“Fanculo, spazzate via Gaza”, dice un portavoce della nuova campagna UE



“Fanculo, spazzate via Gaza”, dice un portavoce della nuova campagna UE TOPICS:ambasciatore EUCisgiordaniacrimini di guerraElectronic…
zeitun.info

L’Unione Europea ha ingaggiato come volto di una nuova campagna promozionale un israeliano che invoca una violenza genocida contro i palestinesi.
Avishai Ivri compare in un video postato lo scorso mese dall’ambasciata dell’UE a Tel Aviv sulla sua pagina Facebook.
“L’Unione Europea. Pensate che sia contro Israele, vero?” Inizia a dire Ivri. “Lasciate che vi sorprenda.”
Ivri allora elenca statistiche sui rapporti commerciali e turistici, intese a convincere gli spettatori israeliani di quanto l’Unione Europea favorisca Israele. Ha anche vantato che l’UE è un acquirente dell’industria bellica di Israele, sopratutto droni.
L’UE “è il miglior vicino che abbiamo,” ha concluso Ivri.
Appoggio il genocidio
Ivri era un autore di “Latma”, un spettacolo di sketch ormai terminato che rifletteva punti di vista di estrema destra e razzisti, come raffigurare migranti e rifugiati dai Paesi africani come scimmie.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg.
Durante l’attacco israeliano del novembre 2012 che uccise 174 palestinesi [si riferisce all’operazione “Pilastro di difesa”, ndt.], Ivri auspicò che fosse ancora più violento.
“C’è una strategia che non è ancora stata sperimentata; 1.000 arabi uccisi per ognuno dei nostri morti,” twittò. “Penso che dalla scorsa settimana siano in debito con noi di 5.000 [morti].”
Durante lo stesso attacco Ivri raccomandò: “Fanculo, spazzate via Gaza.”
Ivri è un convinto sostenitore della soluzione dello Stato unico, ma in cui palestinesi e israeliani non avrebbero gli stessi diritti. Al contrario, appoggia l’eliminazione dei palestinesi come intero popolo – un obiettivo che corrisponde alla definizione del diritto internazionale di pulizia etnica e probabilmente di vero e proprio genocidio.
Nel gennaio 2013 Ivri ha twittato che “Giudea e Samaria” – il nome che Israele utilizza per la Cisgiordania occupata – “possono sempre essere annesse, punto e basta.” Se i palestinesi oppongono resistenza, avverte, “saranno portati via, su camion. La forza è sempre un’opzione, ma preferiamo una soluzione concordata (ma sennò, la forza).”
“Non esiste una cosa come una nazione palestinese e sicuramente non ha interesse in uno Stato,” a twittato in febbraio.
“Nello Stato di Israele a 500 anni da oggi nessuno ricorderà che ci fosse una cosa chiamata palestinesi, ” ha twittato in maggio.
“I palestinesi sono una Nazione?” chiese nel 2012, prima di rispondersi: “Sono merda.”
Ivri vede i continui attacchi israeliani contro i palestinesi come la possibilità per Israele di mettere in atto il suo progetto violento teso ad eliminare la Palestina.
Durante l’attacco israeliano dell’estato 2014 contro Gaza che ha ucciso più di 2.200 palestinesi [si riferisce all’operazione “Margine protettivo”, ndt.], compresi 550 bambini, Ivri ha invocato la conquista totale del territorio costiero – così come della Cisgiordania.
Ivri ha twittato: “In 10 anni, quando Israele sarà il potere sovrano sia a Gaza che in Giudea e Samaria, ci domanderemo a cosa abbiamo pensato per 30 (o 60) anni e perché non lo abbiamo fatto parecchi anni fa.”
“Nessuno governerà Gaza per Israele. Solo Israele lo può fare,” ha twittato durante lo stesso attacco israeliano, aggiungendo che “i giorni al potere” del capo dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas “sono contati, e dopo che se ne sarà andato Israele governerà anche sulla Giudea e Samaria.”
Durante l’attacco Ivri ha anche diffuso un articolo in cui sosteneva che Israele sarebbe stato giustificato se avesse tagliato le forniture idriche ed elettriche a Gaza – cosa che è stata fatta, violando le leggi internazionali.
Disumanizzare i palestinesi
Ivri giustifica questo tipo di violenza che sostiene lo sterminio con la demonizzazione e disumanizzazione totale delle vittime del regime di occupazione e di apartheid israeliano. Ironicamente, a volte riconosce l’esistenza dei palestinesi unicamente per individuarli come demoni.
“I palestinesi sono gli eredi dei nazisti,” ha twittato nel maggio 2016, aggiungendo che la bamdiera palestinese “significa una sola cosa = un appello per uccidere ebrei, ovunque siano.”
Questo è stato un argomento costante. Nell’ottobre 2014 ha offerto una “sintesi: i palestinesi sono nazisti.”
Non hanno ancora costruito camere a gas,” ha affermato, perché “la cosa più moderna che hanno avuto a disposizione sono ordigni esplosivi artigianali. Ma sono assolutamente nazisti.”
Durante l’attacco del 2014 contro Gaza, ha twittato che “Hamas è nazista. Non come loro, non approssimativamente, non qualcosa di simile. Nazisti.”
Nell’ottobre 2015, quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha provocato uno scandalo internazionale assolvendo Hitler dall’ideazione dello sterminio di milioni di ebrei europei e accusando invece un palestinesi [il Gran Muftì di Gerusalemme, ndt.], Ivri ha detto la sua appoggiandolo palesemente.
“I palestinesi si sono offerti volontari per aiutare Hitler,” ha affermato Ivri. “E’ una cosa ben nota.”
Di norma, ci si aspetterebbe che la UE rifiutasse paragoni gratuiti di altri avvenimenti con il genocidio nazista. Ma a quanto pare ciò va bene purché il bersaglio siano i palestinesi.
L’istigazione di Ivri non prende di mira solo i palestinesi nella Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Odia anche i palestinesi cittadini di Israele, riferendosi ai beduini come a una “bomba ad orologeria”.
Si fa anche promotore della discriminazione razziale nelle assunzioni: “Un datore di lavoro non può sapere se i suoi dipendenti potenziali sono coinvolti nel terrorismo. Cosa dovrebbe fare? Chiaramente non vorrebbe assumere per niente arabi. Mettetevi per un attimo nei suoi panni.”
Sostegno a favore di crimini di guerra
Il sostegno di Ivri a favore di crimini di guerra contro palestinesi è costante e disinvolto. Quando nel marzo 2016 Elor Azarya ha giustiziato a sangue freddo il palestinese ferito e impossibilitato a nuocere Abd al-Fattah Yusri al-Sharif – un omicidio per cui al medico dell’esercito è stato comunque data una lieve condanna – Ivri l’ha approvato.
“Un esercito veramente etico si assicura che i terroristi siano morti,” ha twittato.
Dal 2016, Israele ha incrementato la sua campagna contro i difensori dei diritti umani. Persino l’UE ha cercato di sollevare una timida protesta contro la cosiddetta legge israeliana della “trasparenza”, che inasprisce i controlli sui gruppi per i diritti umani che ricevono finanziamenti dai governi europei.
Ivri si è unito agli attacchi senza sosta del governo israeliano contro i gruppi, compreso l’israeliano B’Tselem, che documentano soprusi contro i palestinesi.
Lo scorso dicembre ha twittato che “B’Tselem e il resto delle organizzazioni europee operanti in Israele sono un’ulteriore arma nell’arsenale degli odiatori degli ebrei e di Israele nel mondo.”
L’UE promuove l’odio
Una richiesta via mail di “The Electronic Intifada” all’ambasciata UE di Tel Aviv includeva una domanda su quanto denaro dei contribuenti europei abbia ricevuto come compenso Ivri per il video.

