‪Ebrei nel mondo: Birmania,India, Giamaica, Kabul, Haiti, Cuba, Cina‬

1  BIRMANIA

 Prima di partire, quasi per scommessa, avevo cercato quest’estate su Internet l’esistenza di una presenza ebraica in Birmania, non avendone avuto mai notizia. È stata dunque una scoperta casuale l’incontro durante una vacanza nel Myanmar, l’antica Birmania, con una comunità davvero atipica

nel panorama ebraico mondiale. In un Paese che per oltre l’85% è buddista, con presenze ridotte di musulmani e assai sporadiche di cattolici, trovare una comunità ebraica è stata davvero una sorpresa. E così il primo giorno in Birmania, nel pieno centro della capitale Yangon ci imbattiamo nella bella Sinagoga, tardo-ottocentesca, dai colori bianco e azzurro, con tanto di colonne e matroneo, grande come potrebbe essere una delle nostre sinagoghe piemontesi, nel cuore del quartiere musulmano, in una stretta via attorniata da negozi e case tutte abitate da musulmani.Ad attenderci sulla porta del Tempio non è Moses Samuels, che nelle guide è definito il custode del Tempio e che in realtà è il depositario della storia e della cultura ebraica oggi: è stato di recente colpito da una malattia. Così un altro ebreo, con tanto di abito tradizionale locale, ci accoglie spiegandoci che la sua è la terza generazione di ebrei che vivono in Birmania. Una vita non sempre facile, come del resto non lo è quella di molti suoi concittadini, sia per le condizioni di povertà in cui gran parte della popolazione vive, sia per la presenza ormai cinquantennale di una giunta militare che governa il Paese, ancorché nei confronti degli ebrei non vi è mai stato alcun tipo di ostilità.Apprendiamo così che in terra birmana esiste ancora una piccola comunità ebraica formatasi per lo più nel Settecento da ebrei provenienti dall’Iraq, dall’Iran e dall’India. Si sa anche di insediamenti ebraici dalla prima metà del 19 secolo, costituiti prevalentemente da ebrei provenienti da Bombay, Cochin e Calcutta. Erano oltre 2.000 prima del secondo conflitto mondiale, ma quasi tutti fuggirono con l’avanzata giapponese e trovarono rifugio in Gran Bretagna, in India e in altri Paesi, alcuni hanno fatto anche l’aliyà dopo il 1948, pochi furono quelli che tornarono dopo la fine della guerra. Molti degli ebrei birmani si dice che discendano addirittura dalla tribù di Menashè e hanno tratti asiatici, sono chiamati anche con il nome locale di Shinlung.La Sinagoga di Yangon è ordinata, come se venisse utilizzata tutti i giorni, con uno splendido sefer in bella mostra con tanto di copertura d’argento, gelosamente racchiuso nell’Aron ha kodesh, ma poco usato perché, con rammarico, ci dice il nostro interlocutore, nessuno insegna l’ebraico agli ebrei birmani e un rabbino lì manca da decenni. Gli occhi si fanno tristi quando ci racconta che la comunità birmana è ormai ridotta ad una ventina circa di persone distribuite in otto famiglie, tutte raccolte nella capitale, anche se forse qualche altro ebreo abita nell’antica capitale della Birmania, Mandalay.Quando lasciamo un’offerta nella cassetta posta all’entrata del Tempio il nostro interlocutore non sa più come ringraziarci: la Comunità ha necessità di conservare nel miglior modo possibile la Sinagoga e i suoi arredi, unico modo per sopravvivere e farsi conoscere dai turisti, mentre urge una ripulitura ed un riassetto dell’antico cimitero ebraico, purtroppo assai rovinato da recenti monsoni.Non vi sono problemi né con la giunta militare né con i vicini musulmani e tanto meno con i buddisti, ma le difficoltà di vita, ci viene detto, sono quotidiane e anche per l’osservanza delle regole tradizionali ebraiche i problemi sono ardui: cibi kasher non si trovano e i pochi bambini rimasti non possono studiare l’ebraico perché nessuno è in grado di dar loro lezioni. Tuttavia l’attaccamento alle tradizioni ebraiche e alla Sinagoga è davvero forte e sentito.Circa le condizioni di vita, girando per il Paese, si avverte povertà diffusa ma non si ha la sensazione che la giunta militare, in realtà vera e propria dittatura pur blanda, sia poi così “presente” nella vita quotidiana: la Birmania, immersa in arte e natura, appare ai turisti una terra tranquilla e piena di fascino, i suoi abitanti sono cordiali e desiderosi di parlare con gli stranieri e non appaiono particolarmente preoccupati dalla situazione politica circostante, eppure i diritti civili sono sovente violati, la libertà personale per gli oppositori è continuamente in bilico.Samuels, il responsabile della Comunità, ha deciso per la continuità del suo nucleo di puntare tutto sul turismo, confidando in tal modo nei contatti con la comunità ebraica americana e con gli israeliani. Uno dei suoi figli vive a New York e insieme hanno costituito una agenzia di turismo.È dunque una storia straordinaria e insolita quella di questa ventina di ebrei, in un Paese stretto tra Cina e India, Laos, Bangladesh e Thailandia, custodi gelosi della loro antica appartenenza e del loro passato, che non intendono lasciare un paese che amano e che ormai da molte generazioni costituisce la loro terra.
2  L'ultimo ebreo  della Giamaica 

