Netanyahu, gli Usa , il congelamento e il bordello e gli F35

 1 All'inizio della settimana il prezzo per il congelamento degli insediamenti è stato fissato a   $ 3 miliardi (il costo di 20 F-35 j,) , abbiamo così scoperto che  Netanyahu  è fenomenale come manager  di bordello.Israele insiste sul fatto che non può congelare  la costruzione di case a  Gerusalemme est? Tutto sarà risolto con  qualche  'F-86 s.
Basta una squadriglia di astronavi del valore di 90 miliardi dollari e noi provvederemo a consegnare la periferia di Tel Aviv ai palestinesi. Ci siamo resi conto, così che se non riusciremo a raggiungere la pace attraverso il nostro cervello,la raggiungeremo attraverso il  il portafoglio.Dopo tutto, parole come "principi", "terra dei nostri padri" e "il ministro Gilad Erdan" sono solo una questione di prezzo. Quando ti rendi conto la  leadership israeliana è   simile a una prostituta con un gusto costoso di diamanti da combattimento , tutto sembra molto più ottimistico .
Show me the money 
'
Freeze deal very bad idea' 

2Wait– we are giving who?? 20 F-35 stealth attack jets?? for what??

2 ISRAELE: LA SMODATA PASSIONE PER GLI F-35  Gerusalemme, 27 novembre2010, Nena News – Il First Joint Strike Fighter, più noto come F35, che rimpiazza il vecchio F15, è stato al centro di una lunga contrattazione tra Israele e Pentagono iniziata nei primi anni ’90 e conclusasi solo poche settimane fa. Quando il sogno del generale israeliano Ido Nehushtan si è realizzato. Non tanto perché Israele è riuscito a comprarne venti (firmando ad ottobre un contratto d’acquisto con la Lockheed Martin, tramite la Difesa americana, per i primi F35 che arriveranno nel 2017), ma perché due settimane fa le è stato offerto dagli Usa un pacchetto di incentivi allettanti (in cambio di appena tre mesi di congelamento dell’espansione colonie ebraiche in Cisgiordania), tra i quali figurano, appunto, altri venti di questi fenomenali aerei da guerra. Completamente gratis.  Fenomenali perchè sono potenti jet di nuova generazione, (assieme ai cinesi J-X non ancora in produzione), un aggiornamento dei superati F15 e soprattutto perché gli altri, in Medio Oriente, come in Occidente, non ce li hanno ancora. E però tutti gli altri in Medio Oriente, così come in Occidente, li vorrebbero. E li temono.
“Il solo fatto che l’Iran saprà che i nostri aerei possono volare sul suo territorio senza che se ne accorga, è un messaggio di potenza che inviamo”, dice ancora il generale Nehushtan, citato dal Jerusalem post. L’arsenale israeliano sarà il primo ad averli, al di fuori dagli Stati Uniti, e il primo ad averli persino a metà prezzo.Costano infatti 130 milioni di dollari al pezzo e se “Israele accetterà l’offerta del Presidente Obama, assieme ad altri benefit politici sarà come se avesse pagato per ogni aereo dell’intera flotta circa 65 milioni di dollari”, fa notare il Jerusalem Post. Insomma, un bell’affare.  Ma questa passione, come dicevamo, non è recente. Viene da lontano. Risale esattamente all’avvio, da parte del Pentagono, dello JSF Programme, ossia un programma di ricerca militare mirato alla creazione dell’aereo del futuro che avesse qualcosa in più dell’F15 e dell’F16, che fosse quasi invisibile e adatto per il combattimento aereo e ‘il bombardamento tattico’.Non comunque superiore all’F22 Raptor (che infatti usano solo gli Stati Uniti e non è esportabile).L’idea americana era quella di creare in squadra un aereo da condividere con i propri alleati. Il progetto fu sostenuto da sette paesi tra i quali l’Italia. C’erano dentro Regno Unito, Canada, Australia, Olanda, Norvegia e Turchia. Ma non ancora Israele, che avrebbe voluto far parte del gruppo ma poi rinunciò, per motivi economici e anche perché la ‘squadra’ gli avrebbe impedito di detenere un ruolo di primo piano. Nel 2003 Israele ci riprova: decide di pagare 20 milioni di dollari per unirsi al programma ma non come ‘full partner’. Scelta che molti funzionari israeliani a distanza di tempo hanno criticato. L’obiettivo israeliano era in effetti quello di riuscire ad integrare propri sistemi elettronici di sicurezza e di comunicazione radar sviluppati in Israele nel software del velivolo. Gli Usa hanno sempre rifiutato perchè l’idea del ‘joint fighter’ era appunto quella di un progetto condiviso. La collaborazione con il Pentagono prosegue comunque e “con il tempo gli americani sono diventati più flessibili”, ammette uno degli ufficiali israelianiFino ad accondiscendere alla richiesta numero uno: permettere ad Israele di inserire “propri parametri nel sistema americano già installato, per le operazioni militari che riguardano il Medio Oriente”, rivela ancora il Jerusalem Post. Cosa esattamente questo significhi dal punto di vista delle prestazioni militari non è dato sapere.Adesso, una volta ottenuta questa piccola flotta aerea imbattibile, il problema israeliano rimane quello di impedire agli Stati Uniti di vendere aerei ed elicotteri da guerra ad Arabia Saudita (84 F15 e 60 elicotteri apache sono sul piatto) ed Egitto. Sebbene i due paesi siano ancora lontani dal ricevere gli ambiti F35, che rimangono per ora appannaggio del solo Israele. Nena NewsContinua

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