Richard Silverstein :contro il BDS soldi ai migliori giornalisti

Israeli Anti-BDS Ministry Pays for Best ‘Journalism’ Money Can Buy

January 1, 2018   Sintesi personale

Il ministero di Gilad Erdan per gli affari strategici è diventato un terzo ramo dell'intelligence (chiamiamolo "il terzo occhio") dello stato israeliano a fianco dello Shin Bet e del Mossad. Il fine è combattere una battaglia esistenziale contro la campagna mondiale per distruggere Israele e delegittimarlo . Da queste premesse  parte una guerra fino alla morte contro il BDS, un movimento che è antisemita e odia gli ebrei. Il ministero è pieno di agenti di intelligence israeliani o  ex  o aspiranti come il povero Shai Masot, catturato in video mentre cerca di rovesciare un ministro del governo britannico in quanto  insufficientemente filo-israeliano. È gestito da Simcha Vakhnin-Gil, l'ex censore dell'IDF, che cerca di portare i suoi vecchi metodi censori a un ministero del governo.

Erdan, a differenza di  tutti gli altri ministeri del governo israeliano, vuole essere protetto dal controllo pubblico perché il suo lavoro è così critico per la sopravvivenza dello stato che l'esposizione non solo danneggerebbe il suo ministero, ma la nazione stessa. Sta cercando di approvare una legge in tal senso. Per essere chiari, Erdan non sta semplicemente compilando una lista di nemici, ma sta prendendo provvedimenti concreti per sabotare sia i singoli attivisti che l'intero movimento BDS. Certo, non dirà a nessuno cosa significa. Potrebbe essere un bluff; o potrebbe significare che sta progettando di assassinare Omar Barghouti .  

Nessuno lo sa per certo.   

La rivista 972 ha recentemente riportato che Erdan ha  speso 2 milioni di dollari per acquistare articoli favorevoli sulla stampa israeliana. Questi articoli sono stati pubblicati nei più popolari siti di notizie israeliani e scritti da alcuni dei più noti giornalisti israeliani. . Quasi nessuno ha battuto un ciglio. Al contrario, quando il Los Angeles Times ha pubblicato un profilo dello Staples Center e non lo ha etichettato come pubblicità, la redazione si è ribellata . In Israele: niente. Perché ogni israeliano sa che il sistema è  corrotto. Si aspettano che il giornalismo sia quindi corrotto . E hanno in gran parte ragione. 

Ora, il "terzo occhio"  propone di istituire un fondo da 75 milioni di dollari sotto gli auspici di una nuova organizzazione senza scopo di lucro. Vale la pena notare che il giornalista che ha scritto la storia di Ynet , Itamar Eichner, è lui stesso uno di quelli ricompensati  da  Erdan nella causa anti-BDS. . Il contributo iniziale ufficiale del governo israeliano sarebbe di poco superiore ai 37 milioni di dollari. Dieci miliardari della Diaspora non dichiarati hanno aderito . Si sono anche impegnati a raddoppiare o triplicare questa somma nel tempo.

  Non  sappiamo veramente cosa sia vero e cosa sia il bluff per quanto riguarda l'intera impresa.

Lo scopo del fondo sarebbe quello di rafforzare la lotta contro il BDS. Senza dubbio i gatti grassi saranno ebrei americani come Sheldon Adelson, Haim Saban, Adam MIlstein, Ronald Lauder, ecc. Ciò pone una domanda interessante: se danno contributi deducibili dalle tasse attraverso un'organizzazione senza scopo di lucro che accetta soldi dal governo israeliano , quindi sono in effetti agenti dello stato israeliano. Pertanto, non solo questi doni non possono essere deducibili dalle tasse, ma dovrebbero essere obbligati a registrarsi come agenti di un governo straniero (FARA).  

 L'organizzazione sarebbe più attiva durante le operazioni militari israeliane come gli attacchi a Gaza, quando il paese dovrà affrontare una  stridente opposizione al massacro di civili palestinesi. Funzionerebbe anche in caso di attacchi terroristici (l'articolo di Ynet non chiarisce se questo significa attacchi terroristici israeliani o palestinesi!) o voti ONU ostili. Tra le attività vi sarebbero lobbisti, campagne pubbliche, junket israeliani che portano gli opinionisti nel paese per brevi briefing, formazione sui nuovi media e divulgazione nei  media mondiali,

La nuova iniziativa anti-BDS sarebbe strutturata sulla stessa linea  e  aavrebbe anche lo  scopo ideologico di promuovere l'immagine di Israele nella comunità internazionale

Erdan ha aggiunto:

BDS tenta di oscurare il nome di Israele e isolarlo in tutto il mondo. Miliardi di persone sono soggette al suo incitamento e alla propaganda menzognera che cerca di danneggiare la legittimità di Israele come stato ebraico e di minare le fondamenta morali della nostra esistenza [nazionale]. Una battaglia congiunta dello stato di Israele con gruppi filo-israeliani agirà come un moltiplicatore di forze e ci consentirà di sconfiggere il BDS.

