Moni Ovadia : lettera al Sindaco di Milano sul BDS e il 25 Aprile
Alla cortese attenzione del Sindaco signor Giuseppe Sala.
Egregio signor Sindaco,
le scrivo a seguito della notizia circolata nella rete, che un'associazione di ebrei legata alla Comunità Ebraica milanese, attraverso il suo sito /www/.linformale.eu/, le ha chiesto, non si capisce a quale titolo, di adoperarsi per impedire la partecipazione alla prossima manifestazione del 25
Aprile, festa della Liberazione, al movimento BDS /(Boicotta Disinvesti Sanziona)/, calunniandolo con accuse false e infamanti.
Il 25 Aprile ricorda e celebra si la memoria della lotta contro la barbarie nazifascista, ma irradia anche un insegnamento e un monito che cammina di generazione in generazione: il dovere di opporsi ad ogni oppressione per liberare ogni popolo oppresso da chiunque ne sia l'oppressore.
le scrivo a seguito della notizia circolata nella rete, che un'associazione di ebrei legata alla Comunità Ebraica milanese, attraverso il suo sito /www/.linformale.eu/, le ha chiesto, non si capisce a quale titolo, di adoperarsi per impedire la partecipazione alla prossima manifestazione del 25
Aprile, festa della Liberazione, al movimento BDS /(Boicotta Disinvesti Sanziona)/, calunniandolo con accuse false e infamanti.
Il 25 Aprile ricorda e celebra si la memoria della lotta contro la barbarie nazifascista, ma irradia anche un insegnamento e un monito che cammina di generazione in generazione: il dovere di opporsi ad ogni oppressione per liberare ogni popolo oppresso da chiunque ne sia l'oppressore.
Per questa ragione, lo slogan più ripetuto nella manifestazione
dell'antifascismo è “/Ora e sempre //Resistenza!/”, pertanto chiunque inalberi simboli che richiamano alla libertà e all'indipendenza dei popoli, è legittimo erede dei partigiani.
dell'antifascismo è “/Ora e sempre //Resistenza!/”, pertanto chiunque inalberi simboli che richiamano alla libertà e all'indipendenza dei popoli, è legittimo erede dei partigiani.
Signor Sindaco, io non
mi permetto di chiederle di prendere posizione sul BDS,voglio solo sot
toporle un'accorata sollecitazione a non prestarsi a legittimare un uso
scellerato e strumentale dall'accusa di antisemitismo o di terrorismo
contro BDS. L'unico scopo di tali falsità e quello di tappare la bocca,
imbavagliare il pensiero e criminalizzare una militanza sacrosanta che
si batte per i diritti di un popolo oppresso, i cui territori sono
occupati, colonizzati da cinquantanni, le cui topografie esistenziali
sono devastate, ai cui figli è negato il presente e il futuro, la cui
gente è sottoposta a punizioni collettive e ad un autentico apartheid a
causa del quale, i
palestinesi subiscono un diuturno ed incessante stillicidio di vessazioni e patiscono la negazione sistematica della dignità sociale e personale.
palestinesi subiscono un diuturno ed incessante stillicidio di vessazioni e patiscono la negazione sistematica della dignità sociale e personale.
Signor Sindaco, questa situazione
tragica, violenta ed ingiusta, e denunciata con forza anche dalle voci
più coraggiose della stampa e della società israeliana. A titolo di
esempio riporto qui alcuni brani del discorso pronunciato davanti
all'assemblea delle Nazioni Unite il 16 ottobre 2016 da Hagai El-Ad,
direttore esecutivo del gruppo israeliano per i diritti umani
/Bet'Tselem: “Ho parlato alle Nazioni Unite contro l'occupozione perché
sono
israeliano. Non ho un altro Paese. Non ho un'altra cittadinanza né un altro futuro. Sono nato e cresciuto qui e qui sarò sepolto: mi sta a cuore il destino di questo luogo, il destino del suo popolo e il suo destino politico, che è anche il mio. E alla luce di tutti questi legami, l'occupazione è un disastro.
israeliano. Non ho un altro Paese. Non ho un'altra cittadinanza né un altro futuro. Sono nato e cresciuto qui e qui sarò sepolto: mi sta a cuore il destino di questo luogo, il destino del suo popolo e il suo destino politico, che è anche il mio. E alla luce di tutti questi legami, l'occupazione è un disastro.
[...] Ho parlato alle
Nazioni Unite contro l'occupazione perché i miei colleghi di B'Tselem ed
io, dopo così tanti anni di lavoro, siamo arrivati ad una serie di
conclusioni. Eccone una: la situazione non cambierà se il mondo non
interviene. Sospetto che anche il nostro arrogante governo lo sappia,
per cui è impegnato a seminare la paura contro un simile intervento.
[...] Non ci sono possibilità che la società israeliana, di sua spontanea volontà e senza alcun aiuto, metta fine all'incubo. Troppi meccanismi nascondono la violenza che mettiamo in atto per controllare i palestinesi.
[...] Non capisco cosa il governo voglia che facciano i palestinesi. Abbiamo dominato la loro vita per circa 50 anni, abbiamo fatto a pezzi la loro terra. Noi esercitiamo il potere militare e burocratico con grande successo e stiamo bene con noi stessi e con il mondo.
Cosa dovrebbero fare i palestinesi? Se osano fare anifestazioni, è terrorismo di massa. Se chiedono sanzioni, è terrorismo economico. Se usano mezzi legali, è terrorismo giudiziario. Se si rivolgono alle Nazioni Unite, è terrorismo diplomatico.
