Ambasciata Palestina in Italia, “Inspiegabile inerzia del Governo italiano” | AgenSIR
Lo sciopero della fame del prigionieri politici…
agensir.it
Lo sciopero della fame del prigionieri politici palestinesi, iniziato il
17 aprile per richiedere il rispetto dei più elementari diritti è giunto
al 25° giorno “senza che il Governo israeliano abbia preso in
considerazione le richieste di chi sta compromettendo la propria salute,
con rischio a lungo andare della vita, per rivendicare dignità e
giustizia”. Lo rende noto l’Ambasciata in Italia di Palestina che
informa che “per impedire i temuti infausti esiti del prolungarsi dello
sciopero, il Governo israeliano vuole ricorrere all’alimentazione
forzata e non desiste nemmeno di fronte alla posizione delle
organizzazioni dei medici, sia israeliane che internazionali, concordi
nel considerare e condannare l’alimentazione forzata come una tortura”.
L’Ambasciata rende noto anche che “la solidarietà con i prigionieri in
sciopero della fame sta aumentando da per tutto, in particolare nel
mondo del lavoro” citando la Confederazione Sindacale Internazionale e
la Cgil, Cisl, Uil. “Inspiegabile – denuncia il comunicato – appare
quindi l’inerzia del Governo Italiano che per altro, avendo il nostro
Stato sottoscritto la IV Convenzione di Ginevra, ha l’obbligo non solo
di rispettarne il dettato, ma anche di farlo rispettare dagli altri
Stati contraenti, quale Israele è”.
Da qui l’appello alle forze
politiche presenti in Parlamento “a chiedere al Governo di intraprendere
immediatamente un’ intensa azione diplomatica nei confronti del Governo
Israeliano perché risponda positivamente alle giuste richieste dei
prigionieri in sciopero.
La violazione dei diritti umani da parte di uno
Stato, l’israeliano, che mena vanto di essere l’unica democrazia del
Medio Oriente è inaccettabile e compromette seriamente la possibilità di
riportare la pace nell’area”.
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