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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Alessandro Litta Modignani Lettera aperta a Informazione Corretta e ad Angelo Pezzana

C ari amici di Informazione Corretta, caro Angelo, giovedì sera a Roma è accaduto un episodio molto grave, che deve costituire un campanello d'allarme per tutti noi. Alle contro-manifestazioni, alle provocazioni e anche agli insulti dei falsi pacifisti e del fronte filo-palestinese, siamo purtroppo abituati. Che a fronte di queste provocazioni, il servizio d'ordine della Comunità ebraica reagisca con la violenza, è un fatto assolutamente sbagliato e intollerabile, dalle conseguenze incalcolabili. Le iniziative squadristiche appartengono alla mentalità fascista e sono invece indegne degli ebrei e degli amici di Israele.Non nascondiamoci dietro a un dito, per favore. Non cerchiamo inutili pretesti e versioni dei fatti francamente insostenibili. Non inventiamoci improbabili "catene e coltelli" (che infatti nessuno ha trovato!) frutti evidenti di fantasia e malafede. La dinamica stessa degli avvenimenti, la nuda cronaca dell'episodio spiega bene cosa è accaduto: i

Ebrei contro l'occupazione: condanniamo l'aggressione avvenuta in Campidoglio

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1 Rete ECO, Ebrei contro l'Occupazione, condanna l'aggressione subita da uomini e donne che manifestavano pacificamente sulle gradinate del Campidoglio da parte di un gruppo di persone che sventolavano bandiere israeliane Come ha scritto Alessandra Mecozzi, i manifestanti avevano un chiaro messaggio scritto sullo striscione" senza la loro libertà non saremo mai liberi". Hanno manifestato per «ricordare gli oltre 11 mila civili palestinesi ristretti nelle carceri israeliane, molti di loro senza possibilità di difendersi, il milione e mezzo di palestinesi rinchiusi nella Striscia di Gaza trasformata nella più grande prigione a cielo aperto esistente al mondo e per onorare i 1417 morti palestinesi dell'operazione Piombo Fuso», nonché «i 9 morti della motonave Marmara che trasportava aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, uccisi dalle forze speciali israeliane il 31 maggio scorso». Il Comune di Roma ha sbagliato, non nel chiedere la libertà per il soldato Shali

Alain Gresh :Gaza sprofonda lentamente.

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L’assalto israeliano alla flottiglia che, il 31 maggio, stava trasportando aiuti a Gaza, può essere stato universalmente condannato. E’ veramente difficile sostenere un atto di pirateria in acque internazionali, specialmente quando ci sono stati 10 morti. L’uso sproporzionato della forza e la natura deliberata dell’aggressione ci indignano giustamente.Come si può essere comprensivi con il cosiddetto errore compiuto da Israele? Ora, in Israele, c’è un’offensiva senza precedenti contro le organizzazioni per i diritti umani, siano esse israeliane o internazionali: queste organizzazioni vengono considerate al momento una minaccia strategica per Israele, seconda solo a quella dell’ Iran, di Hamas e di Hetzbollah. Si tratta di un grave tentativo di delegittimarle con l’uso di gruppi sostenuti dal governo israeliano e dall’estrema destra (ad esempio, l’ONG Monitor). Non è quindi una sorpresa che i soldati israeliani abbiano giudicato alla stregua di “terroristi” gli attivisti che si recavan

Nimrod Aloni Noi, Noi, loro

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Sintesi personale Di fronte alle immagini dell'attacco israeliano è difficile che qualcuno in Israele non si sia sentito il cuore spezzato e non abbia provato rabbia e desiderio di vendetta . Non per ragioni politiche ,ma perchè ci sentiamo appartenenti a una comunità, a un unica famiglia .E ora, anche solo come esercizio teorico, provate a pensare ai vicini palestinesi che in questi 43 anni hanno visto i loro figli e genitori, picchiati ,feriti ,inermi sotto l'occupazione. Esseri umani che sanguinano quando si spara loro, gridano per il dolore, urlano quando sono imprigionati, si sentono umiliati e miserabili quando sono trattati con con disprezzo. Immaginate la loro rabbia, il loro desiderio di vendetta .Non c'è nulla di nuovo o di rivoluzionario in questo esercizio intellettuale.Tutto ciò che richiede è prendere le distanze da una mentalità tribale e sviluppare una coscienza morale universale ,guardare gli altri, sia esso uno straniero o un nemico, come un esse

