Il furto israeliano di proprietà non è nulla di nuovo

Counterpunch.org
10.04.2013

Il Custode della Proprietà degli Assenti aspetta gli assenti?

Il furto israeliano di proprietà non è nulla di nuovo.

di Paul Larudee
Cus.to.di.an (kes-‘to-de-en) n.1. Colui che ha l’incarico di qualcosa: prendersi cura di.-The Eritage Illustrated Dictionary of the English Language , International Edition, 1973.

L’ufficio di Ronen Baruch, l’attuale Custode della Proprietà degli Assenti per Israele, è in un’antica casa araba a 8 Yoel Salomon Street a Gerusalemme. Una casa di questo tipo non è insolita in questa parte della città e ha pochi segni distintivi per indicare la sua funzione. Anche la sua posta viene consegnata alla sede principale del Ministero delle Finanze in un’altra parte della città.
                 
L’ubicazione  apparente dell’Ufficio del Custode della Proprietà degli Assenti 
  
Cercare su internet non frutterà queste informazioni a meno di leggere l’ebraico, e anche allora non molto altro. Molto di più è disponibile sul Mossad, ma forse solo perché è più importante e più interessante. Informazioni sul Custode non sono necessariamente un segreto, solo forse di scarso interesse per i giornalisti. Tuttavia non ha alcun sito web e non pubblicizza informazioni sui contatti. E’ quasi come se Israele preferisse che nessuno fosse a conoscenza che si trova lì. 
Nonostante questo, l’ufficio svolge un ruolo fondamentale nell’esistenza di Israele. La maggior parte degli israeliani vive e lavora su un suolo che una volta era affidato al Custode della Proprietà degli Assenti, un ufficio creato meno di due mesi dopo la formazione dello stato di Israele e che sussiste fino a questo giorno come parte del Ministero delle Finanze.
Chi o che cosa è il Custode della Proprietà degli Assenti ?
Per molte delle nazioni indigene del Nord America la nozione europea della proprietà della terra era strana. Il ruolo degli esseri umani era quello di essere custodi della terra e quello della terra di esserlo dei suoi abitanti umani. Allo stesso modo, i governanti di Mecca e Medina hanno fatto riferimento a se stessi come custodi, e non proprietari, dei luoghi santi.
Così, quando Israele ha creato l’Ufficio del Custode della Proprietà degli Assenti, nel luglio 1948, per farsi carico dei beni appartenenti a profughi che erano fuggiti o erano stati espulsi, era sua intenzione in quanto custode di essere un amministratore fiduciario delle proprietà di tali profughi mentre erano via? Certo il nome dell’Ufficio riconosce implicitamente che la proprietà appartiene agli assenti, non al Custode, cosa che i documenti dei registri fondiari confermano.
Naturalmente, la terra e le strutture su di essa - alcune risalenti a mille anni fa e ancor più – non erano le uniche proprietà che erano state messe in carico del Custode. Molti milioni di dollari in oro, gioielli, oggetti d’antiquariato, automobili ed altre cose entrarono a far parte dell’inventario. Tuttavia, il settore immobiliare è stato di gran lunga il più importante e prezioso. I proprietari assentI erano quasi tutti profughi ed esiliati arabo palestinesi, sia ricchi che poveri. Alcuni erano ebrei, e le proprietà vennero restituite loro rapidamente. Non così per i rimanenti, ad eccezione di una piccola frazione che furono in grado di dimostrare che non erano affatto fuggiti.
Quanta parte del territorio all’interno della linea del cessate il fuoco del 1949 gli assenti hanno lasciato alle proprie spalle? Prima della proclamazione dello stato di Israele del 14 maggio 1948 , circa il 6% della Palestina del Mandato era proprietà ebraica (Sami Hadawi , Village statistics: 1945). Considerando che le forze sioniste si impadronirono del 78% della Palestina, all’interno di tali aree la percentuale sarebbe stata più prossima all’8%, escludendo Gaza, la West Bank e Gerusalemme Est. Inoltre, il resto della popolazione arabo palestinese che non era stata espulsa ha conservato le proprie terre ed abitazioni, al momento stimate essere nelle stesse aree meno del 3%. Circa la metà del territorio conquistato era terra di stato del governo della Palestina, quasi del tutto lo era il deserto del Naqab (Negev).
E’ probabile che tutto il resto, circa il 39%, sia stato dichiarato proprietà di assenti e affidata al controllo del Custode. Questo dato concorda con l’inventario effettuato dalla Commissione di Conciliazione delle Nazioni Unite per la Palestina (UNCCP) di 7.069.091 dunam. Se il Custode avesse preso in carico anche le terre di stato, il totale sarebbe stato dell’89%. Tale informazione non è stata rilasciata, ma una dichiarazione di Jacob Manor , Custode nel 1980, al giornalista Robert Fisk (Pity the Nation, pagina 45), indica che la cifra più alta potrebbe essere quella più precisa.
Naturalmente, Israele non era intenzionato a rispettare i documenti legali di proprietà della terra. La Legge della Proprietà degli Assenti del 1950 ha chiarito che il lavoro del Custode consisteva nel “lasciare” le terre in custodia ad altre Agenzie che le avrebbero utilizzate senza riguardo per i proprietari registrati.
Così, in effetti, il Custode della Proprietà degli Assenti divenne il più grande “recinto” di Israele per i beni rubati. In base al potere consentito dalla Legge sulla Proprietà degli Assenti, il Custode ha “dispensato” terre allo stato israeliano, all’Autorità di Sviluppo e al Fondo Nazionale Ebraico, con le terre accomunate (93% dello stato di Israele) poste sotto la gestione dell’Amministrazione delle Terre di Israele (ILA). L’ILA è diventato così il maggiore beneficiario dei beni rubati in Israele, a prescindere dal fatto che anche i malviventi internazionali e i trafficanti di diamanti insanguinati vi abbiano trovato un rifugio sicuro.
Curiosamente, però, di recente all’ILA è stato proibito offrire terre in vendita, autorizzandola piuttosto a concederle in locazione agli utenti, anche se nel 2009 sono stati fatti progetti per cominciare la concessione del titolo. Questa politica è stata promossa nel 1950 presumibilmente come un programma socialista illuminato di proprietà collettiva mutuato dalla istituzione del kibbutz. Era invece un mezzo per proteggere i singoli cittadini israeliani dall’accusa di ricettazione? In tal caso esso costituisce un’altra ammissione implicita che la proprietà appartiene legalmente ai palestinesi espulsi e non al governo israeliano o ai suoi cittadini.
                                                      
