Il Kansas non mi permette di formare insegnanti di matematica perché boicotto Israele
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Kansas non mi permette di formare insegnanti di matematica perché
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zeitun.info
CLU [American Civil Liberties Union, organizzazione USA che difende i diritti civili e le libertà individuali negli USA]
Faccio
parte della Chiesa mennonita [confessione cristiana che discende dagli
anabattisti olandesi, ndt.]. Sono anche stata un’insegnante di
matematica per quasi un decennio. A causa delle mie opinioni politiche
lo Stato del Kansas ha deciso che non posso contribuire alla formazione
di altri insegnanti di matematica.
La
scorsa primavera sono stata scelta per partecipare ad un progetto che
forma insegnanti di matematica nelle scuole pubbliche in tutto il
Kansas. In maggio, dopo aver terminato un corso di formazione di due
giorni, ero pronta ad assumere l’incarico.
Ma
in giugno il Kansas ha approvato una legge che chiede ad ogni singola
persona o impresa che intendano concludere un contratto di appalto con
lo Stato di non essere impegnate nel boicottaggio di Israele. Questa
legge mi colpisce personalmente. Come membro della Chiesa mennonita
degli USA e come persona preoccupata dei diritti umani di qualunque
popolo – e soprattutto della continua violazione dei diritti umani dei
palestinesi in Israele e in Palestina – ho scelto di boicottare beni di
consumo prodotti da imprese israeliane e internazionali che traggono
profitto dalla violazione dei diritti dei palestinesi.
Mi
sono occupata per la prima volta della situazione in Israele e
Palestina quando ho visitato la regione all’inizio degli anni 2000,
mentre svolgevo un incarico di tre anni con la Comissione Centrale
mennonita in Egitto. Questo interesse si è accresciuto lo scorso
autunno, quando la nostra Chiesa ha ospitato una serie di seminari
settimanali tenuti da un membro della nostra congregazione. Ci ha
parlato del suo viaggio in Israele e Palestina su invito di un gruppo di
cristiani palestinesi. E ci ha mostrato conferenze in video di
organizzazioni non governative, sostenitori dei diritti dei bambini ed
ex-soldati israeliani sul trattamento dei palestinesi da parte del
governo israeliano.
Alla
fine degli otto incontri abbiamo parlato di come il boicottaggio, il
disinvestimento e le sanzioni possano contribuire a mettere fine
all’occupazione del governo israeliano, nello stesso modo in cui queste
tattiche hanno aiutato a smantellare l’apartheid in Sudafrica. Ho
lasciato l’incontro con la convinzione di dover fare la mia parte per
appoggiare la lotta palestinese per l’uguaglianza, anche se questo
dovesse solo significare non comprare l’hummus “Sabra” [crema di ceci
tipica del Medio oriente, prodotto da questa ditta israeliana, che
prende il nome dai primi sionisti insediatisi in Palestina, ndt.] o un
apparecchio della SodaStream [impresa israeliana specializzata nella
produzione di sistemi di filtraggio e potabilizzazione dell’acqua,
ndt.].
Poi
il 6 luglio 2017 la Chiesa mennonita USA ha approvato a stragrande
maggioranza una risoluzione che invoca la pace in Israele e in
Palestina. Ha chiesto ai mennoniti “di fare passi concreti e specifici
per risolvere” l’”ingiustizia e la violenza” che sia i palestinesi che
gli ebrei hanno subito. E ci invita “a evitare l’acquisto di beni
associati ad azioni violente o politiche di occupazione militare,
compresi quelli prodotti nelle colonie.” Questa risoluzione ha
rafforzato la mia decisione di partecipare al boicottaggio.
Pochi
giorni dopo ho ricevuto una mail da una funzionaria del Dipartimento
dell’educazione dello Stato del Kansas. Diceva che, per partecipare al
progetto di formazione in matematica dello Stato, avrei dovuto firmare
un attestato in cui affermavo di non boicottare Israele. In particolare avrei dovuto sottoscrivere la seguente dichiarazione:
“In
quanto individuo o fornitore che inizia un contratto con lo Stato del
Kansas, con la presente si certifica che l’individuo o l’impresa citata
di seguito non sono attualmente impegnati in un boicottaggio di
Israele.”
Ero
sbalordita. Pare assurdo che la mia decisione di partecipare ad un
boicottaggio politico possa avere un qualche effetto sulla mia
possibilità di lavorare per lo Stato del Kansas.
Dopo
aver aspettato per alcune settimane ed aver preso in considerazione le
alternative a mia disposizione, ho risposto con una mail ed ho detto al
funzionario che non potevo firmare il certificato per una questione di
coscienza. Avrei potuto ancora partecipare al programma di formazione
dello Stato? Mi ha risposto che, sfortunatamente, non avrei potuto.
Avrei dovuto firmare la dichiarazione per essere pagata.
Sto
sfidando questa legge perché credo che il Primo Emendamento [della
Costituzione USA, ndt.] protegga il mio diritto, ed il diritto di ogni
americano, a prendere delle decisioni come consumatore in base alle mie
convinzioni politiche. Non c’è bisogno di condividere le mie opinioni o
essere d’accordo con le mie decisioni per comprendere che questa legge
viola la mia libertà di parola. Lo Stato non dovrebbe dire alle persone
quali cause possano o non possano appoggiare.
Sono
anche dispiaciuta di non poter essere una formatrice in matematica per
lo Stato del Kansas a causa delle mie opinioni politiche sui diritti
umani nel mondo. Le due cose sembrano assolutamente slegate e non in
rapporto tra loro. Il mio attivismo a favore della libertà per tutti,
israeliani e palestinesi, non dovrebbe incidere sulla mia capacità di
formare insegnanti di matematica. Spero che questa legge sia
riconosciuta come una violazione della Costituzione.
Esther
Koontz è una formatrice alla scuola “Horace Mann Dual Language Magnet”
di Wichita, Kansas, è membro della Chiesa mennonita degli USA. Le
opinioni espresse in questo messaggio sono dell’autrice: l’ACLU non
prende posizione sul boicottaggio di Israele.
(traduzione di Amedeo Rossi)
- esiste anche un altro articolo sullo stesso argomento sul sito di Bocche Scucite : http://www.bocchescucite.org/la-ualc-unione-americana-delle-liberta-civili-cita-in-giudizio-lo-stato-del-kansas-per-il-disegno-di-legge-contro-i-boicottaggi-di-israele/
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