Uri Avnery : L'IPOCRISIA SU SHALIT

Scrivo queste righe davanti a una finestra che dà sul blu del mar Mediterraneo, e penso a quell'uomo rinchiuso non troppo distante da questo mare, a qualche decina di chilometri da qui. Gilad Shalit può guardare lo stesso mare dalla sua finestra? Ha una finestra davanti? Come sta? Come lo trattano?È imprigionato da 4 anni. Shalit è diventato un simbolo vivente, un simbolo della realtà israeliana e dell'incapacità dei nostri leader di prendere una decisione, della loro viltà morale e politica. Se ci fosse stata la possibilità di liberare Shalit manu militari, il governo non se la sarebbe fatta scappare: gli israeliani preferiscono risolvere i problemi con la forza anziché compiere atti che possono essere letti come segni di debolezza. Il salvataggio degli ostaggi a Entebbe nel 1976 è considerata una delle imprese più gloriose nella storia di Israele, anche se mancò un pelo al fallimento. Le vite di 105 ostaggi e soldati furono messe in gioco, ma alla fine fu un successo. In al

Emirati Arabi Uniti, bocciato il programma nucleare iraniano

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Gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di voler applicare in maniera rigorosa le sanzioni che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato contro l'Iran a causa del programma nucleare. Si tratta di una scelta molto importante dal punto di vista simbolico, visto che gli Emirati sono considerati uno dei principali partner di Teheran in campo commerciale. In particolar modo l'Emirato di Dubai, importante piattaforma per quelle compagnie che commerciano componenti vietati in Iran. Molte di queste società, inoltre, sono controllate dalle Guardie della Rivoluzione iraniane o da suoi funzionari di alto livello.Secondo quanto riportato da funzionari locali citati dal quotidiano ' Gulf News ', gli Emirati non hanno più intenzione di tollerare le compagnie e gli uomini d'affari che nel loro territorio aiutano l'Iran a eludere le sanzioni Onu. Se si terrà fede alla decisione, verranno chiuse quaranta compagnie locali e internazionali che riforniscono l'Ira

Le confidenze di un uomo autorevole: Danny Ayalon.

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Persona autorevole determinata a ridisegnare la mappa di Israele.” di John Lyon, Middle East corrispondent QUANDO Danny Ayalon comincia a parlare sul ridisegnare la mappa di Israele, vale la pena starlo ad ascoltare. Ayalon, vice ministro degli esteri al quale si attribuisce una notevole influenza dietro le scene e sul piano internazionale, è rispuntato come attore chiave all’interno del governo israelianoAyalon, vice ministro degli esteri al quale si attribuisce una notevole influenza dietro le scene e sul piano internazionale, è rispuntato come attore chiave all’interno del governo israeliano.Ayalon è vice del Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ed è il secondo uomo più potente all’interno di Yisrael Beiteinu, o Israele è la Nostra Casa, il partito ultra-nazionalista che aiuta la coalizione governativa del Primo Ministro Benjamin Netanyahu a conservare il potere. Lieberman è sottoposto ad indagine per attività criminali organizzate. Egli sostiene con insistenza di essere innoc

