Peppino Caldarola :La nomina di Nirenstein è un errore clamoroso


 
 
 
La nomina di Nirenstein è un errore clamoroso - L'ex deputata non può essere ambasciatrice di un Paese straniero. Il governo si faccia sentire con Israele.
lettera43.it


Credo che nessuno mi possa accusare di ostilità verso Fiamma Nirenstein.
Pur essendo lei collocata politicamente dalla parte opposta alla mia, l’ho difesa da una vignetta di un disegnatore italiano e mi sono beccato una condanna penale e pecuniaria perché il tribunale ha dato ragione alle proteste dell’uomo con la matita.
Questo è un fatto. Lo ricordo solo perché trovo la nomina di Nirenstein come ambasciatrice in Italia un errore clamoroso del governo di Gerusalemme.
PRESSIONI PER UN PASSO INDIETRO. Leggo che il rabbino capo di Roma Di Segni e la nuova presidente della Comunità ebraica della capitale avrebbero sollecitato il presidente israeliano, in una recente visita italiana, a spingere il governo a rinunciare a quella nomina.
Mai pressione fu più giusta e mai argomenti più seri. Non c’è dubbio che nominare ambasciatore in Italia una ex parlamentare della destra provoca due vulnus: uno perché fa dubitare della doppia fedeltà degli ebrei (tema antisemita classico del tutto infondato), l’altro perché Nirenstein non è solo avversaria della sinistra ma essendo una transfuga della sinistra si comporta come tutti gli spretati che per liberarsi della memoria di sé considerano chi è rimasto là dove era lei come nemici veri.
ROMA ALZI LA VOCE. Il governo di Gerusalemme deciderà per il meglio per il proprio Paese. Purtroppo interromperà la scia di ambasciatori di Israele quasi tutti, e soprattutto l’attuale, molto intelligenti nell’affrontare la complessità della politica italiana.
E anche impedirà la nomina al vertice dell’ambasciata di Israele di funzionari di carriera altrettanto bravi che avrebbero diritto di ambire alla sede romana. Tuttavia questo è un affare di Israele, Paese amico ma per molti di noi, a partire da me, straniero.
Non si comprende perché il governo italiano, con discrezione, non faccia sapere al suo dirimpettaio israeliano l’inopportunità della nomina della Nirenstein.
UNA NOMINA INOPPORTUNA. C’è anche il sospetto che questa nomina, annunciata a ridosso di una visita di Renzi e del suo amico Carrai a Gerusalemme e Tel Aviv, sia stata preventivamente approvata nel nome della fiorentinità della prossima ambasciatrice.
In riva d’Arno, evidentemente, si detergono tutte le impurità, sembra. Prima si faceva nel Sannio.
Il no dell’Italia non dovrebbe avere motivazioni diverse da quelle che sembra siano state avanzate dagli ebrei romani. Nirenstein è stata rappresentante del nostro popolo, eletta dalla destra: come può oggi rappresentare uno Stato straniero?
IL FIGLIO DEVE ESSERE ALLONTANATO. A parte il dettaglio che ha un figlio che lavora nei servizi di sicurezza italiani e che deve, in ragione della nomina della mamma, essere allontanato a norma di legge senza, per favore, ricorrere all'escamotage di mandarlo all’estero sempre per conto dei servizi (siamo un Paese serio o torna il rischio Pulcinella?), anche Renzi (la prego, non ascolti i suoi amici filo-israeliani per ragioni di interesse) dovrebbe avere a cuore il fatto che l’opinione pubblica pensi agli ebrei italiani come cittadini leali così come sono e sono sempre stati.
Nirenstein insistendo per fare questa nuova carriera sta danneggiando l’Italia, Israele e dà un colpo all’immagine degli ebrei italiani. Non era necessario, non è utile.
Un suo passo indietro sarebbe auspicabile, se lo faccia dire da chi, senza riceverne un ringraziamento, né da lei né dalle comunità ebraiche, qualche mese fa è stato sanzionato dalla Corte di Cassazione del nostro Paese per averla, forse in forme eccessive, difesa.
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