Nave gay respinta da Casablanca, omofobia di Stato?



"Quello dell'omofobia in Marocco e' un problema culturale piu' che legale". E' con queste parole che l'attivista per i diritti umani Khadija Riadi commenta sul sito marocchino 'Hespress' la vicenda della nave da crociera 'Nieuw Amsterdam', di proprieta' dell'americana Holland America Line, che due giorni fa doveva attraccare a Casablanca con 2.100 passeggeri, tutti omosessuali, ma che all'ultimo minuto e' stata costretta a saltare la tappa marocchina non avendo ottenuto il permesso dalle autorita' locali.

L'arrivo dei partecipanti alla crociera in visita alla moschea Hassan II aveva scatenato forti polemiche in Marocco, paese dove e' ancora in vigore l'articolo 489 del codice penale, che considera l'omosessualita' un reato e prevede da tre mesi a tre anni di carcere.

La Riadi e' stata la prima lo scorso anno a promuovere una petizione popolare per arrivare a cancellare questo articolo dal codice penale, in collaborazione con la Ong 'Human Right Watch' e ricorda il flop della sua iniziativa "con le firme raccolte che non erano piu' di 800". "Il problema e' di educazione della popolazione piu' che giuridico - dice - La tolleranza e il rispetto dell'altro bisogna inculcarlo nei ragazzi mentre crescono, ma purtroppo il mondo delle moschee tende ancora a minimizzare questo problema". A negare che ci sia stata una volonta' politica e discriminatoria da parte del nuovo governo islamico del premier Abdel Ilah Benkirane nei confronti del gruppo di turisti gay e'stato il ministro del Turismo, Lahcen Haddad, secondo il quale nessuna decisione sarebbe stata presa da Rabat per evitare la sosta della nave a Casablanca che invece e', con i suoi passeggeri per lo piu' europei e americani, ''la benvenuta''.

Il ministro si e'giustificato inoltre sostenendo che ''il Marocco non chiede nulla a proposito delle preferenze sessuali dei suoi visitatori''. Eppure la stampa marocchina parla di uno stop che sarebbe arrivato all'ultimo momento proprio dal ministero dell'Interno, per timore di proteste o ritorsioni da parte di gruppi estremisti salafiti contro i viaggiatori pronti ad entrare nella moschea Hassan II, la piu' grande del mondo islamico per dimensioni, dopo quelle di Mecca e Medina in Arabia Saudita.


Fonte: Adnkronos




Nave gay respinta da Casablanca, omofobia di Stato?




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Marocco e omosessualità :Mithly, on-line la prima rivista queer del Marocco




Il primo mensile arabo dedicato all'omosessualità approda on-line. Mithly.net è il nuovo sito internet dedicato alla comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender in Marocco e nel mondo arabo. Il sito, per ora solo in arabo, ha pubblicato il primo numero dell'omonima rivista marocchina Mithly, uscito all'inizio di aprile.Gli ostacoli sociali e religiosi nei confronti degli omosessuali in Marocco hanno permesso la stampa di un esiguo numero di copie, 200, diffuse clandestinamente nella sola città di Rabat. Attraverso il nuovo sito internet, i promotori dell'iniziativa sperano di allargare il numero dei propri lettori in tutto il mondo arabo: "La paura deriva dall'ignoranza e della mancanza di conoscenza - si legge all'interno del sito internet - con queste pagine vogliamo dare uno sguardo alla vita e alle idee dei membri della comunità omosessuale". Mithly diventa quindi uno strumento per contribuire alla crescita sociale, superando i pregiudiziEssere omosessuali in Marocco. Il termine "mithly", che da il nome sia al mensile cartaceo che al sito internet, è un gioco di parole: in arabo la parola significa allo stesso tempo "gay" e "come me". L'idea di dare vita ad un rivista in lingua araba che affronti la realtà culturale degli omosessuali in Marocco è di Samir Barkashi, 23 anni, coordinatore di Kif Kif, la prima associazione del Paese nata in difesa dei diritti dei gay. Il movimento ha preso vita in seguito ad un episodio avvenuto a Titouane, nel 2004, durante il quale 42 omosessuali furono arrestanti ad una festa di compleanno. In questa occasione la comunità omosessuale magrebina si sentì abbandonata dalle organizzazioni per i diritti umani. Di fronte a studenti universitari espulsi e a giovani cacciati dalle loro case, due mesi dopo l'incidente nacque nella città di Tangeri Kif Kif, per divulgare "la cultura gay in tutto il Grande Magreb"Nonostante il Regno marocchino sia conosciuto per il suo laicismo (se paragonato ad altri paesi arabo-musulamni) e nonostante sia una nota meta per il turismo gay europeo, l'omosessualità è ancora oggi considerata un crimine, che comporta pene da sei mesi a tre anni di carcere. In questo clima sociale e culturale, la pubblicazione di Mithly non poteva certo passare inosservata: una tappa storica per chi combatte per la difesa dei diritti dei gay, un'eresia per i religiosi. Il giornaleAttajdid, vicino al partito integralista islamico Giustizia e Sviluppo, si è pesantemente scagliato contro la rivista Mithly, accusandola di violare i valori islamici della società marocchina. Mourad, uno dei redattori, durante un'intervista rilasciata a Scirocco - voci dal Mediterraneo, ha ammesso: "Non si tratta di una cosa facile: dobbiamo lavorare con molta accortezza, e anche con molta paura, dal momento che l'omosessualità è criminalizzata dalla legge marocchina, così come le pubblicazioni cartacee che se ne occupano"Il primo numero. Le 19 pagine del primo numero di Mithly hanno dedicato ampio spazio, anche attraverso un editoriale di Samir Barkashi, alla campagna mediatica mossa dai partiti e dalla stampa di area islamica contro il festival Muwazin che si terrà a Rabat dal 21 al 29 maggio e a cui dovrebbe partecipare, fra gli altri, Elton John. L'associazione gay Kif Kif era stata coinvolta durate le polemiche scatenatesi contro gli organizzatori del festival. Nel suo editoriale, Barkashi ha voluto affermare l'estraneità del movimento rispetto all'organizzazione del festival e alla scelta degli artisti invitati. I movimenti islamici in Marocco avevano chiesto che il concerto del cantante britannico fosse cancellato per via della sua dichiarata omosessualità. Durante un'intervista rilasciata al San Diego Gay&Lesbian News, Barkashi ha voluto precisare che "non è possibile cancellare un evento musicale per l'omosessualità di un cantante, questo andrebbe contro la libertà individuale delle persone e metterebbe in cattiva luce il nostro che è un festival internazionale". Oltre a trattare questo tema di attualità, il primo numero di Mithly si propone di fare informazione, in particolare sul sesso sicuro per la prevenzione delle malattie venere; si parla inoltre di un ragazzo che ha fatto "coming out", ma anche riflessioni e spunti per parlare di uguaglianza di genere e di libertà in senso generale. I redattori ci tengono a precisare che si tratta di una pubblicazione soprattutto culturale, in cui si vuole dare spazio agli intellettuali omosessuali perché possano esprimere il loro pensiero.





Mithly, on-line la prima rivista queer del Marocco


allegati

Palestina, nasce il primo telefono amico per gay e lesbiche


L'omosessualita' riunisce ebrei religiosi di destra ed islamici.


Gli omosessuali in Siria che iniziano ad uscire dall'ombra superano su Internet le restrizioni sociali


Un documentario e un video raccontano la storia di un Bar a Gerusalemme per gay israeliani e palestinesi

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