Misna: a Gaza dopo CINQUE ANNI DI EMBARGO, ANCHE L’ACQUA È CONTAMINATA


 Una cinquantina di organizzazioni internazionali comprese diverse agenzie dell’Onu hanno ricordato oggi il quinto anniversario del blocco di Gaza sottoscrivendo un appello comune rivolto a Israele. “Per cinque anni – si legge nell’appello – a Gaza più di un milione e 600.000 persone hanno vissuto sotto embargo in violazione del diritto internazionale e più di metà della popolazione è composto da bambini. Noi con una sola voce diciamo: si ponga fine al blocco”.
Tra i firmatari ci sono anche Save the children e Medical aid for palestinians che per questa occasione hanno pubblicato un rapporto congiunto sul crescente numero di bambini che soffrono di diarrea a causa dell’inquinamento delle falde acquifere. Nel documento, le due organizzazioni non governative (ong) sottolineano che il blocco sta impedendo l’accesso anche a macchinari e sistemi di potabilizzazione delle acque, con dirette conseguenze sulla salute della popolazione di Gaza e dei soggetti più vulnerabili.
“L’unica risorsa di acqua disponibile a Gaza è contaminata da fertilizzanti e rifiuti – sottolineano le due ong – e il blocco sta mettendo a repentaglio vite umane. Dal 2007 il numero dei bambini sotto cura per diarrea è raddoppiato. L’alto livello di nitrato rilevato nelle acque di Gaza può essere collegato anche ad alcune forme di tumore e costituisce un grande rischio per le donne in gravidanza”.
L’operazione militare “Piombo fuso”, condotta dall’esercito israeliano tra il 2008 e il 2009, ha inoltre danneggiato il sistema fognario che da allora non è stato riparato, contribuendo ad aumentare i rischi sanitari della popolazione.
Il blocco venne imposto da Israele dopo gli scontri tra Fatah e Hamas, i due principali movimenti palestinesi che nel giugno del 2007 ricorsero alle armi l’uno contro l’altro. Hamas venne di fatto estromessa dal governo – che aveva ottenuto dopo le vittoriose elezioni del 2006 – ma riuscì a prendere il controllo della Striscia di Gaza, mentre Fatah e l’Autorità nazionale palestinese mantennero il copntrollo della Cisgiordania. Da allora le due entità palestinesi hanno proceduto lungo strade parallele e solo negli ultimi mesi sono stati avviati negoziati allo scopo di riunire i Territori sotto un’unica direzione politica che potrebbe temporanemante assumere la forma di un governo di unità nazionale.
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DOMENICA 17 AGOSTO 2008


ACQUA: GAZA, INQUINAMENTO DA NITRATI MINACCIA SALUTE NEONATI

(ANSA) - ROMA, 16 AGO - L'acqua delle sorgenti della striscia di Gaza e' inquinata e minaccia la salute dei neonati. Risulta dalla ricerca pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment, secondo cui le concentrazioni di nitrati nel 90% dei campioni di acqua analizzati sono da due a otto volte maggiori rispetto ai limiti raccomandati dall'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms). Nei neonati con meno di sei mesi i nitrati possono provocare diarrea, acidosi ed eccesso di metaemoglobina nel sangue, con conseguente carenza di ossigeno. Lo studio, condotto dall'universita' tedesca di Heidelberg e dal centro palestinese Helmholtz per la ricerca ambientale (Ufz), raccomanda percio' alle autorita' della striscia di Gaza di adottare immediatamente misure per combattere l'eccessivo livello di nitrati nell'acqua potabile. Falde acquifere e sorgenti sono infatti l'unica fonte di acqua potabile per la maggior parte delle persone che vivono nella striscia di Gaza, una delle aree piu' densamente popolate sulla Terra con oltre 2.600 persone per chilometro quadrato. Colpevoli dell'inquinamento da nitrati, secondo lo studio, sono i concimi usati nelle fattorie e nelle acque di scarico. L'indagine, condotta fra il 2001 e il 2007, si basa sull'analisi di campioni prelevati da 115 sorgenti municipali e 50 sorgenti private. Le concentrazioni di nitrati misurate sono comprese fra 31 e 452 milligrammi al litro, contro i 50 milligrammi fissati dall'Oms come soglia minima. Solo dieci delle sorgenti pubbliche e tre di quelle private avevano un livello di nitrati inferiore a quello indicato dall'Oms.(ANSA). BG




2MO: palestinesi denunciano, acqua di Gaza non si può più bere

GAZA - L'acqua nella Striscia di Gaza "è ormai imbevibile" a causa dell'eccessiva salinità. Lo ha dichiarato oggi un esponente palestinese incaricato della distribuzione dell'acqua nei comuni costieri di Gaza"L'acqua non è più adatta al consumo umano - ha detto Munzir Shiblak, responsabile di una compagnia di distribuzione dell'acqua nel territorio - Le analisi di esperti internazionali indicano che solo il 10% dell'acqua della Striscia di Gaza è potabile. E ciò costituisce un rischio per la vita dei palestinesi"In un comunicatom Shiblak ha chiesto che "vengano prese le misure necessarie per risolvere il problema dell'eccesso di sale nell'acqua, problema che a Gaza si sta aggravando ... La situazione è critica"La popolazione di Gaza - un milione e mezzo di persone sottoposte al pesante controllo israeliano - dipende dalle riserve della sua falda freatica sia per il consumo personale che per l'agricoltura. Già l'anno scorso 80 milioni di metri cubi di quest'acqua erano risultati inutilizzabili.
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/MO_palestinesi_denunciano_acqua_di_Gaza_non_si_pu_piu_bere.html?siteSect=143&sid=11522178&cKey=1258886171000&ty=ti&positionT=

4   Gaza : l’avvelenamento della vita nella Striscia.
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