Video : quando David Ben-Gurion autorizzò l' Haganah castrare gli arabi

WATCH: Right-wing group posts video of 'Haganah Castrator'

I terroristi israeliani che castravano gli arabiThe supremacist organization Lehava published a video on its website yesterday showing two former Palmach fighters from the Hagana, boasting about how they castrated Arabs upon orders from David Ben-Gurion himself.
It’s an old clip taken from a documentary made in 2010 called “Nevelot” (bastards). The movie tells about the lives of two men, Meir Lavetovsky and Yitzhak Weinstein, who were the inspiration for a TV show that went by the same name and also based on a book by Yoram Kaniuk.
I did not see either the movie nor the documentary. I could not find much information about the two, but a bit of googling shows Meir lost a grandson in a terror attack. He later died after he was stabbed in broad daylight by a mental patient who had been released from hospital.
Lehava, of course, chose to post a clip that serves their disgusting agenda, which is why I translated it.
The ultra right-wing site Hakol Hayehudi notes today that this was not the only case, and tells a detailed story of a “famous” castration story that took place in the Bet She’an area [Heb]. According to the site, castration was chosen over death, as an “eye for an eye” punishment that would also provoke less anger among the Arabs.

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I terroristi israeliani che castravano gli arabi

24/07/2012 - di

Il gruppo suprematista Lehava pubblica il racconto di come due veterani trattavano i palestinesi catturati

L’Haganah, l’organizzazione terroristica ebraica che agiva agli albori della nascita dello stato israeliano, castrava gli arabi.
I CASTRATORI ORGOGLIOSI - Meir Lavetovsky e Yitzhak Weinstein non sono per niente pentiti, sono già stati protagonisti di un documentario intitolato Nevelot (Bastardi) diffuso all’inizio dell’anno e sembrano trovarsi bene nel ruolo di eroi branditi da una delle più disgustose formazioni della variegata destra israeliana.


UNA POLITICA PRECISA - Era politica dell’Haganah, destinata poi a diventare l’esercito che caccerà buona parte dei residenti arabi dalla Palestina, castrare i prigionieri arabi, una tattica che secondo gli intervistati era una forma di “occhio per occhio” (?) che non ne avrebbe alimentato aggressività e reazioni come invece avrebbero fatto le loro uccisioni. Inutile dire che si tratta di una barbarie, di gravi crimini contro l’umanità e di pratiche disumane, che qualificano chi vi ricorre al titolo di criminale senza se e senza ma. Una pratica talmente accettata dalla comunità ebraica in Palestina che negli anni ’40 era popolare una canzone che recitava: “ Ti abbiamo castrato, Ti abbiamo castrato, Mohamed“.
I CASTRATORI DI OGGI - La scelta di Lehava di pubblicare l’intervista è perfettamente comprensibile nell’ottica della sua politica di diffusione dell’intolleranza e promozione di violenze contro gli arabi da part di un gruppo che predica la pulizia etnica e giudica gli arabi inferiori, che in quanto inferiori non possono essere titolari degli stessi diritti degli israeliani non-arabi e in particolare di quelli ebrei.
UN SISTEMA - Non si trattava dell’iniziativa isolata di alcuni folli, come si racconta nel libro di Gamliel Cohen, “Undercover: The Untold Story of the Palmach’s Undercover Arab Unit”, i combattenti ricevano istruzioni su come procedere alla clinica  Mendele del Kupat Holim Clalit health maintenance organization, dove il personale medico li istruiva su come procedere. Un vero e proprio crimine pianificato e organizzato.

 

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