Alberto Negri : La battaglia dei Gattopardi sulle mura di Gerusalemme
La battaglia dei Gattopardi sulle mura di Gerusalemme
Intorno alle mura di Gerusalemme si sta svolgendo il campionato
mondiale dell’ipocrisia. Religione, storia, cultura, diplomazia, sono
state arruolate per battersi all’ultimo sangue. Trump con l’annuncio di
Gerusalemme capitale dello stato israeliano tenta di sparigliare il
tavolo presidenziale dell'Ufficio Ovale che confonde con il tavolo verde
dei suoi casino a Las Vegas; il premier Netanyahu finalmente può
sfogarsi contro gli europei che a loro
volta si scoprono paladini dei palestinesi dopo averli abbandonati per
anni al loro destino. Il leader turco Erdogan coglie al volo
l'opportunità per proporsi come il difensore dell'Islam dopo essersi
buttato nelle braccia di Putin e degli ayatollah sciiti dell'Iran:
niente male per un Paese della Nato che voleva fuori Assad.
Il vulnerabile regno hashemita di Giordania, custode della spianata delle moschee, vota per la revisione del trattato con Israele temendo rivolte interne. Qualche dubbio si insinua anche in Arabia Saudita: l’idea di dare Gerusalemme a Israele in cambio della guerra contro gli Hezbollah e l’Iran potrebbe essere un prezzo troppo alto in termini di stabilità interna per una monarchia assoluta che si giustifica soltanto con il pilastro religioso del wahabismo e della custodia di Mecca e Medina. Poi scorre anche il sangue vero, il più amaro, quello delle vittime delle proteste e delle vendette. E tutto per nulla: Gerusalemme è già occupata dal 1967 dallo stato ebraico che continuerà con gli insediamenti. "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". I gattopardi dell'Occidente e del Medio Oriente hanno sempre artigli affilati.
https://www.youtube.com/watch?v=6tJbQHq2HMQ
Controcor(r)ente
Il vulnerabile regno hashemita di Giordania, custode della spianata delle moschee, vota per la revisione del trattato con Israele temendo rivolte interne. Qualche dubbio si insinua anche in Arabia Saudita: l’idea di dare Gerusalemme a Israele in cambio della guerra contro gli Hezbollah e l’Iran potrebbe essere un prezzo troppo alto in termini di stabilità interna per una monarchia assoluta che si giustifica soltanto con il pilastro religioso del wahabismo e della custodia di Mecca e Medina. Poi scorre anche il sangue vero, il più amaro, quello delle vittime delle proteste e delle vendette. E tutto per nulla: Gerusalemme è già occupata dal 1967 dallo stato ebraico che continuerà con gli insediamenti. "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". I gattopardi dell'Occidente e del Medio Oriente hanno sempre artigli affilati.
https://www.youtube.com/watch?v=6tJbQHq2HMQ
Controcor(r)ente
Riassumiamo i fatti insieme a Biden e al barcarolo di Lando Fiorini che
oggi purtroppo ci ha lasciato. La colpa del disastro iracheno del 2003 è
della Russia che allora non è intervenuta a frenare una delle più
grandi fesserie della storia recente, che è pure colpevole del
fallimento in Siria per abbattere Assad da parte dei turchi e delle
monarchie del Golfo usando i jihadisti, dell'annuncio di Gerusalemme
capitale, della guerra in Yemen e di
qualche cosa d'altro che sfugge. Ah, ecco: il bombardamento di Gheddafi
nel 2011. Mentre il sequestro di Saad Hariri lo ha suggerito sicuramente
Mosca dopo la visita di re Salman in Russia. L'impressione è che quando
le cose vanno male si debba trovare fuori il colpevole. Se l'Italia ha
leader e partiti che annaspano lasciando spazio a personaggi e movimenti
poco affidabili la colpa è certamente di Putin, non della protervia e
dell'opportunismo dei nostri capi.
La Russia fa in suoi interessi, manipola e influenza dove può e come può (con mezzi assai più limitati di un tempo e non secondo linee ideologiche). Giusto preoccuparsi per chi disarticola l'Europa, la cosa migliore che abbiamo avuto dalla seconda guerra mondiale, pur con tutti i suoi difetti. Ma incolpare alla Russia il fatto, che dopo decenni, non abbiamo ancora una politica estera e di difesa comuni mi pare assurdo. Si scivola poi nel ridicolo quando si attribuisce a Mosca un peso decisivo nella Brexit, pilotata da una ciurma di marinai ubriachi alla deriva contro gli scogli. E non sembra che a Trump dell'Unione europea importi qualche cosa, anzi la detesta cordialmente.
La Russia non ha neppure troppo bisogno di influenzarci: le bastano gli errori degli americani per cogliere risultati nei quali forse neppure osava sperare.
La Russia fa in suoi interessi, manipola e influenza dove può e come può (con mezzi assai più limitati di un tempo e non secondo linee ideologiche). Giusto preoccuparsi per chi disarticola l'Europa, la cosa migliore che abbiamo avuto dalla seconda guerra mondiale, pur con tutti i suoi difetti. Ma incolpare alla Russia il fatto, che dopo decenni, non abbiamo ancora una politica estera e di difesa comuni mi pare assurdo. Si scivola poi nel ridicolo quando si attribuisce a Mosca un peso decisivo nella Brexit, pilotata da una ciurma di marinai ubriachi alla deriva contro gli scogli. E non sembra che a Trump dell'Unione europea importi qualche cosa, anzi la detesta cordialmente.
La Russia non ha neppure troppo bisogno di influenzarci: le bastano gli errori degli americani per cogliere risultati nei quali forse neppure osava sperare.
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