Haaretz:I leader israeliani incitano l'opinione pubblica contro gli attivisti per la pace

Israel's leaders incite the public against peace activists

Sights that the 'flytilla' activists weren't allowed to see

1Sintesi personale

Di tanto in tanto i mezzi di informazione o i  gruppi per i diritti umani filmano  l' uso eccessivo della forza contro   gli attivisti per la pace che protestano  contro le ingiustizie dell'occupazione.  Questa settimana è stata la volta del  tenente colonnello Shalom Eisner, vice comandante della Brigata Valle del Giordano,  l'ufficiale è stato ampiamente criticato dal pubblico  non per il suo agire,  ma per aver dato visibilità  ai manifestanti   facendo  a loro un favore .Nel tentativo di minimizzare i danni per l'immagine di Israele, il capo di stato maggiore  Gen. Benny Gantz ha rapidamente sospeso  Eisner, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu si è affrettato  a denunciare il funzionario che  ha commesso il  misfatto.Tali reazioni sono necessarie, ma certamente non sufficienti. L'uso  della violenza contro gli  attivisti per la pace non sono  un problema di immagine che può essere spazzata via con tali provvedimenti . Una leadership politica e militare che incita l'opinione pubblica contro gli  attivisti dei diritti umani  si  assume la responsabilità per la condotta di ufficiali  come Eisner.Quando il primo ministro e ministro degli esteri etichetta gli attivisti di sinistra  come  "anarchici", "provocatori" e persino "sostenitori del terrore," fomenta  gli attacchi contro i civili che attuano il diritto di protestare.  Invece di utilizzare, anche implicitamente, la repressione  del regime di Damasco  come parametro per il comportamento delle Forze di Difesa di Israele , il primo ministro dovrebbe  memorizzare il verdetto del giudice  Judge Haim Li-Ran  sulla richiesta  di arrestare gli attivisti di  Sheikh Jarrah a Gerusalemme. "Il diritto di manifestare o  di esprimere un parere è profondamente radicato  nelle fondamenta di un  governo democratico .... Migliaia di esseri umani hanno pagato e stanno pagando con la loro vita per difendere questo principio ", ha dichiarato  il giudice.  Le sue parole sono doppiamente vero per quanto riguarda il diritto di manifestare contro i torti dell' occupazione 

.2   Bradley Burston / When a colonel rams a rifle into the face of Israel

3  MARTEDÌ 24 MARZO 2009 Organizzazioni israeliane non governative: gli attivisti dei diritti umani non dovrebbero essere considerati anti-israelianiSintesi personale

L'avvicinarsi della conferenza di Durban insieme alle nuove testimonianze delle violazioni dell'IDF nella recente campagna di Gaza,spinge molti israeliani a considerare gli attivisti dei diritti mani come anti-israeliani. Questi le opinioni più comunemente espresse1 " I paesi che condannano Israele sono loro stessi responsabili di gravi violazioni". Questo è vero, ma irrilevante :L'unico parametro per giudicare lo stato israeliano sono : il diritto internazionale e la sua legislazione in materia di diritti umani 

2. "L'esposizione di Israele attraverso i mezzi di comunicazione , potrebbe danneggiare la sua immagine all'estero e anche provocare l'antisemitismo".Le organizzazioni israeliane sono molto precisi nella raccolta dei dati , a differenza di alcune organizzazioni internazionali, Quello che è in gioco è il carattere morale di questo stato

3 . "Le Organizzazioni per i diritti umani israeliani ricevono fondi provenienti da paesi stranieri allo scopo di danneggiare Israele". Ciò non è solo sbagliato, ma intellettualmente disonesto Senza il finanziamento americano queste organizzazioni sarebbero costretti a chiudere. Yesh Din, è stato oggetto di un attacco anonimo sul Jerusalem Post l' 11 marzo e accusato di "lavorare contro gli interessi di Israele per la denuncia delle cave in Cisgiordania ,va osservato che Yesh Din accetta solo volontari israeliani e rifugge ogni coinvolgimento politico, mantenendo la sua missione rigorosamente locale e finalizzata al rispetto della legge e dei diritti umani Il tentativo di soffocare uno onesto dibattito sui diritti umani in Israele esprime 'mancanza di fiducia nella capacità di Israele di correggere i propri errori e di rivitalizzare i propri valori democratici.

" Noi vogliamo", ha detto Martin Luther King nel suo famoso discorso sui gradini del State Capitol Building di Montgomery, in Alabama, " una società in pace con se stessa, una società che possa vivere con la sua coscienza".Yesh Din, come la maggior parte delle organizzazioni per i diritti umani israeliani, non vuole di più, ma neanche di meno

4   HUMAN RIGHTS WATCH: ISRAELE CI ATTACCA PERSONALMENTE PER IL RAPPORTO SU GAZA E GODSTONE

Sintesi personaleRights group: Israel 'personally attacking' us over Gaza report ..

.Human Rights Watch ha accusato Israele di lanciare una campagna "organizzata" e coordinata di menzogne e di disinformazione contro di essa per il sostegno dato alla relazione di Goldstone :  "Siamo costretti a perdere un sacco di tempo per smascherare le bugie, le falsità, la disinformazione". Human Rights Watch ha riferito al Guardian che la campagna per screditarla ha come punto di forza le seguenti accuse : i rapporti sono stati scritti da "anti-israeliani " , l'organizzazione riceve finanziamenti dall' Arabia Saudita. Levine ha aggiunto che il vero obiettivo di Israele è quello di distogliere l'attenzione sulla relazione Goldstone,. (Richard Goldstone, è un ex membro del consiglio di Human Rights Watch. )L'attacco è partito non solo dai blog di destra , ma anche da associazioni israeliani non-profit, come le ONG Monitor a Gerusalemme, finanziata da donatori Usa (Elie Wiesel è nel consiglio consultivo) Si deve proprio a Wiesel la lettera indirizzata al Guardian ,dove Robert Bernstein definisce sproporzionate le critiche ad Israele"Human Rights Watch has lost critical perspective on a conflict in which Israel has been repeatedly attacked by Hamas and Hezbollah, organizations that go after Israeli citizens and use their own people as human shields," he wrote.Levine ha puntualizzato che l'ex fondatore dell'organizzazione ha espresso tale opinione solo dopo il rifiuto del gruppo ad aderire al suo appello di cambiare direzione.

