I legislatori britannici puntano a mettere fuori legge la critica al sionismo


 
 
 
 
 
Un nuovo rapporto di un’autorevole commissione parlamentare raccomanda che il Regno Unito consideri fuori legge la parola “sionista” quando viene…
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Un nuovo rapporto di un’autorevole commissione parlamentare raccomanda che il Regno Unito consideri fuori legge la parola “sionista” quando viene usata “in un contesto accusatorio.”

Pubblicato sul Sunday, il rapporto dell’Home Affairs Select Committee ha anche attaccato il leader laburista Jeremy Corbyn per aver partecipato ad un party con elementi “istituzionalmente antisemiti”.
Nonostante la sua esagerata attenzione verso il partito laburista di opposizione, la commissione ammette che non ci sono prove di una maggiore prevalenza di atteggiamenti antisemiti all’interno del Labour rispetto a qualunque altro partito.
Allo stesso tempo, il rapporto minimizza le accuse di razzismo e antisemitismo ricevute dal partito conservatore di governo.
Corbyn in una dichiarazione sul Sunday ha criticato il rapporto per il focus sul Labour, dicendo che il comitato, a predominanza conservatrice, aveva trascurato “di combattere l’antisemitismo presente in altri partiti.” Ha detto che “politicizzare l’antisemitismo – o usarlo come arma nelle controversie tra e all’interno dei partiti politici – reca danno alla lotta contro di esso.”
Il Comitato Nazionale BDS palestinese ha detto che il rapporto “mostra una flagrante violazione dei diritti e della storia palestinesi.”
La portavoce europea Riya Hassan ha detto che il rapporto avrebbe aiutato “a sopprimere la libertà di espressione” e incoraggiato la repressione contro i difensori dei diritti dei palestinesi.

Definire l’antisemitismo

La relazione dei legislatori raccomanda l’adozione nel diritto britannico di una controversa  definizione di antisemitismo che Hassan del BNC definisce “falsa, astorica e politicizzata”.
Ha affermato che la screditata definizione confonde la critica a Israele con il razzismo contro gli ebrei ed è stata “pensata per proteggere dalla censura e da responsabilità le violazioni di Israele dei diritti umani.”
In una dichiarazione, il presidente della Palestine Solidarity Campaign, Hugh Lanning, ha detto che la definizione avrebbe “un effetto raggelante su ciò che può essere detto in opposizione alle politiche di Israele di discriminazione e di oppressione nei confronti del popolo palestinese.”
Lo scorso maggio, l’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) ha adottato una definizione di antisemitismo che include “Negare al popolo ebraico il suo diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una operazione razzista” o “applicare doppi standard” a Israele. (N.d.t La frase originale poco chiara riportata nell’articolo è stata sostituita con quella riportata nel documento ufficiale stilato da IHRA   elemento 7 dell’elenco puntato)
Come il rapporto parlamentare riconosce, la definizione dell’IHRA si basa sul documento di lavoro sull’antisemitismo del 2005 dell’European Union Monitoring Center (EUMC).
Tale documento di lavoro, ampiamente screditato, non è mai stato adottato ufficialmente da alcun organo dell’Unione europea e alla fine fu abbandonato dall’agenzia che soppiantò l’EUMC.
Ma le lobby israeliane hanno continuato a promuoverlo sotto la “definizione EUMC”, cercando di farlo adottare ufficialmente.
Il rapporto tenta di placare le critiche raccomandando due modifiche: che non è antisemitismo”criticare il governo di Israele” o “usare per il governo israeliano gli stessi standard delle altre democrazie liberali.”
Ma i legislatori elencano ancora come esempi di antisemitismo una vasta gamma di dichiarazioni che passano nel discorso politico, tra cui “negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione”.
Potenzialmente ciò potrebbe significare che auspicare una democrazia aconfessionale che dia pieni ed eguali diritti sia agli ebrei israeliani che ai palestinesi potrebbe essere considerato antisemitismo. Potrebbero essere messi fuori legge anche i punti di vista degli ebrei che rifiutano per motivi religiosi il sionismo e la creazione di uno “stato ebraico”.
“Ai fini di indagini penali o disciplinari,” sostiene il rapporto, “l’uso dei termini «sionista ‘o’ Sion ‘in un contesto accusatorio o ingiurioso deve essere considerato provocatorio e potenzialmente antisemita “.

