Danni ai servizi sanitari e alle infrastrutture nella Striscia di Gaza
pubblicata da MEDU - Medici per i Diritti Umani il giorno Mercoledì 21 novembre 2012 alle ore 9.31 ·
Danni
ai servizi sanitari e alle infrastrutture nella Striscia
di Gaza Medici per i Diritti Umani lancia l’allarme: un
assalto militare continuato, in particolare contro le
infrastrutture civili, porterà probabilmente al rapido
deterioramento delle condizioni umanitarie di Gaza.
21/11/2012
Medici per i Diritti Umani Israele (Physicians for Human Rights Israele) ha lanciato un appello al Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, affinchè cessino immediatamente gli attacchi sulle infrastrutture civili a Gaza, siano questi diretti o indiretti, e affinchè venga garantita la sicurezza dei servizi sanitari e del loro personale. Physicians for Human Rights Israele ha lanciato un appello anche alle autorità israeliane perchè consentano l’accesso sicuro alle infrastrutture per interventi di riparazione.
Sin dall’inizio dell’ultimo attacco, Physicians for Human Rights Israele ha ricevuto numerosi resoconti sui danni provocati alle infrastrutture civili su tutto il territorio della Striscia di Gaza.
In questi ultimi giorni i pareri espressi da alcuni funzionari del governo israeliano hanno suscitato molta preoccupazione, inclusa la dichiarazione del Ministro degli Interni Eli Yishai che ha definito tra gli obiettivi delle attuali operazioni militari “far ritornare Gaza ai tempi del medioevo” e che ha richiesto apertamente la distruzione delle infrastrutture idriche ed elettriche, delle strade, delle principali vie di comunicazione, dei sistemi di comunicazioni ed altro ancora. Dichiarazioni di questo genere fanno seriamente pensare che il governo israeliano intenda danneggiare le infrastrutture di Gaza, azione che porterebbe con probabilità ad un disastro umanitario. Negli ultimi giorni si sono verificati numerosi danni alle strutture sanitarie presenti a Gaza. Physicians for Human Rights Israele mette in evidenza che in guerra la difesa dei civili e dei feriti, insieme all’obbligo di consentire ai feriti di ricevere cure mediche e di evitare che questi subiscano ulteriori lesioni all’interno delle strutture sanitarie, sono tutti principi base del diritto internazionale umanitario. I danni agli ospedali causati dai bombardamenti in zone vicine o da attacchi aerei mettono in serio pericolo le vite dei pazienti e del personale sanitario, violano le regole sulla neutralità medica e disconoscono lo status di protezione speciale garantito al personale sanitario per il ruolo essenziale che svolge nel salvare vite umane. Il rischio di attacchi di questo tipo crea un ambiente estremamente pericoloso per i pazienti durante il periodo del loro ricovero. Physicians for Human Rights Israele ritiene che se i danneggiamenti alle infrastrutture sanitarie continueranno, il personale sanitario difficilmente riuscirà a fornire assistenza medica adeguata o riuscirà a salvaguardare la vita dei civili.
Medici per i Diritti Umani Israele sottolinea che la distruzione o il danneggiamento delle infrastrutture civili probabilmente causerà il rapido deterioramento della situazione umanitaria a Gaza. Questo timore è ancor più giustiifcato se si considera lo stato già deteriorato delle infrastrutture di Gaza ancora prima dell’attuale attacco militare, e le condizioni critiche in cui si trova il suo sistema sanitario, che soffre di una carenza cronica di apparecchiature mediche e di medicinali dovuta all'embargo.
I seguenti report ricevuti da Medici per i Diritti Umani con riferimento al 19.11.12 riassumono i danni alle infrastutture subiti finora: Danni a strutture e personale sanitari:
● Un ospedale di Khan Younis ha subito danni dovuti a bombardamenti in zone vicine. Frammenti di granate sono finiti all’interno dell’ospedale. Ciò ha danneggiato il funzionamento dell’ospedale, che al momento non è in grado di fornire piena assistenza ai pazienti.