                                              Villa Salameh, Gerusalemme
Di fatto, la Legge sulla Proprietà degli Assenti è contraria alla IV Convenzione di Ginevra e alla Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani, entrambe costituite meno di due anni prima e di cui Israele è divenuto uno dei firmatari. Questa discrepanza è venuta alla luce nel caso della residenza a Gerusalemme del Console Generale del Belgio che, dal 1948, è sita in una proprietà di assenti conosciuta come Villa Salameh. Per essere in conformità con il diritto internazionale, il Belgio ha scelto di pagare l’affitto ai  proprietari palestinesi  esiliati dalla proprietà, piuttosto che a una qualsiasi autorità israeliana o all’uomo d’affari israeliano David Sofer che afferma di aver “comprato” (affittato) la proprietà dal governo israeliano fin dal 2000.
Sorprendentemente, Israele è divenuto uno dei fautori più forti per la restituzione delle proprietà di assenti ai titolari originari o ai loro eredi legittimi. Uno dei migliori esempi di questo è il progetto HEART (Holocaust Era Asset Restitution Taskforce) istituito nel 2011 con più di 2,5 milioni di euro l’anno di finanziamento da parte del governo israeliano, in collaborazione con l’Agenzia Ebraica per Israele. Suo scopo è cercare di ottenere la restituzione di proprietà ebraiche confiscate dal governo nazista in Germania. Altre vittime dell’olocausto, come gli slavi, i polacchi, i romeni (zingari), i disabili, i non europei, i prigionieri politici, i testimoni di Geova e altri a quanto pare non hanno il diritto a questo beneficio, come pure le vittime del progetto di pulizia etnica israeliano del 1948, noto ai palestinesi come la Nakba (catastrofe).
Sebbene l’entità del passato furto di proprietà israeliano sia ben noto a coloro che studiano tali questioni, la consapevolezza popolare è in ritardo. Gli attuali attivisti sono inclini a considerare i più recenti furti di proprietà beduine nel Neqab (Negev), la confisca di proprietà palestinesi a Gerusalemme e quella dei terreni nella West Bank, le demolizioni di case, l’eliminazione di villaggi come i problemi maggiori senza prendere in considerazione la ben più consistente scala dei precedenti crimini. Essi potrebbero rimanere scioccati nell’apprendere che, per esempio, la terra rubata ai proprietari palestinesi prima del cessate il fuoco del 1949 è uguale per dimensione a più della superficie totale della West Bank e di Gaza messe insieme.
Il problema è sollevato a volte quando si definisce la “terra araba” nel contesto palestinese. Se, per esempio, per “terra araba” viene definita solo quella che è stata espropriata con la guerra del giugno 1967, non si tiene di conto l’enorme quantità di proprietà confiscate senza indennizzo a profughi ed esiliati palestinesi assenti nel 1947 – 49 e subito dopo.
Il Custode della Proprietà degli Assenti se ne sta in attesa che gli assenti ritornino a reclamare le loro proprietà? In un certo senso è probabilmente così anche se non con un senso di gioia. Piuttosto, tutti i responsabili del furto delle proprietà, della pulizia etnica e degli altri crimini commessi a sostegno di tale furto, sanno che una resa dei conti accoglie sempre coloro che pensano di essere al di sopra della legge.
Dr. Paul Larudee
è difensore dei diritti umani e uno dei cofondatori del movimento per rompere l’assedio di Gaza via mare.

 (tradotto da mariano mingarelli)

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