PALESTINA. Uccisi da proiettili veri i due giovani morti il 15 maggio -

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della redazione
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Roma, 12 giugno 2014, Nena News – Il ragazzo palestinese morto a maggio durante le manifestazioni del giorno della Nakba (15 maggio) è stato ucciso da munizioni vere, esplose dai militari israeliani. Lo ha stabilito l’autopsia sul corpo del 17enne Nadeem Siam Nawara che stava partecipando alle proteste per la liberazione dei prigionieri palestinesi davanti al carcere di Ofer, vicino a Ramallah, in Cisgiordania.

Quel giorno le vittime furono due: Nadeem Siam Nawara, i cui famigliari hanno autorizzato l’esame autoptico, e il 16enne Mohammad Abu Daher, su cui invece non è stata eseguita autopsia. L’esercito ha declinato ogni commento sui risultati degli esami resi noti ieri e ha sempre sostenuto di avere impiegato soltanto proiettili di gomma contro i manifestanti.

Ma gli ultimi attimi di vita dei due adolescenti erano stati ripresi dalle telecamere di sicurezza vicino alla scena e nel video, che ha fatto il giro del mondo, si vedono i due ragazzi disarmati che cadono in terra mentre si allontanano dalla protesta, colpiti nonostante non rappresentassero alcuna minaccia per i militari. Una prova che per gli Israeliani è contraffatta, ma che ha spinto le Nazioni Unite e pure Washington a chiedere chiarimenti e un’indagine indipendente sull’accaduto.

L’autopsia sul corpo del 17enne è stata eseguita da un team di medici palestinesi e israeliani, coadiuvati da due patologi, uno statunitense e un danese, nell’Istituto di Medicina forense di Abu Dis, in Cisgiordania. Secondo i medici, la posizione dei fori d’entrata e d’uscita dei proiettili indica che sono stati sparati dalle truppe israeliane. L’esercito di Tel Aviv ha dichiarato di avere aperto un’indagine già da metà maggio.

All’indomani dell’accaduto Amnesty International aveva condannato l’uccisione dei due giovani e alcuni giorni fa Human Rigths Watch (HRW) ha pubblicato un dossier in cui sostiene che la morte di Nadeem Siam Nawara e di Mohammad Abu Daher potrebbe costituire un crimine di guerra. “L’uccisione intenzionale di civili per mano delle forze israeliane impegnate nell’occupazione è un crimine di guerra”, ha detto Sarah Leah Whitson, responsabile dell’area Medio Oriente e Nord Africa per HRW, “Israele ha la responsabilità di perseguire coloro che hanno sparato a questi adolescenti e anche chi ha ordinato l’impiego di munizioni vere”.

Da settembre del Duemila l’esercito israeliano ha giudicato sei militari per avere ucciso palestinesi, condannandoli a un massimo di sette mesi e mezzo di carcere, secondo il gruppo israeliano per i diritti umani Yesh Din. Un’altra organizzazione israeliana per i diritti umani, B’Tselem, ha calcolato che nello stesso arco di tempo i soldati israeliani hanno ucciso oltre 3.100 civili palestinesi che non avevano preso parte ad alcuna azione ostile e a questi si aggiungono i palestinesi assassinati durante i blitz militari in Cisgiordania alla ricerca di “terroristi”. Nena News

 

 

 2 Beitunia killings: Autopsy reveals Palestinian teen shot by live fire

 lthough the report is slated to be released in the next several days, doctors have rejected the possibility that the cause of death was rubber bullets, and are fairly confident that the bullet entered through Nuwara’s front side. The autopsy was performed by a team of Palestinian specialists, in the presence of Danish, Portuguese, American, and two Israeli doctors.

WATCH: Footage shows Israeli army’s killing of two Palestinian teens
Furthermore, the doctors also removed four pieces of shrapnel from the body, and one of the pathologists told B’Tselem that he is convinced that they are made of lead and came from the bullet.
Those who have been following the story closely may recall that the IDF immediately denied using live bullets in the deaths of Nuwara, 17, and Mohammad Mahmoud Odeh, 16. Initially, military investigators claimed that shots may have been fired by the Palestinian side, rather than by Israeli troops, while top Israeli officials claimed the video, captured by security cameras, was actually forged.
A few days later, CNN footage revealed that it was likely that a Border Policeman was responsible for firing at at least one of the teens, but did not provide any conclusive evidence regarding the kind of bullets used. The Israeli mainstream media unquestioningly adopted the narrative of the defense establishment. Ever since the killings, Palestinian doctors, as well as the family members of Nuwara and Odeh, have repeatedly stated that the boys were killed by live fire.
More +972 analysis on the Beitunia killings:
On the media’s incredibly high bar for Palestinian stories
Truth, tapes and two dead Palestinians

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