3  INDIA

  Gli ultimi ebrei di Calcutta  Calcutta's last guardian of Judaism Oggi è sabato,  Shalom Israel, uno degli ultimi ebrei di Calcutta, ha raggiunto la sinagoga, una volta un imponente edificio con le guglie che si ergevano verso le nuvole monsoniche. Israel viene ogni Venerdì ad accendere una candela,  a dire una preghiera, a controllare le tre sinagoghe ancora in piedi. Egli è l'unico visitatore. Una volta erano 5000 gli ebrei di questa città , ora sono solo 35 e l'ultimo matrimonio è avvenuto nel 1982. Israel si prende cura delle tombe di suo padre, dei suoi familiari,delle 2000 tombe del cimitero ebraico, dove vive per scelta  .I primi ebrei sono giunti a Calcutta nel tardo 18 ° secolo, provenienti  dalla Siria, dall' Iran e dall' ' Iraq. Essi erano commercianti di diamante , esportatori, grossisti di spezie e panettieri .La comunità ebraica ha costruito almeno cinque sinagoghe e due scuole,frequentate da circa 700 studenti.Tra il 1930 e 1940, gli ebrei costituivano una solida minoranza,raramente soggetti a discriminazioni L'indipendenza dell'India e la nascita dello Stato israeliano ne ha segnato la fine: alcuni sono andati a vivere in Israele ,altri negli Usa  o in Europa alla ricerca di nuove opportunità Calcutta's dwindling Jewish community has one last guardian .. 

 Famiglia ebrea in India celebra il primo matrimonio dopo 21 anni La più antica comunità ebraica indiana è pronta a festeggiare il suo primo matrimonio dopo più di 20 anni, nella sinagoga della città di Mattancherry . La comunità Kochi è giunta in India nel 70 d.c- una volta fiorente gruppo ora è costituita solo da 48 membri ,molti dei quali anziani. Kochi celebrates Jewish wedding after 21 years - India - ibnlive
Gli ebrei dell’India,


4     KABUL

Libro :Kabul, poco prima della cacciata dei talebani. Alfred, scrivano, che con Simon costituisce la microscopica comunità ebraica della città, riceve la visita di una ragazza, Naema, che gli confida un segreto: è incinta di un giornalista americano conosciuto mentre era in corso un bombardamento. Se lui non tornerà a cercarla, verrà sicuramente lapidata. Alfred e Simon immaginano allora di prendere in mano il destino di Naema.



5   HAITI    

Nel 1492, Luis de Torres interprete di Cristoforo Colombo, è stato il primo Ebreo a sbarcare nella futura Haiti. Immigrati brasiliani di origine ebraica vi si stabilirono nel 17 ° secolo, anche se molti morirono nella rivolta degli schiavi del  19 ° secolo.Poi arrivò una piccola ondata di immigrati ebrei  dal Libano, Siria e dall' Egitto tra il 19 secolo e gli inizi del ventesimo  secolo-. Molti di questi immigrati ebrei hanno raggiunto una buona posizione economica e mandato i loro figli nelle scuole cattoliche locali. Gli ebrei dell'isola sono state raggiunti nel 1930 da circa 100 ebrei europei in fuga  dai nazisti La comunità ebraica di Haiti è arrivata a circa 300 membri, molti dei quali poi hanno raggiunto gli Stati Uniti,l' Argentina e Panama. Oggi, ad Haiti , un paese di 9 milioni di persone ,sono rimasti circa 25 ebrei. La maggior parte di loro vive in Petionville, una enclave relativamente benestante situata sulle colline sopra Port-au-Prince. Alcuni degli ebrei del paese sono tra gli abitanti più ricchi dell'isola.  Haiti e Israele hanno costanti relazioni diplomatiche. Tra il 1960 e il 1970, l'organizzazione israeliana MASHAV  ha attivato "aziende speciali" per insegnare un'agricoltura sostenibile

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele

LA Comunità ebraica calabrese ,pugliese , siciliana