 

Gilad Erdan consulting with police chief, Roni Alsheikh (Hadas Parush)

Gilad Erdan’s ministry for strategic affairs has become a third intelligence branch (let’s call it “the third eye”) of the Israeli state alongside the Shin Bet and Mossad,  It’s brief is to fight an existential battle against the world-wide campaign to destroy Israel, aka “delegitimization.”  This primarily takes the form of a war to the death against BDS, a movement that is anti-Semitic and Jew-hating to its core (or so the story goes).  The ministry is filled with current and former Israeli intelligence agents; and wannabes like the poor Shai Masot, caught on video trying to topple a UK cabinet minister for being insufficiently pro-Israel.  It is run by Simcha Vakhnin-Gil, the former IDF censor, who seeks to bring her censorious old methods to a government ministry.
Erdan, unlike virtually all other Israeli government ministries, wants to be shielded from public scrutiny because his work is so critical to the survival of the state that exposure would not only damage his ministry, but the nation itself.  He’s trying to pass a law to this effect.  To be clear, Erdan is not merely compiling an enemies list, he’s taking concrete action to sabotage both individual activists and the entire BDS movement.  Of course, he won’t tell anyone what that means.  It could be a bluff; or it could mean he’s planning to assassinate Omar Barghouti.  No one knows for sure.  And that’s just the way he wants it.
972 Magazine recently reported that Erdan spent $2-million buying favorable articles in the Israeli press.  These article were published in the most popular Israeli news sites and written by some of Israel’s best-known journalists.  There was little uproar.  Hardly anyone batted an eyelash.  In contrast, when the Los Angeles Times published a profile of the Staples Center and didn’t label it as advertising, the newsroom revolted.  In Israel: nothing.  Because every Israeli knows the system is gamed and corrupt.  They expect journalism to be the same way.  And they’re largely right.
Now, the ‘Third Eye’ proposes to establish a $75-million fund under the auspices of a new non-profit organization.  It’s worth noting that the reporter who wrote the Ynet story to which I just linked, Itamar Eichner, was himself one of those handsomely rewarded for his pimping on behalf of Erdan and the anti-BDS cause.  The fund would accept both government subsidies and private donations from pro-Israel fat-cat donors.  The official Israeli government initial contribution would be just over $37-million.  Ten undisclosed Diaspora billionaires have signed pledges committing them to matching this one-to-one. They have also committed to double or triple this sum over time.
Of course, since this article could be part of Ynet’s paid shilling for the ministry, we don’t really know what’s true and what’s bluff regarding the entire enterprise.
The fund’s purpose would be to strengthen the to-the-death struggle against BDS.  Without doubt, the fat-cats will be American Jews like Sheldon Adelson, Haim Saban, Adam MIlstein, Ronald Lauder, etc.  That poses an interesting question: if they give tax-deductible contributions via a non-profit organization which also accepts Israeli government money, then they’re in effect agents of the Israeli state.  Therefore, not only should those gifts not be tax-deductible, but they should be compelled to register as agents of a foreign government (FARA).  An aspect of the new group which supports the notion that it is an Israeli government undertaking is that it will be audited by both the government controller and legal counsel.
One of the key goals of the new non-profit is to take advantage of the supposed independent voice Diaspora Jews would bring to the campaign.  Having such ‘civilians’ (Ynet’s term) involved would permit the group to say it was not the standard Brand Israel propaganda outfit (even though it would be).  The organization would be most active during Israeli military operations like attacks on Gaza, when the country faces the most strident opposition to its wholesale slaughter of Palestinian civilians.  It would also operate in the event of terror attacks (the Ynet article doesn’t make clear whether this means Israeli or Palestinian terror attacks!) or hostile UN votes. Among the activities would be lobbying, public campaigns, Israel junkets bringing opinion-makers to the country for hasbara briefings, new media training and outreach to world media, principally in Europe.
The new anti-BDS initiative would be structured along the same line as other private-public partnerships like Taglit which receives both Israeli state and private donations.  It would also have a similar ideological purpose of promoting the image of Israel in the international community.
The Ynet article quotes an unnamed government source “involved in the initiative:”

Imagine that after an artist like Lorde cancels a performance in Israel that she faces a viral onslaught throughout the world and is forced to read full-page advertisements denouncing her decision in major newspapers around the globe.  This is something that the state of Israel isn’t currently capable of.

Erdan added:

BDS attempts to blacken Israel’s name and isolate it throughout the world.  Billions of people are subjected to its incitement and lying propaganda, which seek to damage the legitimacy of Israel as a Jewish state and to undermine the moral foundations of our [national] existence.  A joint battle of the state of Israel with pro-Israel groups will act as a force multiplier of the efforts of the government and enable us to vanquish BDS.