“Essere un’adolescente a Gaza può essere complicato
“Essere
un’adolescente a Gaza può essere complicato”.
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“Essere un’adolescente a Gaza può essere complicato. La tua
esistenza è costretta da limiti reali e metaforici, definiti da
politiche culturali e geografiche. La privacy e la possibilità di
viaggiare sono molto circoscritte. Per molte donne è impossibile essere
completamente libere a Gaza”, spiega la fotografa Monique Jaques.
Da cinque anni, Jaques segue la vita delle ragazze che crescono nella
Striscia di Gaza. Il suo lavoro sta per diventare un libro intitolato Gaza girls: growing up in the Gaza Strip, che sarà pubblicato tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.
“Gaza è una terra isolata, circondata da muri e filo spinato,
continuamente pattugliata da soldati. Dalla spiaggia si vedono le luci
provenienti da Israele, una terra che gli abitanti di Gaza non potranno
mai toccare”, spiega ancora la fotografa.
L’idea alla base del suo lavoro è quella di mostrare i momenti più sereni della vita delle ragazze, quando si scambiano i segreti con le amiche, quando vanno a scuola o all’università, o quando restano sole a sognare sul loro futuro.
L’idea alla base del suo lavoro è quella di mostrare i momenti più sereni della vita delle ragazze, quando si scambiano i segreti con le amiche, quando vanno a scuola o all’università, o quando restano sole a sognare sul loro futuro.
Per completare il suo libro, Jaques sta portando avanti una raccolta fondi dal basso. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con l’associazione FotoEvidence,
che sostiene lavori fotografici dedicati ai diritti civili. Il testo
introduttivo sarà scritto da Linda Sarsour, un’attivista che ha origini
americane e palestinesi.
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