Italia: musulmani contro l'Isis.Not in My Name a Roma

 


"No Isis. Se volete attaccarci troverete noi per primi. Troverete me […], venitemi a prendere se siete in grado. Sono io a difendere l’Italia e da qui non me vado. Sono…
www.huffingtonpost.it

 

 

 

 

Not in My Name a Roma. Il grido di una giovane manifestante: "Isis, sono io a difendere l'Italia. Siamo contro di voi"

 

Un velo azzurro le copre il capo. Alle sue spalle c'è un cartello con su scritto "Tutti contro il terrorismo". Si chiama Manik ed è una ragazza tunisina che studia all'università La Sapienza di Roma: "Mi mancano gli ultimi esami per laurearmi in biologia, sono musulmana e dall'Italia non me ne vado", dice. Poi alza le mani al cielo e inizia a urlare sempre più forte, quasi a perdere la voce: "Noi non siamo l'Isis. Se volete attaccarci troverete noi per primi. Troverete me, venitemi a prendere se siete in grado. La difendo io l’Italia. Sono qui contro di voi, Isis, ovunque sarete". La lotta dei musulmani contro il terrorismo ha il volto di questa ragazza e di tutte le donne, di tutti gli uomini e dei tanti bambini che sono scesi in strada, nonostante la pioggia, per urlare il loro "no" agli attentati che hanno sconvolto il mondo.
A piazza Sant'Apostoli a Roma per la manifestazione "Not In My Name", "Non nel mio nome", ci sono alcune centinaia di persone, che fanno parte delle varie comunità islamiche della Capitale. Non solo. Ci sono anche i cattolici della comunità di Sant'Egidio. Tutti insieme per dire forte e chiaro che Daesh non può autoproclamarsi a capo di quasi un miliardo di donne e uomini di fede islamica. "Oggi è un evento storico per questo Paese. I musulmani, senza distinzione, sono scesi in piazza insieme ai cittadini italiani per dire 'no' all'Isis. Bisogna stringere un'alleanza perché il terrorismo non si può vincere solo con l'intelligence ma serve una battaglia culturale", dice Khalid Chaouki, deputato Pd, nato in Marocco e di fede musulmana. È lui, insieme a Luigi Manconi, presidente della commissione dei diritti umani, ad aver organizzato questo evento. Accanto a Chaouki c'è sempre un uomo della scorta da quando ha ricevuto minacce. E nonostante questo, scende dal palco e saluta tutti: "Da Roma, città del Giubileo, capitale della cristianità, parte la sfida, inizia una pagina nuova in questa fase molto difficile. Non si può uccidere in nome di Dio. Di nessun Dio".
Sventolano le bandiere arcobaleno della pace, quelle dell'Egitto, accanto ci sono quelle della comunità di Sant'Egidio e poi ci sono tre ragazzi musulmani, uno vicino all'altro, avvolti nelle bandiere italiane. Questi ultimi fanno parte della Confederazione islamica italiana e spiegano con queste parole che cosa è per loro l'Isis: "È il cancro del corpo islamico. Quelli che hanno fatto l'attentato sono contro la comunità intera. Sono i nuovi nazisti, che vogliono dominare il mondo". Vicino c'è la comunità musulmana di Torpignattara, che alza uno striscione: "Noi non siamo il nemico".
Sul palco, dove si legge un'enorme scritta 'Musulmani d'Italia - Not in my Name - No al terrorismo', si alternano diversi interventi. Il segretario della Grande Moschea della Capitale, Abdellah Redouane, interviene con queste parole: "Il terrorismo non puo' continuare a colpire ovunque in nome dei musulmani". Il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Imoagliazzo, aggiunge: "Nessuna guerra è santa. Solo la pace è santa".
Vengono letti anche i messaggi inviati dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. "Iniziative come la vostra, rivendicando che i terroristi non operano in nome dei musulmani - scrive Boldrini - sono fondamentali anche per smentire e isolare coloro che predicano lo scontro di civiltà. Il terrorismo non può avere religione". E il presidente della Repubblica sottolinea: "I tanti cittadini italiani di fede musulmana che in voi si riconoscono, insieme ad altri fedeli che vivono e lavorano nel nostro paese, sono e devono sentirsi parte di questa comune battaglia contro il terrore".
C'è il regista Paolo Virzì che si rivolge alla piazza dicendo: "Vogliono distruggere la vostra millenaria e affascinante cultura, la vostra storia, ma noi non ci faremo scoraggiare, lo ripeto, da questo progetto di odio e di paura che vuole distruggere la nostra vita di gioia. No al terrorismo di carta, no all'odio, alla violenza, all'astio, alla tristezza, a questo progetto di morte".
In piazza c'è anche una folta delegazione di Sinistra italiana: "Questa piazza è una testimonianza fondamentale - dicono Arturo Scotto e Stefano Fassina - perché segna una presa di distanza di tutti i musulmani rispetto al terrorismo e rispetto a chi vuole affermare una religione attraverso la morte". C'è anche Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri: "Trovo giusto essere qui in segno di riconoscimento e incoraggiamento a un lavoro comune".
Sale sul palco anche Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato: "Vogliamo costruire insieme un'Italia e un'Europa libere. Perché non esiste la violenza in nome di Dio". Partecipano anche i sindacati, Cgil, Cisl e Uil. "Non ci sono barriere da ergere. In questo momento bisogna sconfiggere la paura di un terrorismo che attacca le persone e la loro libertà", dice Susanna Camusso. "Siamo in un mondo globalizzato - aggiunge Carmelo Barbagallo - dobbiamo globalizzare le etnie, i popoli e i lavoratori".
Al termine degli interventi, la piazza si svuota e un ragazzo musulmano, con un copricapo in testa e avvolto da una bandiera italiana, lascia un cartello ai piedi del palco: "Abbasso l'Isis. W l'Europa. W l'Italia".

 


In piazza San Babila, nel centro di Milano, erano moltissimi gli immigrati di seconda generazione di fede musulmana. Giovani tra i 14 ed i 25...
m.repubblica.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

Venti di guerra tra Israele e Iran. Ecco la nuova politica militare di Ahmadinejad

ATTACKS, TERRORIST ATTACKS AND EVEN CASTRATION – THE HIDDEN ACTIONS OF THE ISRAELI MILITIA – ISRAEL NEWS

Joel Swanson : Opinion | Wake up, Jewish establishment: Seth Rogen speaks for a lot of us young Jews