21/11/2012
Medici per i Diritti Umani Israele (Physicians for Human Rights Israele) ha lanciato un appello al Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, affinchè cessino immediatamente gli attacchi sulle infrastrutture civili a Gaza, siano questi diretti o indiretti, e affinchè venga garantita la sicurezza dei servizi sanitari e del loro personale. Physicians for Human Rights Israele ha lanciato un appello anche alle autorità israeliane perchè consentano l’accesso sicuro alle infrastrutture per interventi di riparazione.
Sin dall’inizio dell’ultimo attacco, Physicians for Human Rights Israele ha ricevuto numerosi resoconti sui danni provocati alle infrastrutture civili su tutto il territorio della Striscia di Gaza.
In questi ultimi giorni i pareri espressi da alcuni funzionari del governo israeliano hanno suscitato molta preoccupazione, inclusa la dichiarazione del Ministro degli Interni Eli Yishai che ha definito tra gli obiettivi delle attuali operazioni militari “far ritornare Gaza ai tempi del medioevo” e che ha richiesto apertamente la distruzione delle infrastrutture idriche ed elettriche, delle strade, delle principali vie di comunicazione, dei sistemi di comunicazioni ed altro ancora. Dichiarazioni di questo genere fanno seriamente pensare che il governo israeliano intenda danneggiare le infrastrutture di Gaza, azione che porterebbe con probabilità ad un disastro umanitario. Negli ultimi giorni si sono verificati numerosi danni alle strutture sanitarie presenti a Gaza. Physicians for Human Rights Israele mette in evidenza che in guerra la difesa dei civili e dei feriti, insieme all’obbligo di consentire ai feriti di ricevere cure mediche e di evitare che questi subiscano ulteriori lesioni all’interno delle strutture sanitarie, sono tutti principi base del diritto internazionale umanitario. I danni agli ospedali causati dai bombardamenti in zone vicine o da attacchi aerei mettono in serio pericolo le vite dei pazienti e del personale sanitario, violano le regole sulla neutralità medica e disconoscono lo status di protezione speciale garantito al personale sanitario per il ruolo essenziale che svolge nel salvare vite umane. Il rischio di attacchi di questo tipo crea un ambiente estremamente pericoloso per i pazienti durante il periodo del loro ricovero. Physicians for Human Rights Israele ritiene che se i danneggiamenti alle infrastrutture sanitarie continueranno, il personale sanitario difficilmente riuscirà a fornire assistenza medica adeguata o riuscirà a salvaguardare la vita dei civili.
Medici per i Diritti Umani Israele sottolinea che la distruzione o il danneggiamento delle infrastrutture civili probabilmente causerà il rapido deterioramento della situazione umanitaria a Gaza. Questo timore è ancor più giustiifcato se si considera lo stato già deteriorato delle infrastrutture di Gaza ancora prima dell’attuale attacco militare, e le condizioni critiche in cui si trova il suo sistema sanitario, che soffre di una carenza cronica di apparecchiature mediche e di medicinali dovuta all'embargo.
I seguenti report ricevuti da Medici per i Diritti Umani con riferimento al 19.11.12 riassumono i danni alle infrastutture subiti finora: Danni a strutture e personale sanitari:
● Un ospedale di Khan Younis ha subito danni dovuti a bombardamenti in zone vicine. Frammenti di granate sono finiti all’interno dell’ospedale. Ciò ha danneggiato il funzionamento dell’ospedale, che al momento non è in grado di fornire piena assistenza ai pazienti.
● Un centro sanitario UNWRA di Jabalya è stato danneggiato da un attacco aereo.
● L'ospedale di Al-Quds della città di Gaza ha subito danni dovuti a bombardamenti in zone vicine.
● Nel nord di Gaza, la clinica locale nell’area di Tawam è stata danneggiata. Anche due ambulanze nelle vicinanze hanno subito dei danni.
● Il pronto soccorso della Mezzaluna Rossa di Tel-Elhawa nel nord di Gaza è stato danneggiato.
● Tre ambulanze dell’Emergency Rescue Center del Ministero della Salute nella città di Gaza, vicino al Palestine Stadium, hanno riportato dei danni.
