Akiva Eldar : l'illegalità dell'espropriazione a Gerusalemme Est


Di recente, il Procuratore Generale Yehuda Weinstein ha informato la Corte Suprema che lo stato ha intenzione di applicare la legge delle proprietà abbandonate a immobili di Gerusalemme Est. Tutto ciò starà a significare che in effetti Israele potrà appropriarsi “legalmente” di migliaia di acri di terreno e di edifici del valore di centinaia di milioni di shekel.Lo stato progetta di prendere il controllo su proprietà di persone che, durante la Guerra d’Indipendenza, si sono trasferite in paesi nemici, come pure di quegli edifici che, a Gerusalemme Est, appartengono a persone che attualmente risiedono nei territori. Se la Corte accoglierà il punto di vista dello stato, provocherà probabilmente una protesta energica da parte dei palestinesi e alzerà il tono delle critiche da parte della comunità internazionale.La questione era stata posta in discussione prima dei ricorsi della Corte Suprema che avevano fatto seguito a due casi nei quali il Tribunale Distrettuale di Gerusalemme aveva sentenziato a favore di intestatari di proprietà abbandonate, e ad altri due casi nei quali i giudici avevano deliberato contro. Una giuria speciale di sette magistrati ha ordinato a Weinstein di riferire alla Corte se lo stato ha intenzione di applicare la legge riguardante proprietà di questo tipo a Gerusalemme Est. La Corte ha evidenziato anche che la condotta dello stato in relazione a tali proprietà in alcuni casi ha avuto un percorso contrario ai pareri espressi dai precedenti Procuratori Generali. Nella sua comunicazione alla Corte, lo stato ha richiesto che i proprietari nei casi in questione presentino una domanda formale che le proprietà siano dispensate davanti a una speciale commissione per le proprietà abbandonate.Ciononostante, lo stato ha fatto pure notare che ” la decisione verrà presa sulla base delle valutazioni dello stato e del custode delle proprietà sul fatto che esse siano state effettivamente abbandonate. Se i giudici accettano l’attuale ricorso di quattro residenti della West Bank ai quali appartengono immobili di un valore che si aggira attorno ai 10 miliardi di shekel, lo stato dovrà rinunciare a una gran quantità di terra e a molti edifici – o risarcire i loro proprietari. Il quartiere di Har Homa, ad esempio, è stato edificato su molte proprietà che erano state considerate abbandonate. La legge riguardante tali proprietà era stata approvata nel 1950, molto prima che Israele annettesse Gerusalemme Est nel luglio del 1967, e non era mai stata modificata. Tuttavia, nel 1968, Meir Shamgar, che in quel momento era Procuratore Generale, aveva depositato un parere giuridico nel quale egli affermava che la legge non avrebbe dovuto essere applicata a immobili di palestinesi situati a Gerusalemme Est, i cui proprietari vivevano nei territori. Shamgar aveva scritto che, “Non abbiamo ritenuto che ci sia alcuna giustificazione in base alla quale l’annessione di Gerusalemme Est avrebbe comportato di per sé la presa in consegna di proprietà di persone che non erano sostanzialmente assenti, ma che erano bensì presenti al momento in cui i loro immobili erano cadduti sotto il nostro controllo…” Nel 2005, il procuratore Generale Menachem Mazuz aveva avvertito Benjamin Netanyahu, che al tempo era ministro delle finanze e il cui ufficio aveva la funzione di custode delle proprietà abbandonate, che l’applicazione della legge nei confronti dei residenti dei territori avrebbe potuto dal luogo a gravi ripercussioni internazionali. “E’ interesse dello Stato di Israele l’evitare di aprire nuovi fronti sulla scena internazionale in generale, e nel campo del diritto internazionale nello specifico,” aveva scritto Mazuz. Aveva aggiunto che pure fonti della difesa ritenevano che la costruzione della barriera di separazione non avrebbe fatto decadere ai palestinesi il loro diritto sulle proprietà che possedevano a Gerusalemme Est. n una lettera a Netanyahu, Mazuz aveva spiegato anche che non c’era alcuna logica nell’applicazione della legge alle proprietà di Gerusalemme est. “Le proprietà sono risultate abbandonate a seguito di un intervento unilaterale deciso dallo Stato di Israele….e al momento in cui entrambi - gli immobili e il loro proprietari - erano sotto il controllo dello Stato….In sostanza essi sono “proprietari presenti”, che sono stati spogliati dei diritti sui loro beni a seguito di una formulazione tecnica generalizzata della legge.”(tradotto da mariano mingarelli)Notizie da Israele: l'illegalità dell'espropriazione a Gerusalemme Est


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