The European Union embassy in Tel Aviv has removed from its Facebook page an official EU promotional video featuring Avishai Ivri, an Israeli “comedian” who incites genocidal levels of violence against Palestinians.
This came a day after The Electronic Intifada published an exposé of Ivri’s long record of extreme anti-Palestinian racism.
In posts on Twitter, Ivri has called on Israel to kill “1,000 Arabs” for every Israeli who dies in conflict-related violence and has urged that Israel “wipe out Gaza.”
He denies the existence of Palestinians as a people and has urged Israel to expel them so it can become the “sovereign” in the occupied West Bank and Gaza Strip.
“We decided to stop promoting a video on EU-Israel cooperation,” the EU embassy stated on Twitter on Friday. “We want no doubts that anything we do promotes the values the EU stands for.”
The video “was meant to showcase cooperation between EU and Israel, we do not want anything to distract from this important message,” the embassy added.
An email to The Electronic Intifada from a spokesperson at the EU embassy in Tel Aviv contained a similar message. The spokesperson added: “The personal and political views held by Mr. Ivri, some of which [are] clearly at odds with the positions and the values of the European Union, are of course his own and do not engage the EU in any way.”
Despite removing the video, the EU has failed to condemn Ivri’s genocidal incitement against Palestinians and has remained silent about how and why it hired him in the first place.
It has offered no apology and accepted no responsibility for partnering with him.
The EU’s gentle distancing of itself from Ivri stands in marked contrast to its high-profile cooperation with Israel that is supposedly aimed at cracking down on “online incitement” and criticism of Israel, which it conflates with anti-Semitism.
Since The Electronic Intifada published the exposé of Ivri, many social media users in Europe have expressed outrage that the EU hired a genocidal racist to star in an official video.
The removal of the video is a clear sign EU bureaucrats can hear their indignation. Here are some of them:

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