito. Di certo, il “giallo” avrà altri sviluppi e, forse, colpi di scena. Ma tutto ciò con la “causa palestinese” - colpevolmente precipitata nell’agenda internazionale - c’entra poco o niente.

(5/07/2012)

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele