Giorgina Arian Levi - “Libertà e democrazia sono l’unica strada”


Libertà e democrazia sono l’unica strada per una società sana”. Il tempo scorre, ma la determinazione è rimasta la stessa. Giorgina Arian Levi, a un mese dal suo centesimo compleanno, sottolinea ancora una volta la necessità dell’impegno civile, della lotta all’antisemitismo, al razzismo e all’ignoranza. La battaglia di una vita insomma, celebrata giovedì scorso con la consegna da parte del sindaco Sergio Chiamparino del prestigioso Sigillo Civico nella Sala Rossa del Comune di Torino. Una sala gremita di familiari, amici, colleghi; una sala che cinquant’anni prima (fra il 1957 - 1964) vedeva Giorgina, nella veste di consigliera comunale del Pci, lottare per i diritti dei più deboli, per l’integrazione degli immigrati o per la tutela degli operai. Una ebrea militante che però nel 1939, a causa delle leggi razziali, dovette lasciare la sua Torino per emigrare in Bolivia. Lì si dedicò per quattro anni all’insegnamento dei figli dei contadini indios e dei minatori, sempre attenta ad aiutare le fasce più deboli della popolazione, per poi spostarsi all’Università di Sucre e La Paz. Tornata in Italia, Giorgina si dedicò alla politica e alla sua passione, l’insegnamento, divenendo professoressa al Liceo Gioberti suoi molteplici interessi e impegni non affievolirono il suo legame con l’ebraismo e i suoi valori. “Emblematico - ricorda Tullio Levi, presidente della Comunità di Torino - che già la sua tesi, discussa nel 1933 presso la Regia Università di Torino si intitolasse ‘L’evoluzione scociale politica degli ebrei in Piemonte, dalla rivoluzione francese all’emancipazione’; quasi a voler condensare - continua il presidente - in quel suo primo studio gli interessi che avrebbero costituito il fio conduttore di tutta una vita: una vita da protagonista dell’intera vicenda del ventesimo secolo”.
Giorgina è stata a lungo Consigliere della Comunità Ebraica di Torino, partecipando alla creazione e dirigendo per oltre vent’anni la rivista del Gruppo di studi ebraici, Ha-Keillah. E oggi ospite, presenza importante della Casa di Riposo della Comunità Ebraica torinese.
Religione, istituzione, scuola, sono i tre mondi della vita di Giorgina. “Una donna - sostiene il sindaco Chiamparino - con una forza di volontà impressionante; capace di ascoltare e raccontare una storia lunga un secolo”. E, come sostiene il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Castronovo, un punto di riferimento per molte generazioni. Testimone della furia del nazifascismo, Giorgina ha portato a lungo nelle scuole la sua esperienza, parlando di rispetto, di tolleranza, di dignità delle persone con gli studenti. “Con i giovani ha sempre avuto un legame speciale - commenta Chiamparino che poi ricorda come - i cento anni di Giorgina sono un regalo per tutta la città”. Un sentito ringraziamento arriva dal presidente Levi “per la sua costante dedizione ebraica e civile e con l’augurio che possa continuare ancora per molti anni in salute e serenità e che la sua coerenza ed il suo impegno possano servire da esempio per le nuove generazioni”.
Consigliera comunale, parlamentare del Partico comunista italiano, leader della Comunità ebraica, saggista, insegnante, testimone, sono stati cento anni intensi quelli vissuti da Giorgina che, commossa ed emozionata, ha voluto ringraziare i presenti. “Sono grata alla mia città - ha spiegato Giorgina, dopo aver ricevuto dal sindaco il Sigillo Civico - sono nata nell’austera e bella Torino; qui ho combattuto in favore delle minoranze, ho lavorato per anni perché questa città diventasse per tutti e di tutti. In un secolo di vita ho potuto vivere con determinazione e impegno, testimoniando nelle scuole contro il razzismo e l’antisemitismo. Vorrei ricordare che la libertà e la democrazia sono l’unica strada per costruire una società sana”.
Auguri

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