Gadi Luzzatto Voghera : bullismi

 Moked - il portale dell´ebraismo italiano


“Stop all’utilizzo delle palestre comunali per
 la celebrazione del Ramadan
”. E subito dopo: “Ora in tutti gli edifici e
 scuole un bel crocifisso obbligatorio regalato dal Comune. E guai a chi
 lo tocca”
. Massimo Bitonci, il nuovo sindaco di Padova, aveva esordito
con il classico “sarò il sindaco di tutti”. Un buon inizio, a cui
seguivano dichiarazioni sulla svolta, sul rinnovamento e così via, in
genere elementi magari non proprio originali ma condivisibili. Siamo a
due settimane dall’insediamento e le prime dichiarazioni politiche
sembrano invece prendere una direzione che ripercorre vecchie pratiche
già sperimentate in modo fallimentare in altre realtà e in altri momenti
 (penso alla Treviso del fascio-leghista Gentilini). Solo che queste
dichiarazioni un po’ roboanti vanno a colpire – se fatte seguire da atti
 amministrativi concreti – uno dei principi della nostra Costituzione,
quella libertà religiosa che viene più volte certificata:  “Tutte le
confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge -Tutti
hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in
qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di
esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di
riti contrari al buon costume – Il carattere ecclesiastico e il fine di
religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono
essere causa di speciali limitazioni legislative”. Poiché la minoranza
ebraica – che oggi è fatta oggetto di particolari attenzioni anche a
causa di un diffuso e giustificato senso di colpa istituzionale – è
l’unica ad aver subito nel passato il peso di una persecuzione religiosa
 e razzista da parte dello stato italiano, credo sia doveroso far salire
 alta una voce di protesta e di allarme sulla pericolosità intrinseca di
 certi atteggiamenti di bullismo politico, magari buoni per la campagna
elettorale ma che diventano devastanti se applicati all’azione di
governo. E’ in gioco la libertà democratica, ed è in gioco il
riconoscimento della pari dignità di cittadino a chiunque risieda sul
territorio nazionale ed europeo. Certo, nello specifico si tratta solo
di parole: la comunità musulmana a Padova troverà certamente altri spazi
 dove poter celebrare il Ramadan, e il crocefisso nelle scuole di
pertinenza del comune già c’è, e non risulta che nessuno abbia chiesto
di toglierlo. Insomma, il tutto ha più il sapore di una coda di campagna
 elettorale che non la forma di un programma politico. Eppure l’insulto
rimane ed è grave: c’è evidente l’intenzione di comunicare che nel
territorio della storica città di Padova, quella stessa che ha invitato e
 accolto per secoli minoranze religiose (ebrei) e migliaia di studenti
provenienti da mezzo mondo, prevale oggi un’idea di “tolleranza” nella
sua accezione più retriva. “Noi qui siamo bianchi e cattolici – sembra
dichiarare il neo-sindaco con le sue decisioni – e tolleriamo gli altri
solo se rispettano le regole”. Solo che la base di queste regole è
appunto la Costituzione, che non mi risulta imporre il crocefisso nelle
scuole, né relegare in luoghi privati le manifestazioni religiose di
confessioni minoritarie. Senza contare che qualcuno dovrebbe far notare
alla nuova amministrazione che oggi il 10% dei residenti di Padova non
ha origini italiane, e tuttavia sono cittadini, lavorano, frequentano le
 scuole, pagano le tasse. Insomma: non siamo tutti “bianchi”, e non
siamo mai stati nella storia tutti “cattolici”. Padova è questo, ed è
assai simile al resto del mondo. Per governarla bene bisogna partire
dalla realtà, non da fantasie ideologiche. ARTICOLO

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

Venti di guerra tra Israele e Iran. Ecco la nuova politica militare di Ahmadinejad

La carta degli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est dal 1967 a oggi

JOSEPH KRAUSS Nuove strade aprono la strada alla crescita massiccia degli insediamenti israeliani