Nuovo cargo di bombe italiane per l'Arabia Saudita. Il Governo le fermi
La Rete italiana per il Disarmo apprende con preoccupazione la notizia diffusa in queste ore dall'onorevole Mauro Pili (Unidos), che ne ha parlato anche in aula alla Camera, di un nuovo trasporto di bombe prodotte in Sardegna previsto per la prossima notte verso l'Arabia Saudita. Secondo il deputato sardo si tratterebbe, come già avvenuto lo scorso 30 ottobre,
di una spedizione di ordigni dalla fabbrica RWM Italia di Domusnovas
verso il Regno Saudita. Con operazioni di carico fatte durante le ore
notturne, forse proprio per rendere meno visibile all'opinione pubblica
questa intenzione.
“Se la notizia verrà confermata – commenta Giorgio Beretta dell’Osservatorio OPAL di Brescia – riteniamo sia grave e irresponsabile che dall’Italia parta un nuovo carico di bombe destinate all’Arabia Saudita. Ordigni inesplosi esportati dalla RWM Italia e sganciati dalla Royal Saudi Air Force stati trovati nelle zone abitate da civili in Yemen dove è in corso un conflitto senza alcun mandato delle Nazioni Unite. Proprio ieri il Consiglio europeo si è dichiarato estremamente preoccupato per l'impatto delle ostilità in corso in Yemen, inclusi i bombardamenti e per gli attacchi indiscriminati contro le infrastrutture civili, in particolare le strutture sanitarie e le scuole. Questo nuovo carico di bombe, dopo quello partito a fine ottobre, dimostra l’urgenza dell’Arabia Saudita di ricevere forniture da impiegare prontamente in Yemen” – conclude Beretta.
Le Nazioni Unite già da mesi riportano come in Yemen sia in corso una “catastrofe umanitaria” senza precedenti, con 21 milioni di persone, pari all’80% della popolazione, che necessitano di aiuti umanitari e sei milioni di persone bisognose di assistenza immediata di primo soccorso . Gli ultimi dati riportano di oltre 6mila morti di cui più della metà tra la popolazione civile tra cui centinaia di bambini.
Come già in occasione della recente spedizione avvenuta con cargo aereo, la Rete italiana per il Disarmo conferma il proprio giudizio: si tratta di una palese violazione della nostra legge sull'export militare e di una fornitura che andrà a contribuire in breve tempo alle ostilità nella sanguinosa guerra in corso in Yemen. "Ci rivolgiamo ancora una volta al Governo – riporta Rete Disarmo – che finora non ha risposto ad un appello simile che la nostra Rete ha diffuso nei giorni scorsi insieme ad Amnesty International Italia e Opal Brescia, affinché si fermino questi spedizioni di armi". Numerose interrogazioni parlamentari sono già state presentate nel corso degli ultimi mesi, ma senza alcun tipo di risposta. "Consideriamo grave il silenzio del Governo ed ancora più grave che si vadano a fomentare conflitti in un'area altamente rischiosa come quella mediorientale" – conclude la nota di Rete Disarmo.
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Per ulteriori informazioni si veda
“Se la notizia verrà confermata – commenta Giorgio Beretta dell’Osservatorio OPAL di Brescia – riteniamo sia grave e irresponsabile che dall’Italia parta un nuovo carico di bombe destinate all’Arabia Saudita. Ordigni inesplosi esportati dalla RWM Italia e sganciati dalla Royal Saudi Air Force stati trovati nelle zone abitate da civili in Yemen dove è in corso un conflitto senza alcun mandato delle Nazioni Unite. Proprio ieri il Consiglio europeo si è dichiarato estremamente preoccupato per l'impatto delle ostilità in corso in Yemen, inclusi i bombardamenti e per gli attacchi indiscriminati contro le infrastrutture civili, in particolare le strutture sanitarie e le scuole. Questo nuovo carico di bombe, dopo quello partito a fine ottobre, dimostra l’urgenza dell’Arabia Saudita di ricevere forniture da impiegare prontamente in Yemen” – conclude Beretta.
Le Nazioni Unite già da mesi riportano come in Yemen sia in corso una “catastrofe umanitaria” senza precedenti, con 21 milioni di persone, pari all’80% della popolazione, che necessitano di aiuti umanitari e sei milioni di persone bisognose di assistenza immediata di primo soccorso . Gli ultimi dati riportano di oltre 6mila morti di cui più della metà tra la popolazione civile tra cui centinaia di bambini.
Come già in occasione della recente spedizione avvenuta con cargo aereo, la Rete italiana per il Disarmo conferma il proprio giudizio: si tratta di una palese violazione della nostra legge sull'export militare e di una fornitura che andrà a contribuire in breve tempo alle ostilità nella sanguinosa guerra in corso in Yemen. "Ci rivolgiamo ancora una volta al Governo – riporta Rete Disarmo – che finora non ha risposto ad un appello simile che la nostra Rete ha diffuso nei giorni scorsi insieme ad Amnesty International Italia e Opal Brescia, affinché si fermino questi spedizioni di armi". Numerose interrogazioni parlamentari sono già state presentate nel corso degli ultimi mesi, ma senza alcun tipo di risposta. "Consideriamo grave il silenzio del Governo ed ancora più grave che si vadano a fomentare conflitti in un'area altamente rischiosa come quella mediorientale" – conclude la nota di Rete Disarmo.
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Per ulteriori informazioni si veda
- Comunicato di Rete disarmo, Amnesty Italia e Osservatorio OPAL (9 novembre 2015)
- Comunicato di Rete disarmo, Amnesty Italia e Osservatorio OPAL (31 ottobre 2015)
- Comunicato di Rete disarmo, Amnesty Italia e Osservatorio OPAL (3 settembre 2015)
- Bombe italiane nel conflitto in Yemen: la Farnesina chiarisca (18 agosto 2015)
- Bombe italiane nel conflitto in Yemen: nuove informazioni (11 agosto 2015)
- Yemen: in un rapporto di Amnesty International le prove dei crimini di guerra nel sud del paese (18 agosto 2015)
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