● La clinica della Palestinian Medical Relief Society (PMRS) nel villaggio di Abu Taima a Khan Younis è stata danneggiata. Come l’intero villaggio, la clinica si trova senza acqua ed elettricità, e a causa di danni alle comunicazioni, non ha accesso a internet né alle linee telefoniche. La clinica va avanti con una riserva di carburante che durerà soltanto 2-3 giorni. Second i report raccolti dall’agenzia OCHA delle Nazioni Unite e dagli operatori sul campo, sono stati rilevati danni anche alle infrastrutture elettriche e idriche e alle scuole:
● Danni a due sistemi idrici, un pozzo e due serbatoi.
● Un’altra rete idrica, che fornisce acqua a 20.000 persone nell’ area di Nassar in Rafiah, è stata danneggiata il 18.11.12.
● Due centrali elettriche nell’area di Jabalya sono state danneggiate da bombardamenti. Black-out pianificati ci sono ogni giorno e durano per 8 - 12 ore.
● Durante le ore senza elettricità, gli ospedali dipendono dai generotori, ma le riserve di carburante stanno diminuendo e si esauriranno tra qualche giorno.
● Il villaggio di Abu Taima in Khan Younis, che ospita 4.000 residenti, è rimasto senza acqua, elettricità e comunicazioni dalle 11:00 del 18.11.12, a seguito dei danni alle infrastrutture.
● Secondo i report, circa 25 scuole, incluse tre scuole UNWRA, hanno subito vari danni.
Per ulteriori informazioni: Lital Grossman, Spokeswoman, Physicians for Human Rights - Israel 052-3112136 media@phr.org.il Ufficio stampa MEDU – 3343929765 / 0697844892
● L'ospedale di Al-Quds della città di Gaza ha subito danni dovuti a bombardamenti in zone vicine.
● Nel nord di Gaza, la clinica locale nell’area di Tawam è stata danneggiata. Anche due ambulanze nelle vicinanze hanno subito dei danni.
● Il pronto soccorso della Mezzaluna Rossa di Tel-Elhawa nel nord di Gaza è stato danneggiato.
● Tre ambulanze dell’Emergency Rescue Center del Ministero della Salute nella città di Gaza, vicino al Palestine Stadium, hanno riportato dei danni.
● La clinica della Palestinian Medical Relief Society (PMRS) nel villaggio di Abu Taima a Khan Younis è stata danneggiata. Come l’intero villaggio, la clinica si trova senza acqua ed elettricità, e a causa di danni alle comunicazioni, non ha accesso a internet né alle linee telefoniche. La clinica va avanti con una riserva di carburante che durerà soltanto 2-3 giorni. Second i report raccolti dall’agenzia OCHA delle Nazioni Unite e dagli operatori sul campo, sono stati rilevati danni anche alle infrastrutture elettriche e idriche e alle scuole:
● Danni a due sistemi idrici, un pozzo e due serbatoi.
● Un’altra rete idrica, che fornisce acqua a 20.000 persone nell’ area di Nassar in Rafiah, è stata danneggiata il 18.11.12.
● Due centrali elettriche nell’area di Jabalya sono state danneggiate da bombardamenti. Black-out pianificati ci sono ogni giorno e durano per 8 - 12 ore.
● Durante le ore senza elettricità, gli ospedali dipendono dai generotori, ma le riserve di carburante stanno diminuendo e si esauriranno tra qualche giorno.
● Il villaggio di Abu Taima in Khan Younis, che ospita 4.000 residenti, è rimasto senza acqua, elettricità e comunicazioni dalle 11:00 del 18.11.12, a seguito dei danni alle infrastrutture.
● Secondo i report, circa 25 scuole, incluse tre scuole UNWRA, hanno subito vari danni.
Per ulteriori informazioni: Lital Grossman, Spokeswoman, Physicians for Human Rights - Israel 052-3112136 media@phr.org.il Ufficio stampa MEDU – 3343929765 / 0697844892
Medici per i Diritti Umani (MEDU) e Physicians
for Human Rights – Israele, organizzazioni partner,
fanno parte dell'International Federation of Health and Human
Rights Organisations (IFHHRO) e collaborano dal 2009 in
progetti sanitari nei Territori occupati palestinesi.
Commenti
Posta un commento