Giorgio Bassani : intervista inedita


1  Dopo molti anni si è tornati a parlare di Giorgio Bassani. Era ora. Ho la sensazione, tuttavia, che ancora una volta se ne parli per fargli un funerale, forse di prima classe, ma comunque un funerale. Si potrebbe discutere a lungo dell’apparente successo di Giorgio Bassani, un successo letterario che non ha suscitato mai entusiasmi, osteggiato dalla critica, premiato dal cinema, ma guardato con molta diffidenza da molti per esempio, dal mondo culturale italiano perché non conforme e per alcuni poco all’avanguardia (con l’unica eccezione di rilievo rappresentata da Pierpaolo Pasolini), oppure dal mondo perbene, perché ha messo a nudo come pochi il profilo profondo della Provincia. Sopportato, ma non amato, dal mondo ebraico perché nonostante ne descriva le offese subite, poi non lesina uno sguardo tagliente sui vizi (molti) e sulle virtù (poche) che ne hanno definito i comportamenti pubblici e privati. Alla fine un uomo solo.
David Bidussa, storico sociale delle idee

2  …politica

Sempre molto attuale, a quanto pare, il dibattito su ebrei e sinistra. Eppure, almeno nel nostro paese, sarebbe forse più importante riflettere ancora sul tema, già anche questo ampiamente studiato ma rimasto in secondo piano, di ebrei e destra, ebrei e fascismo. Un rapporto che, com’è noto, non è stato solamente quello univoco di persecutore e vittima. Ne scriveva in questi termini il grande Giorgio Bassani, recentemente ricordato su queste pagine da David Bidussa: “Anche gli ebrei, che erano quasi tutti borghesi, commercianti, proprietari di terre, eccetera, anche gli ebrei erano quasi tutti fascisti”, che arrivò a dire: “Ho scelto mezzo secolo fa da che parte stare. Mi sono difeso dalla identificazione di me stesso come ebreo entrando nell’antifascismo militante clandestino”.
Laura Quercioli Mincer, slavista

3  

Intervista inedita a Giorgio Bassani, ‘Così ho raccontato gli ebrei’

Un ebreo che racconta storie di ebrei da un punto di vista diverso. “Non ho mai accettato l’idea di raccontare la loro storia solo attraverso l’Olocausto”. Così si espresse Giorgio Bassani (che qui vediamo nell’inconfondibile foto di Dino Ignani) nel maggio del 1984 in un’ intervista alla rivista francese ‘Chroniques Italiennes’, firmata da Elisabeth Kertesz-Vial, inedita in Italia e pubblicata dalla Nuova Ferrara. L’autore del ‘Giardino dei Finzi Contini’ parlò a ruota libera, di Ferrara, di ebraismo e di letteratura.

“Uno dei miei meriti come scrittore è quello di essere stato il primo ad aver parlato degli ebrei senza alcun clericalismo e senza mai averli situati fuori dalla storia -  diceva Bassani a Elisabeth Kertesz-Vial, (nella foto)  - . Man mano che procedevo nella scrittura del Romanzo di Ferrara - diceva - ho sempre trovato negli israeliti italiani e ferraresi in particolare dei nemici.
La vera tragedia degli ebrei italiani, e nessuno lo aveva mai detto veramente, è stata quella di finire a Buchenwald e ad Auschwitz pur essendo stati, per la maggior parte, amici dei fascisti.
Il rabbino di Ferrara e gli altri erano grandi amici di Italo Balbo”, aveva ricordato lo scrittore ferrarese.  Spiegando anche di essere stato “l’unico scrittore al mondo ad aver scritto sugli omosessuali senza mai esserlo stato”, parlando del suo libro ‘Gli occhiali d’oro’ e del suo Romanzo di Ferrara, con le cinque storie ricche di riferimenti alla comunità ebraica cittadina. “Non è un vanto di tipo psicologico, si tratta di orgoglio di scrittore e per la prima volta il problema degli ebrei e quello degli omosessuali sono stati affrontati senza alcun atteggiamento di parte con totale chiarezza”, sottolineava Bassani.

Novità editoriale: “Giorgio Bassani: la poesia del romanzo, il romanzo del poeta”, Giorgio Pozzi Editore, a cura di Antonello Perli  (€ 17,00)
DATA DI PUBBLICAZIONE: dicembre 2011
Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale su Giorgio Bassani organizzato dall’Università di Nizza nel novembre 2010, e costituisce la suggestiva testimonianza di un rinnovato fervore nel campo degli studi dedicati a uno dei massimi scrittori e intellettuali italiani del Novecento. I contributi confluiti in questo libro, da un lato illustrano la poliedricità della più recente saggistica dedicata allo scrittore, mettendo in luce le nuove prospettive di analisi sollecitate dalla configurazione testuale e strutturale definitiva del Romanzo di Ferrara, e dall’altro consentono di rapportare il perdurante interesse degli studiosi e dei lettori al valore letterario e al profondo significato spirituale e umano dell’opera di Bassani.
Imperniato sullo studio della poetica dello scrittore nei suoi aspetti formali e tematici, storico-culturali ed etici, il volume estende il campo della ricerca a interventi sulle operazioni culturali svolte dallo stesso Bassani in ambito editoriale e critico.
Secondo Roberto Cotroneo, «Bassani ha fatto della sua opera, soprattutto di quella narrativa, un capolavoro di maestria, di intuizione, di ambiguità, lasciando ai suoi lettori più accorti una vertigine interpretativa che nessuna ermeneutica futura potrà chiarire fino in fondo». Con questo volume si intende raccogliere la sfida che l’opera di Bassani continua a lanciare alla critica d’oggi.

Intervista inedita a Giorgio Bassani, ‘Così ho raccontato gli ebrei’


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