CISGIORDANIA. Dopo i raid, ora Israele si concentra sulla ricerca degli scomparsi
La vedova di Mohammed Tarifi, ucciso a Ramallah nell’attacco dell’esercito israeliano, piange durante il funerale (Foto: AFP/ Abbas Momani)
della redazione
Roma, 23 giugno 2014, Nena News - Israele
cambia tattica. Dopo aver messo a ferro e a fuoco la Cisgiordania, in
un’operazione di ricerca dei tre coloni scomparsi 10 giorni fa che
assomiglia più a una punizione collettiva della popolazione palestinese,
ora l’esercito vorrebbe puntare sull’intelligence per scovare i tre
dispersi e i loro eventuali rapitori: a rivelarlo è il quotidiano Haaretz,
secondo cui dalle ultime conversazioni tra i dirigenti israeliani e
vertici dell’esercito, quest’ultimo sarebbe propenso a cambiare nei
prossimi giorni il metodo finora usato, passando dalla razzia dei
Territori occupati a una ricerca più discreta incentrata sui servizi
segreti.
Il
numero di vittime palestinesi (cinque finora) e il timore che gli
scontri in Cisgiordania aumentino durante il Ramadan, oltre alla
soddisfazione di aver arrestato quasi tutti i membri di Hamas presenti
sulla lista del ministero della Difesa e dello Shin Bet hanno
portato i vertici della difesa a pensare a una nuova tattica. Sono circa
400 i palestinesi arrestati nell’ultima settimana, 300 dei quali
sarebbero esponenti di Hamas: tra loro ci sono anche 50 ex detenuti
liberati nello scambio con Gilad Shalit, per i quali Tel Aviv sta
valutando il proseguimento della pena inflitta anni fa e interrotta con
lo scambio.
Di questi 400, stando a quanto rivelato dal quotidiano Haaretz,
circa 200 andranno a rimpinguare le celle israeliane della detenzione
amministrativa, già a quota 200 – di cui 80 in sciopero della fame da
due mesi – per formare il numero più alto di detenuti politici senza
processo dal 2009. La corte militare nella prigione di Ofer,
dove le autorità israeliane stanno cominciando a trasferire una parte
dei detenuti, sta spiccando ordini di detenzione amministrativa per la
metà degli arrestati durante l’operazione israeliana in Cisgiordania.
Inoltre, secondo gli
avvocati difensori dei prigionieri, solo 30 tra gli arrestati sarebbero
stati interrogati intensivamente a riguardo del presunto rapimento dei
tre coloni israeliani, scomparsi mentre facevano l’autostop nel blocco
colonico illegale di Gush Etzion, in piena area C dei territori occupati
sotto totale controllo militare israeliano. Gli altri detenuti
sarebbero semplicemente in attesa nelle loro celle.
Intanto le associazioni
israeliane per i diritti umani hanno scritto al ministro delle Difesa
israeliano Moshe Yaalon per denunciare la punizione collettiva inflitta
ai palestinesi dall’esercito – che finora ha compiuto raid in tutte le
maggiori città palestinesi, distruggendo centinaia di abitazioni,
razziando sedi di organizzazioni non-governative, istituti di carità,
università e centri di media – e per la violazione dei diritti basici
dei palestinesi: l’ultimo a morire, ieri, è stato Ahmad Said Soud
Khalid, 27 anni, ucciso da quattro colpi sparati dai soldati israeliani
che avevano fatto irruzione nel campo profughi di el-Ain mentre si stava
recando alla moschea per la preghiera dell’alba. Secondo il Centro
palestinese per i Diritti Umani (PCHR) l’uomo, mentalmente disabile, non
ha obbedito all’ordine di rientrare in casa. E l’esercito ha aperto il
fuoco. Nena News
- See more at:
http://nena-news.it/cisgiordania-dopo-raid-ora-israele-si-concentra-sulla-ricerca-degli-scomparsi/#sthash.qHY3rVaI.dpuf
Commenti
Posta un commento