Risulta che qualunque cosa faccia un palestinese, a parte alzarsi la mattina e dire “Grazie, Raiss” - “Grazie, padrone” - è terrorismo. Cosa vuole il governo, una lettera di resa o che i palestinesi spariscano? Non possono sparire.”.
[...] Non ci sono possibilità che la società israeliana, di sua spontanea volontà e senza alcun aiuto, metta fine all'incubo. Troppi meccanismi nascondono la violenza che mettiamo in atto per controllare i palestinesi.
[...] Non capisco cosa il governo voglia che facciano i palestinesi. Abbiamo dominato la loro vita per circa 50 anni, abbiamo fatto a pezzi la loro terra. Noi esercitiamo il potere militare e burocratico con grande successo e stiamo bene con noi stessi e con il mondo.
Cosa dovrebbero fare i palestinesi? Se osano fare anifestazioni, è terrorismo di massa. Se chiedono sanzioni, è terrorismo economico. Se usano mezzi legali, è terrorismo giudiziario. Se si rivolgono alle Nazioni Unite, è terrorismo diplomatico.
Risulta che qualunque cosa faccia un palestinese, a parte alzarsi la mattina e dire “Grazie, Raiss” - “Grazie, padrone” - è terrorismo. Cosa vuole il governo, una lettera di resa o che i palestinesi spariscano? Non possono sparire.”.
L'antisemitismo, signor Sindaco, è stato ed è uno dei
crimini più odiosi, farne uso di vergognosa propaganda al fine di
legittimare politiche di oppressione contrarie ad ogni principio del
diritto internazionale è infame.
Proprio in occasione delle recenti polemiche, la comunità ebraica romana in una sua nota, ne ha rispolverato a pappagallo una versione inventata dal talento di Bibi Netanyahu: “L'Anpi sceglie di cancellare la Storia e far sfilare gli eredi del Gran Muftì di Gerusalemme che si alleò con Hitler con le proprie bandiere...” (la Repubblica 20/04/2016). Ovvero, chi inalbera la bandiera palestinese, simbolo dell'identità e della dignità di un popolo
oppresso, sarebbe erede del Gran Mufti di Gerusalemme del tempo della Seconda Guerra Mondiale, noto per le sue simpatie filonaziste. Questo argomento se non fosse una vigliaccata sarebbe ridicolo e patetico, tanto più se serve come scusa alle istituzioni della Comunità Ebraica romana per non partecipare alla manifestazione a cui ha pieno titolo ad esserci ma non contro l'aspirazione alla libertà e all'indipendenza del popolo palestinese.
Da ultimo, signor Sindaco, mi permetto di rivolgermi a lei a titolo personale.
Se lei desse legittimità a chi vuole criminalizzare /BDS/, metterebbe anche su di me che ne sostengo il diritto, la libertà e la piena legittimità, lo stigma del terrorista antisemita. Mi permetto orgogliosamente di ricordarle,che sono ebreo per nascita, cittadino milanese da 68 anni, militante antifascista dall'età della ragione e che ho dedicato oltre quarant'anni a far
conoscere e a celebrare i valori specifici e universali della cultura ebraica rappresentandoli in teatro, scrivendone e parlandone.
Proprio in occasione delle recenti polemiche, la comunità ebraica romana in una sua nota, ne ha rispolverato a pappagallo una versione inventata dal talento di Bibi Netanyahu: “L'Anpi sceglie di cancellare la Storia e far sfilare gli eredi del Gran Muftì di Gerusalemme che si alleò con Hitler con le proprie bandiere...” (la Repubblica 20/04/2016). Ovvero, chi inalbera la bandiera palestinese, simbolo dell'identità e della dignità di un popolo
oppresso, sarebbe erede del Gran Mufti di Gerusalemme del tempo della Seconda Guerra Mondiale, noto per le sue simpatie filonaziste. Questo argomento se non fosse una vigliaccata sarebbe ridicolo e patetico, tanto più se serve come scusa alle istituzioni della Comunità Ebraica romana per non partecipare alla manifestazione a cui ha pieno titolo ad esserci ma non contro l'aspirazione alla libertà e all'indipendenza del popolo palestinese.
Da ultimo, signor Sindaco, mi permetto di rivolgermi a lei a titolo personale.
Se lei desse legittimità a chi vuole criminalizzare /BDS/, metterebbe anche su di me che ne sostengo il diritto, la libertà e la piena legittimità, lo stigma del terrorista antisemita. Mi permetto orgogliosamente di ricordarle,che sono ebreo per nascita, cittadino milanese da 68 anni, militante antifascista dall'età della ragione e che ho dedicato oltre quarant'anni a far
conoscere e a celebrare i valori specifici e universali della cultura ebraica rappresentandoli in teatro, scrivendone e parlandone.
In questi ultimi anni per avere
sostenuto i diritti del popolo palestinese, ho ricevuto ogni sorta di
spietati insulti e maledizioni, ci ho un po' fatto il callo, ma se,
ancorché indirettamente, l'istituzione della mia città si unisse al
coro, il vulnus colpirebbe non me ma i valori della tradizione
antifascista e democratica della nostra Milano.
antifascista e democratica della nostra Milano.
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrà rivolgermi
Moni Ovadia
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Alla
cortese attenzione del Sindaco di Milano, signor Giuseppe Sala Egregio
signor Sindaco, le scrivo a seguito della notizia circolata nella rete,
che…
pressenza.com
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