Riflessioni pessottimistiche* da Gaza assediata.
- Cara Europa, prendi nota: se lo vuoi, si può fare pressione su Israele
- Riflessioni pessottimistiche* da Gaza assediata.
- Con una mossa senza precedenti, otto Paesi europei stanno per chiedere risarcimenti a Israele a causa delle demolizioni [perpetrate] in Cisgiordania
- Il blocco della Cisgiordania e di Gaza dura da 26 anni
- Israele trasforma un autobus in camera di tortura
20 Ottobre 2017, Mondoweiss
Non
si può capire il mortale, medievale blocco imposto a Gaza avulso dal
colonialismo di insediamento israeliano in Palestina. L’orrore inflitto a
Gaza infatti è radicato nella frammentazione politica causata
dall’apartheid israeliano, consolidato dagli accordi di Oslo e innescato
dalle lotte delle fazioni per la conquista del potere di un bantustan
trasformato in un campo di concentramento.
La
ragione che sta dietro a questo blocco genocida, imposto dall’apartheid
israeliano e sostenuto da un Quartetto del Medio Oriente [composto da Russia, Stati Uniti, Ue e Onu, ndt.] complice,
è che ci si aspetta che noi, 2 milioni di gazawi, riconosciamo il
diritto di Israele a esistere sui nostri villaggi, che hanno subito la
pulizia etnica e da cui siamo stati espulsi nel 1948, e che rinunciamo
alla nostra resistenza in quanto sarebbe una forma di violenza. E’ così
che questo “crimine di punizione collettiva” viene giustificato. La
comunità internazionale ci sta praticamente dicendo che dobbiamo collaborare con gli occupanti
per essere accettati, che dobbiamo considerare normale l’apartheid e il
colonialismo di insediamento. Se non lo facciamo allora siamo
condannati e dobbiamo pagare un pesante prezzo riguardo alla vita dei
nostri bambini.
Allora
la domanda è se si sia chiesto alla popolazione nativa del Sud Africa
di riconoscere il diritto all’esistenza dell’apartheid? O, per dirla più
brutalmente, se ci si aspettava che le vittime ebree del nazismo
collaborassero con il mostro nazista perché venissero accettate come
esseri umani?!
Quanto
i sionisti odiano la popolazione di Gaza si concretizza nel tentativo
di Israele di affogare letteralmente Gaza nella merda! I bianchi
suprematisti del Sud Africa, o i nazisti del Terzo Reich, o il Ku Klux
Klan nel sud degli USA hanno mai pensato di costruire per quello scopo
un cavolo di fogna che si è rotta ed ha versato il suo contenuto sulle
loro vittime?
Ultimamente
ci siamo ridotti a una vita vegetativa dentro a un campo di
concentramento, la più grande prigione all’aria aperta del mondo.
Ma,
a differenza delle vittime del nazismo, continuiamo a ricordare a noi
stessi di stare abbastanza attenti da non cadere nella trappola di
credere che la nostra causa sia un’eccezione, per quanto estrema.
Io
appartengo alla generazione che non ha vissuto la Nakba, una
generazione di cui si pensava che si sarebbe rassegnata a 50 anni di
occupazione militare e a 69 anni di espropriazione e apartheid. Ma
abbiamo deciso di sollevarci e resistere. Da qui il nostro appello per
il BDS, in riferimento al movimento antiapartheid e ad altre lotte
contro il colonialismo di insediamento.
Come
lo vedo io, è che, permettendo a Israele di imporre un blocco senza
precedenti su 2 milioni di civili e di intraprendere tre guerre di
grandi proporzioni contro di loro nel 2008, 2012 e nel 2014, con il
risultato di 4000 morti e il ferimento di decine di migliaia, oltre alla
distruzione delle infrastrutture, la comunità post seconda guerra
mondiale ha fallito nel salvaguardare i principi di giustizia e di pace.
Tocca pertanto alla società civile prendere l’iniziativa. Da qui la
speranza che è stata creata tra i palestinesi dall’enorme successo del
movimento del BDS. Come continuo a ripetere, è l’unico barlume di
speranza che noi, vittime dell’occupazione, dell’apartheid e del
colonialismo d’insediamento, abbiamo nell’era di Donald Trump e di
Benjamin Netanyahu.
*Il termine “pessottimista” è tratto dal capolavoro di Emile Habibi “La vita segreta di Saeed, il pessottimista”. È il risultato della fusione delle parole arabe pessimista (al-mutasha’em) e ottimista (al-mutafa’el)
( Traduzione di Carlo Tagliacozzo)
Commenti
Posta un commento