Giulietto Chiesa . l'inverosimile attacco: Israele è pronta ad attaccare l'Iraq

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Israele è pronta ad attaccare l’Iran. Una crisi annunciata della quale Washington, contrariamente a quanto vorrebbe far credere, non è affatto all’oscuro. Anche la Russia e la Cina, a sorpresa, sembrano dare il via libera all’attacco in fede a inediti e non meglio precisati “scambi di favori”. Accettando un rischio di proporzioni non ancora prevedibili. C’è da chiedersi: perché lo fanno? Se siamo a 5 minuti, a 5 giorni, a 5 mesi, non possiamo saperlo. Ma che siamo a 5 anni possiamo escluderlo. Da dove? Dal momento in cui Israele attaccherà militarmente l’Iran e darà avvio a una crisi militare di così vaste proporzioni da modificare per una lunga fase i già precari equilibri mondiali restanti. Questa crisi – annunciatissima ma che quasi nessuno vuole vedere – si aggiungerà, aggravandole drammaticamente, a tutte le altre crisi già in atto. Israele vi si accinge, incoraggiata da potenti circoli internazionali che sono interessati a un grande incendio: l’unico nel quale potranno essere bru

Marina Morpurgo: Noi, voi, arabi, ebrei

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Questa non è una vera nota, ma è uno scambio di lettere su un tema doloroso. Un messaggio in bottiglia è stato raccolto. Io e Chawki Senouci ci conosciamo, anche se un po' a distanza. Lui lavora a Radio Popolare quindi le nostre strade si sono inevitabilmente incrociate. Siamo tutti e due interisti e ci piace la stessa musica – ormai l'ho capito. Yasmina Melaouah non la conosco di persona, ma penso che ci conosceremo presto. Abbiamo una grande amica in comune e io la leggo da tanti anni, visto che traduce un autore che amo molto: Pennac. Daniela Ovadia è un acquisto recente. Fa il mio stesso lavoro e qui su Facebook mi hanno colpito alcune sue osservazioni, per cui le ho chiesto l'amicizia. Ho chiesto il permesso di pubblicare questo scambio, che era privato. Yasmina mi ha precisato che il muro di cui parla e che non le piace NON è il Muro del PiantoCome immaginate questi giorni sono stati sufficientemente pesanti per tutti. Io sono in preda allo sconforto più assoluto, vuo

In Europa rischio islamofobia. Un rapporto preoccupante

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In un rapporto dal titolo “ Islam, Islamismo e Islamofobia in Europa ”, l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE) ha notato con profonda preoccupazione come in molti dei 47 stati membri del Consiglio d'Europa, i musulmani si sentano socialmente esclusi, stigmatizzati e discriminati, sottolineando il fatto che diventano vittime di stereotipi , marginalizzazione sociale e estremismo politico a causa delle loro differenti tradizioni religiose e culturaliPACE ha elaborato alcune raccomandazioni per il Consiglio d'Europa dicendo: “La discriminazione contro i musulmani non deve essere tollerata in Europa in quanto viola la Convenzione Europea sui Diritti Umani ”. “La libertà di religione dei musulmani deve essere interamente garantita ma questa libertà non deve essere usata per negare altre libertà fondamentali e diritti umani, in particolare, il diritto alla vita dei non musulmani, il diritto alla non discriminazione nei confronti di donne o minoranze, il dirit

David Cronin La NATO “canta al ritmo scandito da Israele”

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Fin dal sua fondazione nel 1949, la NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico) si è dedicata legittimamente al principio della difesa reciproca. In base al questo principio, un attacco a un qualsiasi paese dell’Alleanza è considerato come un attacco a tutti i suoi membri. Gli analisti hanno subito convenuto che Israele ha rappresentato una minaccia al principio fondante della NATO nel momento in cui ha assaltato la Mavi Marmara, una nave turca della Freedom Flotilla diretta a Gaza, uccidendo nove pacifisti. Ma quando il governo della Turchia ha prontamente reagito all’aggressione convocando un’assemblea d’emergenza della NATO presso la sede centrale di Bruxelles, la realpolitik ha impedito ad Ankara di chiedere una reazione vigorosa da parte dei suoi alleati. Alcune fonti della NATO, che hanno parlato a condizione di mantenere l’anonimato, affermano che non sono previste discussioni circa la possibilità di rivedere le basi degli accordi di cooperazione siglati nel corso degli an