"Anis Amri fu istigato da un informatore della polizia". L'indagine che fa tremare l'intelligence tedesca
Secondo
la stampa, l'attentato al mercatino di Natale fu commissionato da una
"persona di fiducia" degli agenti nei circoli islamisti tedeschi
huffingtonpost.it
Amri è stato istigato a compiere l'attentato di Berlino da
quello che si pensava fosse un valido informatore della polizia nei
circoli islamisti tedeschi. A sostenerlo è un'indagine a quattro mani
svolta dal quotidiano Berliner Morgenpost e dalla radio RBB.
L'attacco al mercatino natalizio di Breitscheidplatz del 19 dicembre
2016 che ha portato alla morte di 12 persone e al ferimento di 56 non
sarebbe stato quindi il frutto dell'autonoma decisione del tunisino, ma
l'ultimo atto di un piano messo a punto da qualcuno che conosceva
benissimo il modus operandi delle autorità tedesche tanto da essere in
grado di tranquillizzarle con informazioni errate. L'uomo, il cosiddetto
V-Mann (la V sta per Vertrauensperson, persona di fiducia), all'epoca
era probabilmente pagato in contanti dalla polizia della
Nordreno-Vestfalia.
Secondo la ricostruzione delle due testate giornalistiche, l'uomo
durante il 2016 avrebbe cercato tra gli islamisti in via di
radicalizzazione della zona tra Dortmund e Duisburg qualcuno disposto a
compiere un attentato in Germania. Tra le opzioni di attacco offerte ai
possibili attentatori ci sarebbe stata anche quella dell'utilizzo di un
camion da lanciare ad alta velocità contro la folla. A sostenerlo
sarebbe un testimone, ex islamista, anche lui frequentatore dei circoli
di Abu Walaa, il predicatore e reclutatore dell'Isis che fu arrestato a
novembre 2016 nella regione Nordreno-Vestfalia, le stesse sedute
frequentate da Anis Amri prima di trasferirsi a Berlino. A parte Amri,
gli altri avvicinati dal V-Mann si sarebbero rifiutati per potere così
partire per la Siria e combattere al fianco delle truppe dell'Isis. Tra
di loro anche il testimone intervistato da RBB a cui la polizia tedesca
avrebbe inizialmente dato poco credito. L'uomo sostiene di potere
provare al 100% di essere stato avvicinato dal V-Mann per parlare di un
possibile attentato. "Parliamo più di kalashnikov e meno di preghiere"
sarebbe stata una delle sue frasi ricorrenti. A sostenere la tesi di un
istigatore di Anis Amri sarebbero anche diversi avvocati difensori delle
persone arrestate a novembre 2016 assieme a Abu Walaa.
La tesi di un attacco premeditato da tempo risulterebbe anche dagli
sms che il numero di cellulare di Anis Amri avrebbe ricevuto tre mesi
dopo la sua morte. Lo rivela la rivista Focus. I messaggi intercettati -
veri e propri appelli a colpire in Europa - sarebbero partiti dal Sudan
da quello che si presume sia un informatore, stavolta spagnolo. Tra i
possibili obiettivi sarebbe stato citato il Carnevale delle Culture
della capitale tedesca (2-5 giugno 2017). Non è chiaro se il mittente
sapesse che tra i numeri destinatari del suo messaggio ci fosse anche
quello del defunto Amri, certo è che il modus operandi confermerebbe
l'esistenza di uno o più istigatori. Mentre la Germania si interroga
sulle falle dei propri servizi segreti, a Berlino ritorna l'incubo del
terrorismo.
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