Moni Ovadia : Matteo: stile o sostanza?

L'Unità - Voce d'Autore - 15 marzo 2014

Matteo: stile o sostanza?

La politica di Matteo - mi permetto anch'io di chiamarlo così visto che a lui pare piacere questa familiarità - è questione di sostanza o solo di stile? E se è questione di sostanza, la sostanza è stabile o volatile? Potremmo rispondere a queste domane con con understatement burocratico: "Difficile dare una risposta univoca adesso, bisogna aspettare, lasciarlo lavorare". Forse qualcosina possiamo anticiparla. Per quanto riguarda lo stile, bisogna riconoscere che è insolito ed inedito nel quadro politico italiano. Seguendolo per una mezzoretta nel talk dell'inossidabile Bruno Vespa, il "battista mediatico" specializzato nell'annunciare e santificare tutti i messia della politica italiana, bisogna riconoscere che Matteo se la cava molto bene: è sciolto, chiaro, svelto, incisivo. Se si paragona il suo stile comunicativo al linguaggio frusto e mortalmente tedioso della politique politicienne, lui esce dalla contesa trionfatore, non c'è proprio gara. Il suo piglio è decisamente ed efficacemente in sintonia con lo Zeitgeist del nostro tempo: mediocre, piatto, da Sms e da televendita. Non Matteo, lo Zeitgeist. Considerando che, grazie al suo non so se desiderato o indesiderato mentore, Silvio Berlusconi, il Paese ha subito una catastrofe culturale ed una corruzione antropologica di vaste proporzioni, è molto probabile che lo spigliato ed ambizioso sindaco di Firenze, sia destinato ad avere un grande successo presso quella vasta fascia di elettorato poco dotato di strumenti critici che si fa facilmente sedurre dalle dichiarazioni e dai beaux gestes. Il più significativo di essi, è stato il provvedimento di quelle 7/8 decine di euro in più che arriveranno nelle tasche di quegli italiani le cui tasche sono destinate a riceverle. A quanto pare, non i pensionati. Attento Matteo, pare che gli over sixtyfive in Italia siano oltre dodici milioni! Comunque sia, quei soldini fanno indiscutibilmente comodo e in qualche misura riattiveranno il mercato interno. Riconosciuto ciò, noi pedanti che abbiamo già sperimentato gli effetti distruttivi delle seduzioni ci permettiamo di chiedere quale sia il progetto, l'orizzonte? Il Jobs Act che stabilizza il lavoro a tempo determinato e precarizza a vita le prossime generazioni distruggendo la conquista del lavoro come diritto? L'ennesimo voltafaccia sulle spese militari? L'investimento sulla guerre che si chiamano sconciamente umanitarie e che non solo si sono rivelate fallimentari, ma grondano di crimini contro l'umanità più indifesa e disperata come in Iraq e in Afganistan?
Occhio Matteo, certe scelte sono rivelatrici delle vere intenzioni di un politico. Anche Il professor Monti aveva un grande stile e passava per salvatore della patria. Ora tocca a te riparare i suoi guasti. E riparare i tuoi, a chi toccherà?

Moni Ovadia

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