Gilbert Achcar : Israele e gli USA hanno bloccato una zona denuclearizzata in Medio Oriente




Gilbert Achcar – 30 dicembre 2012
Israele e gli USA hanno bloccato una Zona Denuclearizzata in Medio Oriente. Il confronto dell’Occidente con l’Iran è stato deliberatamente intensificato. Esportazioni redditizie di armi nelle monarchie del petrolio.
Il video [in inglese] di questa intervista è disponibile qui.
Israele e gli Stati Uniti continuano a minacciare l’Iran di un attacco militare, anche se l’Iran non ha alcuna struttura nemmeno per cominciare a costruire un’arma nucleare né sta attuando un programma nucleare, secondo documenti dei servizi d’informazione statunitensi. “Dunque, quando gli Stati Uniti minacciano di guerra l’Iran, è come confermare il diritto di Israele ad avere il monopolio del nucleare nella regione. E questo è il modo migliore per impedire qualsiasi soluzione pacifica. Gli Stati Uniti potrebbero seguire una politica diversa, cioè esercitare pressioni su Israele perché denuclearizzi, per un accordo, che l’Iran sicuramente firmerebbe e con esso tutti gli stati della regione, per un Medio Oriente libero da armi nucleari.” Gli Stati Uniti continuano anche a montare la tensione con l’Iran per creare un clima di lucrosi contratti di fornitura di armi alle vicine monarchie del petrolio, afferma Achcar.
Gilbert Achcar è sociologo e politologo alla “Scuola di Studi Orientali e Africani” dell’Università di Londra, attivista pacifista, autore di “The Arabs and the Holocaust” [Gli arabi e l’Olocausto] e, con Noam Chomsky, di “Perilous Power” [Potere pericoloso].
David Goessmann: Il New York Times cita dirigenti statunitensi e israeliani che affermano che l’attacco militare contro Gaza è stato un’esercitazione per un qualsiasi futuro scontro armato con l’Iran. Israele continua a minacciare l’Iran di un attacco nucleare. Il presidente statunitense Barack Obama ha ripetutamente dichiarato che nel caso dell’Iran “tutte le opzioni sono sul tavolo”, anche se le sanzioni contro l’Iran deteriorano l’economia e addirittura rafforzano il presidente Mahmoud Ahmadinejad. A questo punto non ci sono indicazioni né prove che l’Iran disponga di strutture per costruire una bomba nucleare. Qual è la tua valutazione della politica statunitense-israeliana, appoggiata dai paesi europei, a proposito dell’Iran e della probabilità di un’intensificazione militare?
Gilbert Achcar: Sì. Quando si considera questo problema l’unica politica sensata e pacifica nella regione, l’unica alternativa sensata a questa intensificazione in corso, sarebbe un Medio Oriente privo di armi nucleari. E questa è una prospettiva per la quale molti si sono battuti e, in realtà, è persino la posizione ufficiale degli stati arabi chiedere un Medio Oriente libero dal nucleare.
DG: C’è una risoluzione dell’ONU al riguardo.
GA: Naturalmente. C’è la conferenza di Helsinki al riguardo, e tutto il resto. Ma chi è che rifiuta la cosa? Non l’Iran, perché, come hai appena detto, gli iraniani continuano a dire “Non stiamo costruendo una bomba nucleare. Neppure vogliamo costruirne una, perché riteniamo che sia un’arma non mussulmana”, come hanno affermato Chamenei e persino Ahmadinejad. Perché uccide indiscriminatamente e ciò è contro la nostra religione. Hanno fatto dichiarazioni di questo tipo. E inoltre l’Iran è firmatario del trattato contro la proliferazione nucleare (NPT). Israele non lo è. E tutti sanno che Israele è uno stato nucleare. Tutti sanno che ha almeno 200 testate nucleari. E’ una maggiore potenza nucleare, non una piccola potenza; è una delle maggiori potenze nucleari. Così, quando gli Stati Uniti minacciano di guerra l’Iran, è come se confermassero il diritto di Israele ad avere il monopolio del nucleare nella regione. E questo è il modo migliore per impedire una soluzione pacifica. Perché gli Stati Uniti potrebbero adottare una politica molto diversa, cioè esercitare pressioni su Israele perché si denuclearizzi, ai fini di un accordo, che l’Iran certamente firmerebbe e con esso tutti gli stati della regione, per un Medio Oriente privo di armi nucleari. Gli Stati Uniti sono l’unica potenza in grado di imporre questo a Israele. Per due motivi. Perché, da un lato, Israele dipende dagli Stati Uniti in larga misura. In secondo luogo perché gli Stati Uniti possono offrire a Israele la garanzia del loro nucleare. E Israele sa comunque di godere della garanzia di fatto statunitense per la sua esistenza. Perciò non occorre che accumuli armi nucleari sul proprio suolo. Questa sarebbe una politica sensata. Ma non è, naturalmente, ciò che il governo Netanyahu e altri governi israeliani sono andati facendo. Quello che stanno facendo è semplicemente, sai, cercare di … da un lato affermare il proprio diritto al monopolio del nucleare e la propria disponibilità ad attaccare. Sai, abbiamo già gli attacchi in Iraq del 1981; l’aviazione israeliana ha distrutto il reattore