Critiche ingiuste

La relazione è stata condannata anche da Jewish critics of Zionism, l’ideologia ufficiale di Israele.
Jonathan Rosenhead, un professore della London School of Economics e attivista del gruppo Free Speech on Israel, ha detto a The Electronic Intifada che “il sionismo è stato causa di grave ingiustizia verso i palestinesi, quindi in questo senso, ogni uso della parola sionista è accusatorio “.
Secondo il comitato, il recente rapporto di Shami Chakrabarti sul presunto antisemitismo nel partito laburista è “compromessa dalla sua incapacità di fornire un insieme approfondito di indicazioni.”E sostiene inoltre che la recente nomina di Chakrabarti nel governo ombra di Jeremy Corbyn “mette  in discussione l’indipendenza dell’indagine del partito laburista.”
Corbyn ha replicato che il comitato aveva criticato ingiustamente Chakrabarti e che il suo rapporto costituisce un “passo senza precedenti per un partito politico, dimostrando l’impegno del partito laburista nella lotta contro l’antisemitismo”.
Ha detto che il Labour avrebbe proseguito l’attuazione delle raccomandazioni del suo rapporto.
In giugno, Chakrabarti, un avvocato molto rispettato che ha guidato per più di un decennio il gruppo per i diritti civili Liberty, ha presentato il rapporto sulle accuse di antisemitismo, molte delle quali risultano fabbricate o esagerate.
Nel confutare le affermazioni diffuse dai media, il suo rapporto conclude che “il partito laburista non è infestato dall’anti-semitismo”, ma che c’è una “minoranza” di “atteggiamenti odiosi o ignoranti.”
L’inchiesta di Chakrabarti è stata accolta con grande favore anche da parte di alcune organizzazioni anti-palestinesi.

I conservatori fuori dai guai

La relazione dei legislatori riconosce che “la maggior parte degli insulti e reati di antisemitismo” viene dalla destra.
Afferma inoltre che non vi è “nessuna affidabile empirica evidenza che permetta di sostenere l’idea che all’interno del partito laburista ci sia una maggiore prevalenza di atteggiamenti antisemiti rispetto a qualsiasi altro partito politico.” Nonostante questo, ci si concentra in modo sproporzionato sul Labour.
Pur affermando che “nessun partito può permettersi l’autocompiacimento”, la relazione dedica solo tre punti al partito conservatore al potere, nelle sue 70 pagine di accuse di antisemitismo.
Uno dei due esempi che cita avrebbero presumibilmente avuto luogo nell’University College London nel 2014. Un membro della scuola di Conservative Society avrebbe detto che “gli ebrei possiedono tutto, tutti sappiamo che è vero. Vorrei essere ebreo, ma il mio naso non è abbastanza lungo.”
Constatando che l’incidente non è mai stato preso in esame dal partito, il rapporto afferma che “domande, sono poi state sollevate circa la veridicità della denuncia.”
Tale scetticismo è assente, tuttavia, nel rapporto dettagliato e altamente imperfetto di ciò che è accaduto nell’Oxford University’s Labour Club, dopo che in febbraio Alex Chalmers ha lasciato la presidenza.
Chalmers non ha mai offerto uno straccio di evidenza pubblica che corroborasse la sua affermazione ampiamente pubblicizzata che “gran parte” degli studenti laburisti di Oxford sono antisemiti.
Come riportato da The Electronic Intifada in aprile e maggio, Chalmers è rimasto coinvolto in una disputa tra fazioni all’interno del Partito Laburista, che ha interessato tentativi di infangare avversari con affermazioni non comprovate di antisemitismo.
Un dossier compilato nel maggio scorso dal sindacato Unite mostra una lunga lista di dichiarazioni razziste fatte da ministri conservatori e attivisti, fra cui almeno quattro presunti episodi di antisemitismo.

Trad. Simonetta Lambertini-Invictapalestina.org
Fonte: https://electronicintifada.net/blogs/asa-winstanley/uk-lawmakers-push-outlaw-criticism-zionism


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