5    «HANNO AIUTATO GOLDSTONE, FERMIAMO QUEI TRADITORI»  - Caccia alle streghe contro le associazioni umanitarie che hanno collaborato alle indagini sui massacri a Gaza Buona parte della stampa lo denuncia con allarme, la Knesset ne dibatte per ore: un nuovo insidioso nemico minaccia gli israeliani e le fondamenta dello Stato ebraico. È il New Israel Fund (Nif), un fondo presieduto dall'ex parlamentare del «Meretz», Naomi Chazan, che finanzia, con donazioni provenienti dall'estero, decine di ong israeliane attive nella tutela dei diritti umani e nella promozione della democrazia e dell'uguaglianza sociale ed economica, senza differenze tra cittadini ebrei e arabi. Dopo aver operato per oltre 30 anni senza problemi, il Nif si ritrova accusato di «tradimento» per aver svolto attività «a favore del nemico», ossia il giudice ebreo sudafricano Richard Goldstone che ha guidato l'inchiesta dell'Onu sull'offensiva israeliana «Piombo fuso» dello scorso anno a Gaza, in cui sono stati uccisi 1.400 palestinesi.La notizia di una prossima indagine parlamentare sull'«operato» del Nif, ieri apriva la prima pagina del quotidiano Jerusalem Post, vicino al governo, dopo che «Im Tirtzu», un'associazione di «studenti» sino ad oggi sconosciuta, ha portato alla Knesset una indagine dalla quale emerge che il 92% delle accuse fatte da Golstone ai comandi militari israeliani sarebbe frutto di ricerche e testimonianze di attivisti di 16 ong ed associazioni israeliane, tra le quali Betselem, Associazione per i diritti civili in Israele (Acri) e Alternative information center. Il dibattito alla Knesset ha evidenziato una assoluta identità di vedute dei parlamentari di partiti di governo e dell'opposizione nell'inquadrare il Nif come un «nemico» da neutralizzare. A spingere per l'inchiesta parlamentare è soprattutto Otniel Schneller, un deputato di «Kadima», che da tempo punta l'indice verso le ong israeliane che «lavorano contro lo Stato». La stessa accusa formulata qualche settimana fa da «Ngo-Monitor», un gruppo nato per indagare sui finanziamenti «stranieri» alle ong locali. Per Hagai El-Ad, il direttore di Acri, l'attacco al Nif è solo l'ultimo atto di una caccia alle streghe di stile maccartista volta a spegnere il dissenso in Israele, parallela ai recenti arresti di attivisti israeliani e palestinesi impegnati nella lotta non violenta all'occupazione. Tredici ong locali hanno denunciato la convocazione di loro operatori da parte dei servizi di sicurezza, dopo la presentazione all'Onu del rapporto su «Piombo fuso». E Ieri il Segretario generale dell'Onu ha riferito all'Assemblea generale i dubbi sull'imparzialità delle indagini con le quali sia Israele sia Hamas hanno risposto al rapporto Goldstone. Con un linguaggio molto prudente Ban-Ki-moon si è limitato a dire che «nessuna valutazione può essere espressa» sulla risposta al documento Goldstone da parte delle parti interessate».Il governo israeliano nei giorni scorsi ha presentato un controrapporto al Palazzo di Vetro e lanciato attacchi velenosi a Goldstone. Anche Hamas aveva bocciato l'indagine, accusando il giudice Onu di mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito.«Hanno aiutato Goldstone, fermiamo quei traditori»La guerra delle ong

6  "gli odiatori di Israele" cerchiamo di capire il nuovo slogan della destra

7   Società civile denuncia interferenze e campagna diffamazione  Un appello per difendere il diritto di manifestare le proprie idee e la libertà di pensiero è stato consegnato da tredici grandi organizzazioni non governative israeliane al presidente Shimon Peres e al primo ministro Benjamin Netanyahu. Parlando dell’esistenza di una campagna tesa a screditare le voci della contestazione contro la politica israeliana nei Territori occupati palestinesi, le 13 organizzazioni – tra le quali la nota B’Tselem – hanno denunciato interferenze dei servizi segreti israeliani nel loro operato con ‘convocazioni’ di loro operatori da parte dello Shin Beth (il servizio segreto preposto alla sicurezza interna) che li ‘consiglia’ di non dedicarsi alle attività politiche. La notizia, riferita in particolare dai media francesi, sembra essere stata ignorata invece dai media israeliani. “Ormai da diversi mesi – ha detto all’agenzia France Press Sarit Michaeli, portavoce di B’Tselem – siamo bersagliati da una campagna di delegittimazione orchestrata attraverso i media dall’estrema destra e da responsabili governativi e militari”. Secondo la Michaeli gli attacchi sarebbero aumentati subito dopo la diffusione del rapporto Goldstone, il documento frutto di un’inchiesta dell’Onu che accusa Israele di crimini di guerra e contro i diritti umani perpetrati ai danni di civili palestinesi durante la campagna militare ‘Piombo fuso’ (Dicembre 2008-Gennaio 2009) che costò la vita a oltre 1400 abitanti della Striscia di Gaza.[GB]   http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=265388






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