La mostra sospesa su Sabra e Chatila: per una didascalia?


Le parole sulla strage a Beirut nell’82 bocciate dal Comune di Roma
di Roberta Zunini
I fantasmi di Sabra e Chatila, a distanza di trent’anni, continuano a pesare sulla coscienza della comunità internazionale e a dividerla, tra pro-palestinesi e pro israeliani, quando si tocca il tasto delle responsabilità. Circa il livello di efferatezza del massacro di centinaia di donne e bambini palestinesi, allora rifugiati nei due campi profughi libanesi, nessuno invece ha da obiettare. Né l'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Dino Gasperini, che ha fatto sospendere la mostra fotografica “Notte molto nera - Sabra e Chatila, una memoria scomoda”, in programma da ieri fino a luglio presso la Casa della Memoria, né il presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici che “diffiderà chiunque continuerà a sostenere a mezzo stampa e web che la mostra è stata sospesa a causa della pressione della comunità sionista”.
LA VICENDA ha inizio ben due anni fa quando la fotografa antropologa Laura Cusano presentò al comitato di programmazione della Casa della Memoria (un'istituzione animata da varie associazioni tra cui l'Anpi, associazione nazionale partigiani e l'Aned, ex deportati, ma anche da un rappresentante del Comune di Roma) un progetto per l'allestimento di una rassegna fotografica, corredata da testi e didascalie, sui superstiti della strage compiuta dai falangisti cristiani maroniti nel 1982, mentre i campi erano sotto il controllo dell'esercito israeliano guidato da Ariel Sharon.
“Tutto è andato bene fino al 21 maggio, giorno in cui ho ricevuto una telefonata informale dai curatori della mostra, con cui mi si avvertiva che era stata bloccata. Ho chiesto la motivazione di una decisione che vanificava dall'oggi al domani tutto il nostro lavoro ma nessuno mi ha dato una risposta – dice l'autrice - scritta. Mi domando chi o cosa possa essere intervenuto per bloccare un'iniziativa a cui la Casa della Cultura aveva dato il via libera con una lettera protocollata, che avevo ricevuto il 23 aprile scorso”. A intervenire è stato il rappresentante dell'assessore comunale, stando a quanto afferma lo stesso assessore Gasperini: “Siccome il Comune dà il patrocinio e siccome un rappresentante del mio assessorato fa parte del comitato di gestione della Casa della Memoria ho voluto leggere i testi prima di dare il via libera e ho ritenuto necessario esprimere un dubbio sulla correttezza storica di questi testi, perché in uno l'autrice scriveva che il mandante della strage dei profughi palestinesi era l'esercito israeliano”.
LAURA CUSANO spiega di non essere una storica e di essere disposta a togliere quelle accuse che rappresentano il suo pensiero. “Però nessuno me l'ha chiesto, nessuno finora ha voluto discutere di ciò. Io non ho alcun problema nel togliere quella frase perché il mio lavoro riguarda le sofferenze delle persone, la follia della guerra, non i mandanti o i colpevoli. Era un lavoro sulle vittime. Ho sollecitato l’assessorato ma nessuno mi ha risposto”.
Fino a ieri, quando la fotografa è stata informata dai curatori della mostra che oggi dovrà presentarsi all'assessorato per discutere. “La comunità ebraica non è contraria a che si ricordino i civili innocenti uccisi dai falangisti ma non è tollerabile che si accusi Israele di essere il mandante. Perciò ringrazio l'assessore Gasparini per avermi informato di questa pericolosa iniziativa”, ha sottolineato Pacifici.
L’assessore aveva confermato al Fatto di aver sentito effettivamente la comunità ebraica prima di porre “il dubbio” alla Casa della Memoria. Probabilmente la mostra verrà posticipata.


( il Fatto 31.5.12 )
SABRA E CHATILA – LA MOSTRA MANCATA
allegati

Sabra e Chatila ; La testimonianza di Oriana Fallaci + video Valzer con Bashir

Mischa Hiller :UN ROMANZIERE PALESTINESE RITORNA, 30 ANNI DOPO, A SABRA E SHATILA ■


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