nucleare in Iraq. Recentemente in Siria, perché hanno affermato che c’è un qualche genere di attività nucleare nel paese, e la minaccia di farlo in Iran. Ogni volta ciò crea enormi pericoli, perché quando si bombarda un reattore nucleare, come quello che Israele ha bombardato nel 1981, la garanzia di cui non si dispone è che ciò non conduca a una catastrofe. Almeno a un genere di catastrofe come quella recente giapponese o quella di Chernobyl. Così, quando si afferma di voler bombardare le strutture nucleari o quant’altro in Iran, il solo pensiero è semplicemente criminale. E’ semplicemente criminale. Ciò dimostra che non vi è alcuna prospettiva razionale a favore della pace. La sola razionalità esistente è una razionalità guerrafondaia, che rappresenta un pericolo non soltanto per la regione. Direi per l’intera umanità. Perché ciò alimenta semplicemente un qualche tipo di folle corsa alle armi di distruzione di massa e a tutto il resto. Chi sa cosa può accadere? E’ tanto più irrazionale farlo da un punto di vista pacifico per uno stato come Israele, che è uno stato così piccolo e, come sai, una nube nucleare non si arresta al confine. E un esercito, anche il più forte esercito del mondo non può fermare una nube nucleare, se mai ce ne fosse una. Questo è realmente giocare col fuoco e quello che sta succedendo è estremamente pericoloso.    DG: E una simile Zona Priva di Nucleare includerebbe anche – assieme a Israele e all’Iran – anche le forze statunitensi schierate nella regione. Dunque gli Stati Uniti non sono realmente a favore di una Zona simile?
GA: No, ma sai che gli Stati Uniti non hanno necessità di schierare forze nucleari nella regione. Non ne hanno bisogno perché dispongono di tutti i mezzi, persino dal territorio statunitense, per attaccare dovunque. Dispongono di missili intercontinentali, hanno tutto quel che si vuole. Dunque questo in realtà non è un problema loro. Il problema è che … posso dirti che un aspetto di questa tensione con l’Iran … perché questa tensione è stata alimentata in larga misura artificialmente all’inizio. Prima di Ahmadinejad in Iran c’era Khatami. Khatami era definito anche in occidente un moderato, un riformista, OK? E Khatami aveva un tipo di approccio pacifico a tutti questi problemi. E stava davvero cercando di,  sai, promuovere il dialogo e tutto il resto. Quello che è successo è che la ricompensa da lui ottenuta da Washington è stata il famoso discorso di George W. Bush: l’asse del male. E qual è l’asse del male? Iraq, Corea del Nord e Iran. Nonostante il governo Khatami che c’era all’epoca. Quello è stato il momento in cui George Bush ha scelto di classificare l’Iran come un bersaglio. E naturalmente questo è stato l’unico motivo chiave della vittoria di Ahmadinejad nel 2005, le elezioni successive, della sconfitta di Khatami. E’ sembrato che la sua politica non andasse da nessuna parte, non portasse … in nessun posto. E gli Stati Uniti hanno un grosso interesse a mantenere questa tensione nella regione, posso dirtelo. Perché questo è l’argomento principale, se si vuole, o la logica principale perché tutte queste monarchie del petrolio ospitino gli Stati Uniti. Hanno bisogno degli Stati Uniti perché temono l’Iran. Ma temono l’Iran a motivo di queste tensioni che gli Stati Uniti continuano a tener vive. Ciò serve anche allo scopo di vendere armamenti. Intendo dire, questa regione, queste poche monarchie sono le principali acquirenti di armi statunitensi e anche di altri paesi occidentali. Quando si guarda al regno saudita, agli Emirati Arabi Uniti e al Qatar, questi stati stanno comprando una grossa fetta delle armi in commercio nel mondo. E chi vende queste armi? Gli Stati Uniti, innanzitutto, seguiti dal Regno Unito e dalla Francia. Dunque è questa la gente che vende le armi, il che è ciò che deve fare per sovvenzionare le proprie industrie degli armamenti. Perché i governi, a motivo della crisi e di tutto il resto, non possono permettersi di acquistare altri arei e roba simile, così devono ridurre la spesa militare e compensano ciò facendo sì che questi stati petroliferi usino il denaro del loro petrolio per acquistare queste armi. E, di nuovo, uno dei principali fattori nel creare le condizioni per questo è la tensione con l’Iran.




Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Fonte: http://www.zcommunications.org/israel-u-s-have-blocked-nuclear-free-zone-in-the-middle-east-western-confrontation-with-iran-deliberately-escalated-lucrative-arms-exports-to-oil-monarchies-by-gilbert-achcar
Originale: Kontext

traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2012 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0 


APPELLO: “NO” ai venti di guerra sul nucleare iraniano “SI” alla denuclearizzazione euromediterranea

3

Chiedere perdona a Vanunu e denuclearizzare il Medio-Oriente di Yitzhak Laor

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele