Cisgiordania: Sete di giustizia: sei pozzi demoliti a Jenin



Giovedì 7 giugno, sono stati demoliti sei pozzi d’acqua nei villaggi palestinesi di Beit Qad e Deir Abu-D’if, a Est di Jenin. Sta drammaticamente aumentando il numero di operazioni di demolizione di pozzi d’acqua in Cisgiordania da parte delle autorità israeliane.
L’esercito israeliano ha proceduto con le demolizioni affermando che i pozzi sono stati costruiti senza i permessi necessari rilasciati dalle autorità israeliane. I proprietari dei pozzi hanno raccontato di non aver ricevuto nessuna notifica degli ordini di demolizione.
Mahmoud Sharif ‘Abd-al-Razeq. Mahmoud Sharif ‘Abd-al-Razeq è un contadino che vive nel villaggio di Deir Abu-D’if, a Est di Jenin, circa 7mila abitanti. Mahmoud possiede 20 dunam di terre agricole (1dunam = 1km²), nelle quali si trovava il pozzo d’acqua. Il pozzo era profondo 235 metri, 40 centimetri di diametro, ed era stato costruito nove anni fa dietro una spesa di 40mila dinari giordani (circa 40mila euro).
Il 7 giugno 2012 intorno alle 7.30 del mattino, un convoglio militare israeliano (10 jeep e due bulldozer) è giunto nel villaggio di Deir Abu-D’if. Le truppe erano accompagnate anche da una jeep dell’Amministrazione Civile israeliana. I bulldozer hanno demolite diversi pozzi vicini alla proprietà di Mahmoud. Alle 10, ufficiali israeliani sono giunti nella terra di Mahmoud e in pochi minuti hanno demolito il suo pozzo. Mahmoud ha protestato con i soldati contro la demolizione e i militari hanno reagito picchiandolo. Mahmoud è stato spinto a terra e costretto a lasciare l’area dai fucili puntati dai soldati. Mahmoud è stato informato da un soldato, in arabo, che avevano demolito il pozzo perché non possedeva i necessari permessi. Mahmoud non aveva ricevuto alcuna notifica dell’ordine di demolizione, prima dell’esecuzione.
L’intera operazione è durata meno di 20 minuti. Poi, l’esercito ha lasciato l’area. Il pozzo demolito non serviva solo alla terra di Mahmoud, ma anche alle terre dei contadini adiacenti alla sua proprietà, per un totale di 40 dunam di terra agricola. La distruzione della fonte d’acqua ha danneggiato anche venti contadini, che lavoravano nella terra di Mahmoud per sfamare le famiglie.
‘Issam ‘Izat Yasin. La stessa mattina alle 9, un convoglio militare israeliano è arrivato sulla terra di ‘Issam, nel villaggio di Deir Abu-D’if. Il convoglio era composto da 12 jeep militari, due bulldozer e una jeep dell’Amministrazione Civile israeliana. Le truppe hanno circondato la terra e subito i bulldozer hanno cominciato la demolizione del pozzo. Quando ‘Issam ha chiesto spiegazioni ad un soldato, è stato informato che la distruzione era stata ordinata per mancanza del permesso di costruzione e dietro l’accusa di furto d’acqua.
Circa mezz’ora dopo, i bulldozer avevano completamente distrutto il pozzo, la pompa dell’acqua, il sistema elettrico e le tubature. Inoltre, i bulldozer hanno chiuso il pozzo ricoprendolo di terra. Il pozzo era profondo 240 metri, 45 cm di diametro, ed era stato costruito nove anni fa per una spesa totale di 50mila dinari giordani (circa 50mila euro). La demolizione del pozzo ha rappresentato un’enorme perdita sia per ‘Issam che per la comunità: il pozzo veniva utilizzato sia da ‘Issam per l’irrigazione e per l’acqua potabile, sia dai residenti del villaggio, tra cui una fattoria di polli.
Al Haq
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