Colonia di Migron: la rabbia della destra israeliana


La rabbia della destra israeliana nell’ultima settimana per il trasferimento forzato da un edificio nella Città Vecchia di Hebron è tornata a crescere a causa dell’avamposto israeliano illegale di Migron, prossimo all’evacuazione entro il primo agosto per ordine dell’Alta Corte israeliana.


 La stella nascente del Likud e della Knesset, Danny Danon, ha ufficialmente richiesto al presidente della Knesset, Reuven Rivlin, una riunione di emergenza del parlamento al completo in merito al piano di evacuazione dell’insediamento di Migron. Dopo aver raccolto le 25 firme necessarie da parte di membri della Knesser per tenere un simile incontro, Danon e gli altri firmatari hanno fatto formale richiesta affermando che “il campo nazionale alla Knesset non permetterà che Migron venga evacuato –regolarizzeremo la terra attraverso la legislazione”.
La legislazione in questione è la cosiddetta “Legge Migron”, proposta dal parlamentare Zvulun Orlev (Habayit Hayehudi) e che afferma che le case di un insediamento costruite su una terra dichiarata dallo Stato proprietà privata palestinese non possono essere demolite, se presenti da più di quattro anni e se almeno venti famiglie vivono nella comunità. Inoltre, la legge propone di rimborsare i proprietari palestinesi invece di evacuare i nuovi residenti.

A marzo, l’Alta Corte di Giustizia ha rigettato un accordo stretto tra il governo e i coloni di Migron, secondo il quale i coloni lascerebbero volontariamente l’insediamento entro il 30 novembre 2015 per trasferirsi in un’altra colonia di proprietà dello Stato. L’Alta Corte ha però stabilito che l’evacuazione dovrà avvenire entro il primo agosto 2012.

Come reazione alla decisione della Corte, subito è arrivata una rinnovata pressione per l’approvazione della legislazione in merito. “L’Alta Corte sta tentando di impedire al governo di fare il suo lavoro, per questo legalizzeremo Migron tramite la legge e renderemo chiaro alla Corte che è il governo ha la sovranità dello Stato di Israele” ha detto alla Reuters Danon, aggiungendo che la Knesset ha il potere di modificare una volta per tutte l’approccio unilaterale dell’Alta Corte in tutto ciò che riguarda “le colonie in Giudea e Samaria – il Likud non trasferirà forzatamente gli ebrei”.

La “Legge Migron” garantirebbe status legale a decine di insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania, illegali per la stessa legge israeliana e che Israele ha promesso agli Stati Uniti di evacuare già dal 2003. “La legge – ha proseguito Danon – eviterà immagini di evacuazione di ebrei dalle proprie case e renderemo giustizia alle colonie in Giudea e Samaria”.

Tali eventi seguono la dichiarazione del premier Netanyahu a seguito dello sfratto dei coloni ad Hebron della scorsa settimana: il primo ministro sta lavorando alla “legalizzazione” di tre insediamenti in Cisgiordania, Bruchin, Sansana e Rachalim. Danon, come molti altri esponenti della destra, ha inteso l’evacuazione dall’edificio di Hebron come “l’inizio della campagna elettorale (di Barak) tra la sinistra radicale”.

La destra israeliana da tempo critica il trend “unilaterale” della Corte. Il presidente della Knesset Rivlin ha annunciato domenica l’intenzione di promuovere una nuova legge, proposta dal ministro della Giustizia Yaakov Neeman, che permetterebbe al parlamento di reintrodurre una legge giudicata incostituzionale dalla Corte Suprema. L’opposizione, che definisce la proposta antidemocratica, ha riportato a casa poco successo nel tentativo di fermare una legislazione simile negli ultimi tre anni.

Tradotto in italiano da Emma Mancini (Alternative Information Center)

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